Pauline Ferrand-Prévot arriva in solitaria nel velodromo di Roubaix ©Team Visma Lease a Bike
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Roubaix is a joke: vittoria capolavoro di Pauline Ferrand-Prévot

La campionessa olimpica di mountain bike torna a vincere una corsa su strada dopo 10 anni, staccando Emma Norsgaard ai -20 e arrivando in solitaria. Splendido secondo posto di Letizia Borghesi

12.04.2025 17:38

Life is a Joke. Pauline Ferrand-Prévot lo ha tatuato sulla nuca e lo ha scelto come suo mantra. La vita è imprevedibile come una classica sulle pietre, e anche dopo un ostacolo all'apparenza insormontabile come una caduta all'ingresso di un settore di pavé si può sempre andare avanti. In una Paris-Roubaix l'importante è saper cogliere i momenti, farsi guidare dall'istinto e non fermarsi a pensare, ma spingere e guardare avanti. Una Roubaix è una concatenazione di eventi più o meno fortunati, che a volte gira per il verso giusto e porta a momenti di estasi profonda, come un arrivo in solitaria nel velodromo.

La vita ha portato la campionessa olimpica di mountain bike a scegliere di tornare al ciclismo su strada, rimettendosi in discussione dopo aver vinto tutto quello che poteva vincere nel fuoristrada. La sua ultima vittoria prima di oggi risaliva all'8 luglio 2015 al Giro d'Italia, ma la campionessa del mondo di Ponferrada 2014 era già salita sul podio sia alla Strade Bianche che alla Ronde van Vlaanderen di domenica scorsa, seconda dietro Lotte Kopecky. Questa volta la copertina è tutta per PFP, che dopo una settimana complicata da qualche problema fisico (aveva dichiarato di aver passato qualche giorno sotto antibiotici) ha trovato il modo e il momento giusto per fare la differenza, superando tutte le difficoltà di una corsa così difficile da controllare come se si trattasse di un semplice gioco.

Paris-Roubaix 2025, la cronaca della gara

Nei quasi settanta chilometri che intercorrono tra la partenza di Denain e il primo dei diciassette settori di pavé, le due notizie sono la caduta e il ritiro di Marte Berg Edseth (Uno-X Mobility), che poteva essere una delle outsider, e la formazione della prima fuga di giornata. All'attacco ci sono Quinty Ton (Liv AlUla Jayco) e Aurela Nerlo (Winspace Orange Seal), ancora una volta protagonista in una classica importante. Il loro vantaggio è di quasi tre minuti all'imbocco di Hornaing à Wandignies, settore da quattro stelle di 3.7 chilometri.

A guidare il gruppo nelle fasi iniziali c'è la Lidl-Trek, con Lizzie Deignan a mettersi a disposizione della squadra nella sua ultima partecipazione alla corsa di cui è stata la prima vincitrice di sempre nel 2021. Ai -71 arriva l'azione di un'altra specialista come Ellen van Dijk, che prende subito e costringe le altre formazioni a far suonare gli allarmi. In uscita dal settore 15 il gruppo è già frazionato in più tronconi, con le favorite quasi tutte davanti e la Visma Lease a Bike con un'ottima superiorità numerica. Anche Lotte Kopecky si riporta davanti, e insieme a Blanka Vas prova ad abbassare un po' il ritmo. In molte riescono a tornare davanti, mentre Pfeiffer Georgi (Team Picnic PostNL) rimane attardata per una foratura. La campionessa britannica, terza un anno fa, rimane a lungo ad inseguire ma non riesce a rientrare, mentre la sua giovane connazionale Cat Ferguson (Movistar) era già rimasta fuori dalla contesa a causa di una caduta precedente.

Un'altra caduta precede il momento decisivo della corsa: all'ingresso a Auchy-lez-Orchies, la scivolata di Lily Williams (Human Powered Health), Pauline Ferrand-Prévot e Linda Riedmann (Visma Lease a Bike) apre qualche buco, e proprio in quel momento arriva il primo attacco di Kopecky, che prova ad andarsene in coppia con Lorena Wiebes. Le due rientrano velocemente su Van Dijk, che aveva raggunto e staccato le due fuggitive ma aveva appena una decina di secondi di vantaggio, mentre Chiara Consonni perde contatto dopo aver provato inizialmente a seguire le due SD Worx. Riesce invece a rientrare Marianne Vos, con un fuorigiri fondamentale per tenere aperta la corsa, e prima di Mons-en-Pévèle si ricongiungono anche Alison Jackson (EF Education-Oatly), Jelena Erić (Movistar), Romy Kasper (Human Powered Health) e Chloe Dygert (Canyon//SRAM zondacrypto). 

Il gruppo di testa con Lotte Kopecky  ©UCI WWT
Il gruppo di testa con Lotte Kopecky  ©UCI WWT

Tocca alla campionessa del mondo tenere alta l'andatura nei settori successivi, specialmente per tenere a distanza il secondo gruppo, che prova a recuperare sulla spinta di Visma (con Ferrand-Prévot e Sophie van Berswordt), FDJ-SUEZ (Elise Chabbey, Marie Le Net e Jade Wiel) e Lidl-Trek, con Elisa Balsamo che trova il supporto di Emma Norsgaard e anche di Van Dijk, che nel frattempo si era staccata dal gruppo di testa. A Pont-Thibualt (settore 9) Kopecky mette in difficoltà anche Wiebes, mentre Vos riesce subito a seguire l'accelerazione. La belga è costretta a desistere dopo aver chiuso su un tentativo di allungo di Erić, e ai -36 le inseguitrici riescono a chiudere il buco, dopo aver avuto oltre trenta secondi di margine. 

Il trionfo di Pauline Ferrand-Prévot

Con sette settori rimanenti, in testa alla corsa sono rimaste in ventidue: oltre a quelle già citate, ci sono anche Chiara Consonni e Zoe Bäckstedt, che raggiungono la compagna Dygert, Letizia Borghesi (EF Education-Oatly), che ritrova Jackson, Maria Giulia Confalonieri (Uno-X Mobility), Jeanne Korevaar (Liv AlUla Jayco), Lara Gillespie (UAE Team ADQ) e incredibilmente anche Georgi, rientrata da sola dopo la foratura. A questo punto la SD Worx non ha più il vantaggio numerico, e le altre squadre ben rappresentate provano ad approfittarne. Ai -31 attacca Emma Norsgaard, che mette in pratica il piano che la squadra aveva in mente già dai chilometri precedenti. La danese arriva ad avere oltre 35" di vantaggio, ma qualche secondo dopo si muove anche Ferrand-Prévot, che nel giro di un paio di chilometri la raggiunge.

Le due entrano insieme a Camphin-en-Pévèle, mentre dietro non arriva la reazione di Canyon e SD Worx, con Bäckstedt a tirare senza troppa convinzione e Kopecky che non riprende in mano la situazione dopo aver speso molto nella parte centrale di gara. Ai -19 il momento risolutivo, perché Norsgaard non riesce a tenere le ruote di Ferrand-Prévot, che esce dal settore con un netto vantaggio e si invola verso la vittoria. Anche sul Carrefour de l'Arbre il distacco continua ad aumentare, e dopo tutti gli ostacoli principali di giornata la c'è quasi un minuto tra la leader solitaria e tutte le altre.

Gli ultimi quindici chilometri sono una passerella trionfale per la donna più amata del ciclismo francese, che entra nel velodromo a prendersi l'applauso della sua gente e una vittoria capolavoro, che riporta una Roubaix in patria per la prima volta dal 1997, quando vinse Frédéric Guesdon. Dietro saltano tutti gli accordi dopo che Kopecky si sposta, e nella lotta per i piazzamenti ha la meglio Letizia Borghesi, che si prende il secondo posto e il più importante della sua carriera, un risultato che chiude un periodo d'oro. 

Secondo posto per Letizia Borghesi ©EF Oatly-Cannondale
Secondo posto per Letizia Borghesi ©EF Oatly-Cannondale

L'italiana della EF chiude a 58" dalla vincitrice, anticipando di qualche secondo il gruppetto regolato da Wiebes, che precede Vos, Jackson e Confalonieri. Balsamo e Consonni completano la top ten a 1'21".

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