Mattias Skjelmose Jensen vince la terza tappa del Tour de Suisse © Trek-Segafredo - SprintCycling
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Questo Skjelmose cresce a vista d'occhio

Mattias vince il primo arrivo in salita del Giro di Svizzera battendo Felix Gall e conquistando la leadership; Remco Evenepoel attacca ma poi rimbalza, meglio nel finale Juan Ayuso

13.06.2023 17:45

Nella nostra appassionata collezione di acronimi ciclistici, quest'anno è entrato prepotentemente in scena MSJ, ovvero Mattias Skjelmose Jensen, un altro della classe 2000 che sta decisamente spiccando il volo. Partito con un paio di vittorie febbraiole in terra di Francia (tappe a Bessèges e Var), il 2023 del fresco danese ha toccato il proprio apice nella settimana delle Ardenne, nelle cui tre top ten spicca in maniera netta il secondo posto alla Freccia Vallone, alle spalle di Tadej Pogacar.

Dopo la Liegi il 22enne di Copenhagen ha staccato la spina in vista della calda estate dell'esordio al Tour; ma nel percorso di approdo alla Boucle c'era di mezzo un Tour de Suisse da onorare, e in effetti Mattias (anzi: MSJ) lo sta onorando davvero bene, se è vero che oggi ha centrato il terzo successo stagionale e con esso si è preso la maglia di leader della corsa. Il tutto su un arrivo in salita non proprio banale, e lasciandosi dietro gente che risponde ai connotati di Remco Evenepoel (il nome di maggior sensazione della startlist, oggi quarto dopo aver innescato lui l'attacco decisivo, salvo poi finire gli argomenti a due chilometri dalla fine).

Non c'è solo la Furia di Aalst tra gli avversari di Skjelmose, per esempio abbiamo visto un bel Juan Ayuso nel finale; di sicuro il danese potrà difendere questa leadership ma la cosa non è scontata, la crono finale favorisce alcuni dei suoi contender. Starà a lui, in questi prossimi giorni, mettere altro fieno in cascina per assicurarsi quella che sarebbe una vittoria di gran prestigio per un ragazzo appena arrivato nei quartieri alti del ciclismo mondiale.

Giro di Svizzera 2023, la cronaca della terza tappa

Da Tafers a Villars-sur-Ollon erano 143.8 i chilometri della terza tappa del Giro di Svizzera 2023. La fuga del mattino si è attivata dopo un paio di chilometri con quattro uomini: Lilian Calmejane (Intermarché-Circus-Wanty), Paul Ourselin (TotalEnergies), Alexander Kamp (Tudor) e Nickolas Zukowsky (Q36.5), quest'ultimo in fuga già ieri e attivo oggi per difendere la maglia dei Gpm conquistata appunto nella frazione precedente. Il vantaggio massimo ha toccato i 3'30" a 115 km dalla conclusione.

Calmejane e Kamp hanno vinto i due sprint con abbuoni del Tissot KM, sulla Route des Mosses a 44 km dalla fine, quando la pioggia ha cominciato a battere sulla carovana; quindi il quartetto ha continuato a salire verso il primo Gpm di giornata, il Col des Mosses svettante ai -34, col gruppo (tirato soprattutto dalla Soudal-Quick Step di Remco Evenepoel) in avvicinamento e soprattutto in fase di avviata selezione. Contrariamente alle attese, Zukowsky si è fatto anticipare da Calmejane al Gpm, un prima categoria grazie ai cui punti comunque il canadese - seppur secondo - ha rafforzato la propria leadership, dopodiché sulla discesa la fuga è stata annullata intorno ai -30.

Lungo la picchiata il gruppo s'è frazionato sul bagnato, quindi si è passati da Aigle costeggiando il Centro Internazionale del Ciclismo, dopodiché ai -10, ai piedi della scalata finale verso Villars-sur-Ollon, si è mosso Wout van Aert (Jumbo-Visma), giusto per vincere il traguardo a punti di Ollon, quindi è tornata a tirare la Soudal con Mattia Cattaneo (con Remco a ruota). Ai -8 proprio WVA si è staccato, e James Knox ha rilevato Cattaneo, aumentando ancora il ritmo. Tra gli altri, a questo punto ha perso contatto Alexey Lutsenko (Astana Qazaqstan).

A 6.5 km dalla fine Knox si è spostato e subito è partito Evenepoel, a cui s'è francobollato Mattias Skjelmose Jensen (Trek-Segafredo); un attimo dopo si è accodato pure Felix Gall (AG2R Citroën); in questo momento il leader della generale Stefan Küng (Groupama-FDJ) ha dovuto alzare bandiera bianca. Alle spalle del terzetto al comando si andava formando un gruppetto con Pello Bilbao (Bahrain-Victorious), Wilco Kelderman (Jumbo), Juan Ayuso (UAE Emirates), Harold Tejada (Astana), Rigoberto Urán (EF Education-EasyPost) e Cian Uijtdebroeks (Bora-Hansgrohe), mentre Romain Bardet (DSM) non riusciva a tenere le ruote di questo drappello.

I primi comunque non hanno fatto gran differenza e sono rimasti sempre a vista degli inseguitori, tra i quali ai -3 Ayuso ha prodotto un affondo che ha fatto male a Tejada. L'equilibrio è saltato anche davanti con l'allungo di Gall ai 2.5, a cui ha provato a rispondere Skjelmose, che ha abbandonato Evenepoel ai 2.2; sul belga ai 1500 metri sono rientrati Ayuso e gli altri.

Ai 1200 Skjelmose ha infine chiuso su Gall, mentre Ayuso poco dietro proponeva un nuovo attacco che gli permetteva di staccare tutti gli altri; Remco ha palesato nell'occasione un'evidente difficoltà e ha dovuto un po' sfilarsi per respirare in attesa dello sprint per il piazzamento. Tutt'altra storia per il giovane spagnolo della UAE, il quale he messo nel mirino i due battistrada che intanto erano in un momento di traccheggio; ma il tratto interlocutorio è finito presto, quando Skjelmose ai 500 metri ha messo a segno la botta giusta, che gli ha permesso di staccare l'austriaco e di involarsi verso il primo successo in carriera nel World Tour.

Al traguardo il danese ha dato 3" a Gall, 12" ad Ayuso e 21" al gruppetto in cui Evenepoel è riuscito a precedere gli altri; a 37" in rimonta Magnus Sheffield (INEOS Grenadiers) ha anticipato Bardet e un nuovo drappello cronometrato a 45". Per effetto di quest'ordine d'arrivo Skjelmose conquista anche la maglia gialla con 17" su Remco, 24" su Ayuso, 39" su Sheffield e 49" su Bilbao. Tutto ancora molto fluido comunque.

Domani la quarta tappa del Giro di Svizzera 2023 sarà la Monthey-Leukerbad di 152.5 km, un altro finale impegnativo dopo il passaggio da Crans-Montana (vetta ai -56), con la frastagliata scalata dell'Höhenweg, un totale di 19 km di ascesa (al cui interno ce ne sono 6 di pianura o addirittura discesa); il tratto più impegnativo sono i primi 7 km di salita, il Gpm arriva ad appena 3.5 km dal traguardo: spazio per far casino ce n'è abbastanza.

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