Tour de Slovaquie: l’ultima di Sagan e il dominio della Jayco AlUla
La squadra australiana vince tre tappe su cinque e porta a casa primo e terzo gradino del podio. Sagan dice addio al ciclismo su strada.
Si è concluso domenica il sessantottesimo Okolo Slovenska o Tour de Slovaquie, che ha visto un netto predominio della Jayco AlUla, con la vittoria della generale per il neocampione svizzero Mauro Schmidt. Ultima corsa in carriera per l’ex campione del mondo e idolo di casa Peter Sagan.
Tour de Slovaquie: la corsa in breve
Passato un po’ in sordina per la collocazione a ridosso del Tour de France, il Tour de Slovaquie si è aperto con una cronosquadre di 28.8 km con partenza e arrivo a Dunajská Streda: dislivello minimo e tanti rettilinei a favorire gli specialisti presenti in gara. La Jayco AlUla ha subito fatto valere le proprie superiori forze in campo, sopravanzando nettamente Cofidis e Soudal Quick-Step all’arrivo e consegnando la prima maglia gialla di leader al tedesco Max Walscheid, la maglia verde a punti al campione nazionale svizzero Mauro Schmidt e la maglia di miglior scalatore al giovane danese Anders Foldager.
La seconda tappa, 192 km da Nitra a Hlohovec, presentava un percorso vallonato con cinque salite categorizzate e uno strappo finale di 700 metri al 6.7%. Una fuga composta da Matuš Štoček (ATT Investments), Jente Klaver (VolkerWessels) e Dimitri Peyskens (Bingoal WB) ha animato la giornata prima della rampa finale, dove è partita lunghissima la volata del campione nazionale slovacco Lukáš Kubiš (Elkov-Kasper). Lo ha passato al doppio della velocità il detentore della maglia a pois Anders Foldager (Jayco AlUla), che per la prima volta festeggia su di un traguardo da professionista.
La terza tappa, con partenza da Piešťany, prevedeva 161.2 km e tre salite di 3ª categoria piuttosto distanti dal traguardo di Dubnica nad Váhom. Nella fuga di giornata Sam Gademan (VolkerWassels), Martin Jurík (AdriaMobil), Dominik Dunár (Banska Bystrica), Tomáš Kalojíros (Pierre Baguette), Žiga Horvat (Hrinkov Advarics). La Jayco AlUla ha controllato in testa al gruppo, ma Julian Alaphilippe (Soudal Quick-Step) ha approfittato del finale tecnico per attaccare nell’ultimo chilometro e bissare il successo nella corsa slovacca davanti al suo general manager Patrick Lefevere. Secondo il compagno di squadra Paul Magnier; Foldager ancora in giallo.
La quarta tappa, 183.5 km da Partizánske a Ružomberok con ben sette salite categorizzate, ha avuto come protagonista una fuga di quattro uomini che sono riusciti a resistere al ritorno del gruppo. Andrea Garosio (Polti Kometa), Pierre Thierry (Arkea B&B Hotels), Kyrylo Tsarenko (Team Corratec) e Johannes Adamietz (Lotto Dstny) si sono sfidati in uno sprint da semiclassica, che ha visto il successo di quest’ultimo dopo che un salto di catena ha fermato lo sfortunato Thierry. Dal gruppo si sono staccati Jenno Berckmoes (Lotto Dstny) e Mauro Schmidt (Jayco AlUla), che ha sopravanzato Julian Alaphilippe di 5” e il compagno in maglia Foldager di 25”. Lo svizzero è così diventato il nuovo leader della corsa.
La quinta e ultima tappa del Tour de Slovaquie, lunga 145 km, ha portato i corridori da Liptovský Mikuláš per tre volte sulla salita di 1ª categoria di Štrbské Pleso (7.8 km al 4.7%). Ancora apertissima la lotta per la classifica generale, con Julian Alaphilippe a soli 2” dal leader Schmidt: i due hanno sprintato a Liptovsky Hradok e lo svizzero si è aggiudicato 3” di abbuono, lasciando l’ex campione del mondo a bocca asciutta. Le schermaglie sono continuate sull’ultima ascesa, dove Alaphilippe ha attaccato più volte, ma Schmidt ha sempre risposto presente. Negli ultimi due chilometri, approfittando dello stallo tra gli uomini di classifica, Felix Engelhardt (Jayco AlUla) si è avvantaggiato, andando a conquistare la tappa e il terzo gradino del podio. Secondo Mauro Schmidt, che si assicura la vittoria della generale; terzo Julian Alaphilippe, che vince la maglia verde e rimane secondo in GC.
L’ultima di Peter Sagan
L’ultima tappa del Tour de Slovaquie è stata anche l’ultima gara da professionista dell’ex campione del mondo Peter Sagan. Dopo l’intervento al cuore che lo ha tenuto fermo per qualche settimana e la delusione per la mancata qualificazione nella MTB alle Olimpiadi di Parigi 2024, il sette volte vincitore della maglia verde al Tour de France si è definitivamente ritirato dal ciclismo professionistico. Un finale di carriera in sordina per un campione fuori dagli schemi, irriverente e creativo, che ha esaltato generazioni di tifosi e per primo ha dimostrato le potenzialità della multidisciplina.