Aimé De Gendt premiato con la prima da professionista sugli sterrati dell'Antwerp Port Epic
Un'altra vittoria belga nella seconda edizione dell'Antwerp Port Epic, classica nata l'anno scorso dalla mente degli organizzatori della Schaal Sels Meksem con l'intento di creare una prova interamente dedicata agli sterrati attorno alla città portuale belga (trasformando la Schaal Sels in un più semplice criterium). Una corsa pazza, che alla fine ha visto vincere meritatamente e per la prima volta tra i professionisti il 25enne Aimé De Gendt, atleta della Wanty-Gobert che negli ultimi due anni si è ritagliato pian piano uno spazio da co-protagonista nel calendario del nord-Europa.
Per comprendere come si è giunti all'epilogo finale bisogna riavvolgere il nastro ai 33 km dall'arrivo, quando la corsa si trovava in una delle sezioni più difficili con ripetuti tratti non asfaltati: prendevano il largo in 6, tra i quali il vincitore della Paris-Roubaix 2014 e del Giro delle Fiandre 2018 Niki Terpstra (Total Direct Énergie), reduce da una stagione piuttosto sfortunata: con lui De Gendt, Ivar Slik (Monkey Town-A Block), Guillaume Boivin (Israel Cycling Academy), il campione nazionale belga Tim Merlier (Corendon-Circus) e Michael Hepburn (Mitchelton-Scott).
Pur senza guadagnare un margine superiore a 30", l'azione assumeva contorni sempre più pericolosi. Ma a 16 km dall'arrivo, dopo che Slik si era staccato poco prima, il colpo di scena: Terpstra sbaglia strada e si perde l'ingresso al tratto di Boterseweg, venendo riassorbito dal gruppo. Restano dunque in 4 al comando, ma il loro vantaggio va sempre più riducendosi.
Altro colpo di scena ai 10 km dall'arrivo, lungo l'ultimo tratto sterrato di Ekerse Putten: attacca dal gruppo Timothy Dupont (Wanty-Gobert), trascinando con sé Piotr Havik (BEAT Cycling Club) e Mikkel Räim (Israel Cycling Academy): ai -7 il terzetto chiude sui restanti fuggitivi, ed il vantaggio del gruppo è considerevolmente aumentato. A questo punto sono i Wanty a sfruttare la maggioranza numerica, con attacchi ripetuti che fiaccano Hepburn e i due Israel.
L'attacco decisivo di Aimé De Gendt in progressione a 3 km dall'arrivo: gli altri non riescono a replicare ed il belga si invola agevolmente verso il suo primo successo da professionista. Merlier si accontenta del secondo posto davanti a Dupont a 7", poi Havik quarto a 10". Poi Hepburn a 20" regola Raïm e un redivivo Terpstra. Il gruppo è anticipato da Jan Willem van Schip (Roompot-Charles) a 34", con Aaron Gate (EvoPro Cycling) che vince la volata per il nono posto davanti a Jesper Asselman, altro uomo Roompot.