Va bene così Sonny, grazie di tutto!
Colbrelli ha annunciato ieri il ritiro dal ciclismo pedalato. Per continuare a correre avrebbe dovuto togliere il defibrillatore sottocutaneo: troppo rischioso. Ora ricoprirà un ruolo nello staff Bahrain-Victorious
“Un anno fa, in questo periodo, ho trascorso le mie giornate a celebrare la vittoria più importante della mia carriera, la Parigi-Roubaix. Non avrei mai pensato di ritrovarmi un anno dopo ad affrontare uno dei momenti più difficili che la vita mi ha messo di fronte. Ma è la mia vita di cui voglio essere grato, una vita che ho rischiato di perdere e che mi ha dato una seconda possibilità. Quella di essere qui oggi, per ricordare che sono uscito dall’Inferno da vincitore, e l’ho fatto in un modo leggendario, che rimarrà nella storia e che potrò continuare a raccontare ai miei figli. È a loro, alla mia famiglia e a tutte le persone a me più vicine che devo questa mia nuova vita. Da loro traggo la forza per accettare questo momento della mia carriera sportiva”
Il corpo ricoperto dal fango, prima l’incredulità sul traguardo e poi la gioia che esplode dopo l’arrivo, disteso sul prato del velodromo di Roubaix. Sonny Colbrelli partecipa per la prima volta alla regina delle Classiche e vi trionfa da debuttante a 31 anni in quella magica domenica di inizio ottobre 2021, scrivendo una delle pagine più belle del ciclismo, almeno di quello più recente. Per lui è la vittoria più importante di una carriera comunque di alto profilo e proprio il 2021 è stato l’anno della totale consacrazione del ciclista bresciano anche a livello internazionale, perché Sonny nella lunga gavetta alla Bardiani CSF tra il 2014 ed il 2016 aveva già dato prova di essere un ciclista completo, dotato di un ottimo spunto veloce e resistente su strappi o salite non eccessivamente lunghe.
Il 2022 finisce subito per lui in quella grigia giornata di Sant Feliu de Guíxols, quando al termine della prima tappa del Giro di Catalogna si accasciava al suolo per un attacco cardiaco e veniva salvato da un defibrillatore e dal pronto intervento dei medici. La notizia ufficiale del suo ritiro non ci coglie impreparati perché col cuore non si scherza e Colbrelli non vuole correre rischi: per gareggiare, stando alle leggi italiane, dovrebbe togliere il defibrillatore sottocutaneo che gli è stato impiantato in aprile, ma nonostante abbia pure preso in esame l'ipotesi, il bresciano alla fine ha deciso di dire basta. Nella sua scelta ha avuto un'influenza anche un dialogo col medico che ha curato il calciatore danese Christian Eriksen, colpito da un problema simile durante gli Europei del 2021 e attualmente professionista nel campionato inglese (in Italia non avrebbe potuto, per l'appunto). Ma un campo di calcio è un ambito circoscritto e i soccorsi possono essere immediati; andare in bici porta invece lontano, su strade sperdute…
E allora stop, Sonny si è fermato ma non abbandona il ciclismo tout-court, e noi potremo continuare a seguire il Cobra anche nei nuovi ruoli che rivestirà all’interno della Bahrain-Victorious.
Ripercorrendo la sua carriera da pro, nel 2014 ottiene già cinque vittorie di un certo spessore: in Italia vince Giro dell’Appennino, Memorial Marco Pantani, GP Industria & Artigianato e Coppa Sabatini, mentre è nella seconda tappa del Tour of Slovenia la prima vittoria al di fuori dell’Italia. Il 2015 è un anno un po’ più avaro di vittorie, con solo due successi ottenuti, uno nella prima tappa del Tour du Limousin nel quale fa sua anche la classifica generale e la vittoria nel GP Bruno Beghelli, anche se nel finale di stagione, tra Settembre ed Ottobre, nelle corse italiane in cui giunge all’arrivo centra sempre la top ten.
Il 2016 è il terzo ed ultimo anno alla corte di Bruno e Roberto Reverberi. Colbrelli totalizza sette vittorie, iniziando la stagione subito bene con la vittoria del GP di Lugano a fine Febbraio, preceduta da un secondo posto al Trofeo Laigueglia. Dopo una primavera ed una prima parte dell’estate con qualche piazzamento chiude ancora in crescendo come l’anno precedente, vincendo due tappe al Tour du Limousin, una tappa al Tour du Poitou Charentes e facendosi valere nelle corse italiane di fine stagione con tre vittorie di prestigio come Coppa Agostoni, Coppa Sabatini e Tre Valli Varesine.
Nel 2017 compie il grande salto in una squadra WT e con la Bahrain Merida va subito sul podio sia al Dubai Tour che al Tour of Oman. Conquista la prima vittoria in una corsa WT nella seconda tappa della Parigi Nizza. Le altre due affermazioni del 2017 sono quelle nella Freccia del Brabante e nella Coppa Bernocchi e con quest’ultima vittoria si iscrive nel club dei ciclisti che hanno vinto tutte e tre le corse del Trittico Lombardo. Nel 2018 Colbrelli inaugura la stagione al Dubai Tour, vincendo una tappa – la quarta – e posizionandosi sempre tra i primi dieci nelle restanti quattro. Successivamente sfiorerà la vittoria ad Aprile tra Freccia del Brabante ed in due tappe del Giro di Romandia, con tre secondi posti. Si rifà a Giugno vincendo la terza tappa del Giro di Svizzera ed al successivo Tour de France soltanto Peter Sagan gli impedisce di vincere la seconda e la quinta tappa, in cui arriva secondo dietro lo scatenato slovacco che dominerà la classifica a punti. L’ottimo finale di stagione è ormai un marchio di fabbrica per il ciclista bresciano che vince il Gran Piemonte per il secondo anno consecutivo la Coppa Bernocchi, oltre a giungere secondo GP de Montreal e alla Coppa Sabatini.
Nel 2019 Colbrelli vince la quarta tappa del Tour of Oman, la quarta tappa del Deutschland Tour ed il GP Bruno Beghelli, per un totale di tre vittorie. Sfiora anche la vittoria dei Campionati Italiani su Strada, battuto soltanto da un Davide Formolo in giornata di grazia. Il 2020 è condizionato dalla pandemia ed in un calendario completamente rivoluzionato, tra annullamenti di corse e ricalendarizzazioni forzate a fine stagione, è autore di un’unica vittoria con la Bahrain McLaren nella quarta tappa della Route d’Occitanie.
Il 2021, oltre al capolavoro finale alla Parigi-Roubaix, lo vede vincere in altre sei occasioni: fa sue la seconda tappa del Giro di Romandia, la terza tappa del Criterium del Delfinato, la Prova su Strada dei Campionati Italiani, la sesta tappa del Benelux Tour con annessa vittoria della classifica generale, la Prova su Strada dei Campionati Europei davanti ad un certo Remco Evenepoel ed il Memorial Marco Pantani.
Non sapremo mai quali risultati avrebbe ottenuto nel prosieguo di questa stagione dopo il brusco stop di fine marzo ma ci resta il rammarico di non averlo visto all’opera ai Mondiali di Wollongong, su un tracciato a lui favorevole. Quel giorno Evenepoel fu superiore a tutti ma un Colbrelli in forma e capitano unico della Nazionale Italiana, che in sua assenza dovette rimodulare la scelta degli uomini e della tattica da adottare, avrebbe potuto dare filo da torcere al campione belga, nei limiti del possibile e basandosi sui precedenti Campionati Europei. Magari anche la vittoria di tappa in un GT, che manca nel carniere di Colbrelli, ci fa un po’ sospirare ma quel volto e quel corpo ricoperti di fango a Roubaix valgono più di d’ogni altra cosa. Grazie di tutto Cobra.