La Vuelta, 6a tappa: secondo round in alta quota
Dopo le prime punzecchiature andorrane, domani la sfida si rinnova sul Pico del Buitre, con pendenze più cattive e una tappa nel complesso più dura
Dopo le ultime due giornate più transitorie, domani è il momento di un'altra tappa di montagna, che vede gli occhi puntati sull'ascesa finale, pur non essendo un unipuerto nel senso più proprio del termine: nei 183.1 km tra La Vall d'Uixó e l'Osservatorio Astrofisico di Javalambre il dislivello complessivo ammonta ad oltre 3500 metri. Si parte in salita, percorrendo in senso inverso rispetto alla tappa precedente il Port del Marianet (circa 4.5 km al 5%). La corsa procede tra fondovalle ed ondulazioni fino ai piedi del Puerto de Arenillas: le prime rampe sensibili sono a 11 km dalla vetta, ma il tratto più impegnativo è quello segnalato formalmente (5.8 km al 4.7%). Dopo la discesa si sale per circa 4 km al 3.5% fino alla Diga di Arenoso; dopo aver costeggiato il lago si arriva ai piedi del secondo GPM, l'Alto Fuente de Rubielos (6.1 km al 6.2%, con pendenze importanti soprattutto nei primi 2 km all'8.5%). Da qui il percorso è un po' più blando, che alterna lungi falsopiani a brevi salite, accumulando comunque ulteriore dislivello. Si arriva, ad esempio, al traguardo volante di Torrijas con un tratto di circa 13 km al 2.7%, alternando strappi (ultimo km al 6/7%) a tratti quasi pianeggianti. Anche planimetricamente il tracciato è spesso tortuoso. Tuttavia tutto dovrebbe decidersi sulla dura ascesa finale verso i quasi 2000 metri del Pico del Buitre; inserita per la prima volta nel 2019, è una delle scoperte più interessanti degli ultimi anni, essendo un'ascesa dura, ma senza pendenze da ribaltamento, dall'andamento abbastanza costante. Formalmente sono 10.9 km all'8%, ma eccetto un breve strappo i primi km sono pedalabili; la strada impenna negli ultimi 8.2 km (9% di media) prima in modo più irregolare (max 16%), poi più costante (ultimi 5.4 km al 10%). Il tipo di salita abbinato al resto del percorso potrebbero favorire i primi distacchi veramente importanti in classifica generale. È anche un'occasione importante per gli scalatori più puri di avvantaggiarsi sui corridori più esplosivi che saranno favoriti dalle tappe che seguiranno.
Fari puntati su…
I nomi da fare sono in fondo gli stessi che abbiamo visto nelle prime posizioni ad Andorra, considerando anche che alla fine molti corridori sono arrivati in poco spazio, lasciando poco margine ai pronostici. Intanto si iniziano a delineare le gerarchie di alcune squadre, fatto che ci aiuta a restringere il campo. La tappa lunga e difficile da controllare, nonché la presenza di tanti corridori già fuori classifica potrebbe anche favorire l'arrivo della fuga del mattino, ma soprattutto dalla Jumbo-Visma di Jonas Vingegaard e Primož Roglic - supportati da due luogotenenti apparsi in grande condizione come Sepp Kuss e Wilco Kelderman - è lecito attendersi un tentativo di rivincita su un traguardo più impegnativo rispetto a lunedì che potrebbe favorire soprattutto il danese. Non per questo ha molto da temere Remco Evenepoel (Soudal - Quick Step) per il momento al comando della classifica già con un margine interessante sui due (37" a Vingegaard e 43" Roglic). Vanno senz'altro tenuti di conto gli altri uomini arrivati nel primo gruppo ad Arinsal, a partire dal folto blocco UAE TEam Emirates: tra Juan Ayuso, Marc Soler, João Almeida e Jay Vine, soltanto l'ultimo ha mollato qualcosa e parliamo di appena 10". Un'altra coppia interessantissima è quella della BORA - hansgrohe di Alexander Vlasov e Cian Uijtdebroeks. A fianco del leader belga e di questi tre squadroni, vanno messi Enric Mas (Movistar Team) e il giovanissimo Lenny Martinez (Groupama - FDJ) che ha risposto “pronto” al primo appuntamento con le grandi salite ed è atteso ad una nuova conferma. Una grossa sorpresa è stato poi Steff Cras (TotalEnergies), promessa mai sbocciata delle gare a tappe, che ad Andorra ha chiuso 13° a soli 13" e proverà a fare classifica per la formazione france. Squadrone anche questo, ma decisamente fuori dai giochi per quanto palesato lunedì, è la INEOS Grenadiers: Thymen Arensman è stato quello più brillante, arrivando 15° a 21", mentre Egan Bernal e Geraint Thomas sono arrivati più indietro in coppia a ben 47" di ritardo. Stesso dicasi della Bahrain - Victorious il cui miglior elemento in salita sarebbe stato Santiago Buitrago (17° a 21"), che però ha perso ben 2'22" a causa della caduta di ieri; attualmente l'uomo più avanti in classifica è dunque Wout Poels che ad Andorra ha chiuso 24° a 55". Altri due potenziali uomini di classifica attesi ad una rivalsa sono Romain Bardet (Team dsm - firmenich), uscito pressoché definitivamente dalla lotta per il successo con la caduta odierna che gli è costata 5'29", e Hugh Carthy (EF Education-EasyPost), lunedì addirittura 27° ad 1'14". Per questi c'è senz'altro la possibilità di sfruttare il distacco in classifica per avere maggiore libertà d'azione in funzione del successo di tappa, logicamente solo qualora avessero ritrovato la gamba dei giorni buoni.
La Vuelta 2023, gli orari della sesta tappa
La partenza ufficiale è prevista alle 12:34 e la tappa dovrebbe terminare tra le 17:15 e le 17:45. Sarà trasmessa in tv da Eurosport, Discovery+ e GCN+ (dalle 14:30 alle 18:00).