Sarreau, continua la storia d'amore col Tour Poitou-Charentes
Marc vince in volata l'ultima tappa della corsa francese, in classifica si impone Søren Wærenskjold (con un po' di stress nel finale) davanti a Bruno Armirail e a Mirco Maestri
Nell'infinita nouvelle vague del ciclismo anni ‘20, un nome che ricorre più di molti altri è quello di Søren Wærenskjold, 23enne norvegese a cui più d’uno preconizza un ottimo futuro, anche se non sono ancora chiari i margini del ragazzone (alto 1.95) nato a Mandal. Nell'attesa di coprirsi, Søren si porta a casa il Tour Poitou-Charentes 2023, che male non fa, precedendo quel Bruno Armirail che tutti abbiamo conosciuto all'ultimo Giro d'Italia, quando - incredulo - vestì la rosa per due giorni.
Quanto alla tappa conclusiva, la festa è stata tutta per Marc Sarreau, 30enne che in carriera ha forse vinto meno di quello che la sua velocità gli avrebbe permesso; oddio, non è che le braccia le abbia alzate tanto poco, il totale delle vittorie in carriera ammonta con oggi a 17, certo un po' sorprende che un corridore da sempre nel World Tour abbia vinto solo in Francia e praticamente sempre in gare di terza fascia (le famose .1). Impiego/ripiego all'ombra di altri velocisti (Arnaud Démare) o qualche limite caratteriale?
Ultima curiosità su Sarreau: ama da matti il Tour Poitou-Charentes. È qui che ha conquistato il suo primo successo da professionista, nel 2015; è qui che ha vinto la seconda corsa in carriera, nel 2017; è qui che lo scorso anno ha centrato una memorabile tripletta, annettendosi le prime tre tappe una dopo l'altra; con quella di oggi sono quindi 6 le frazioni vinte in questa corsa, praticamente il 35% delle sue gioie le ha collezionate su queste strade. Davanti a lui comunque ce ne sono due: Jaan Kirsipuu (10) e proprio Démare (8).
Tour Poitou-Charentes 2023, la cronaca della quarta tappa
Il Tour Poitou-Charentes en Nouvelle Aquitaine 2023 si chiudeva oggi con la quarta tappa, la Moncoutant-Poitiers di 170.4 km con finale in un circuito le cui salitelle non promettevano ribaltoni in classifica, i quali erano però resi possibili dalla vicinanza dei primi: alla partenza solo 6" tra il leader Søren Wærenskjold (Uno-X) e Bruno Armirail (Groupama-FDJ). Dopo 5 km di gara sono partiti in quattro: Javier Ibañez (Caja Rural-Seguros RGA), Martin Marcellusi (Green Project-Bardiani CSF-Faizanè), Maciej Bodnar (TotalEnergies) e Bart Lemmen (Human Powered Health).
Poi sui quattro sono rientrati Gage Hecht (Human Powered Health) e Alessandro Iacchi (Corratec-Selle Italia), altri ancora ci hanno provato (il più tenace Florian Rapiteau della St Michel-Mavic-Auber93) ma sono rimbalzati mentre i battistrada volavano fino a un vantaggio massimo di 4'20", toccato ai -130. Ai -75 il terzo della generale, Joel Suter (Tudor) è stato coinvolto in una caduta i cui postumi più avanti l'avrebbero portato al ritiro.
Ai -45, appena entrati sul circuito finale, Valentin Ferron (TotalEnergies) e Ewen Costiou (Arkéa-Samsic) sono usciti dal gruppo mettendosi sulle tracce dei sempre più vicini fuggitivi; Bodnar è stato il primo a essere preso e superato, poi è stata la volta di Marcellusi e Iacchi, col romano che, finita la sua fuga, si sarebbe addirittura ritirato più avanti. Gli altri tre, ovvero Lemmen, Ibañez e Hecht, non sono invece stati raggiunti dagli intercalati, sui quali ha fatto prima a rientrare il gruppo, ai -20.
Ai -7 Lemmen ha tentato una sortita disperata, tutto solo, ma ormai il plotone era lanciatissimo e infatti l'avrebbe ripreso un chilometro più avanti. Negli stessi frangenti si consumavano momenti di altissimo stress per Wærenskjold, vittima di un problema meccanico e costretto a cambiare bici; il norvegese è stato però bravissimo a non perdere la testa, riprendendo ai -5 il proprio posto in gruppo e mettendosi in marcatura su Armirail, che poco prima aveva tentato l'accelerata assassina.
Tra una sortita di Tom Mainguenaud (Van Rysel-Roubaix Lille Métropole), una trenata di Arthur Kluckers (Tudor) e un attacco di Jérémy Cabot (TotalEnergies) si è arrivati alla volata che ha deciso la tappa, con lo spunto di Marc Sarreau (AG2R Citroën) rivelatosi irresistibile per tutti gli avversari, a partire dal pistard Iuri Leitão (Caja Rural), battuto al fotofinish, e dal promettente Paul Penhoët (Groupama-FDJ). Nei dieci al traguardo anche Giovanni Lonardi (Eolo-Kometa) e Filippo Fiorelli (Green Project), nono e decimo.
La corsa va in archivio con la vittoria di Wærenskjold nella generale con 6" su Armirail e 57" su Mirco Maestri (Eolo-Kometa), che agguanta il podio in seguito al forfait di Suter. Per il 31enne di Guastalla è il secondo miglior risultato in una gara a tappe, dopo la vittoria del Tour of Rhodes 2018.