Joshua Tarling è nato il 15 febbraio 2004 ad Aberaeron, in Galles. Nel 2022 è stato campione mondiale junior a crono. (C) SWpix.com
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Campione a 19 anni: Joshua Tarling vince i nazionali a cronometro britannici

Tutti i risultati del 21 giugno: in Olanda vince Van Emden mentre Markus batte Vollering e Van Vleuten. Berton mette fine al regno di Majerus in Lussemburgo

21.06.2023 18:07

Prima giornata di campionati nazionali élite a cronometro in cinque paesi, e primi risultati molto interessanti alla vigilia della giornata di giovedì in cui si assegneranno alcuni dei titoli più pesanti, fra cui quello italiano. Oggi era la volta di Gran Bretagna, Olanda, Lussemburgo, Lettonia e Kazakistan.

Nel circuito motoristico di Croft è stato partorito il risultato più fragoroso: un dominio incontrastato del diciannovenne Joshua Tarling, nato il 15 febbraio 2004 ma già così prestante da essere chiamato dalla Ineos Grenadiers a correre Parigi-Nizza, Paris-Roubaix e alcune delle classiche più dure in un primo anno di professionismo già estremamente precoce. Un motore di livello assoluto che sul circuito di 41.1km ha rifilato 1'03" a Fred Wright, 1'10" a Connor Swift e 2'16" all'ex recordman dell'ora Dan Bigham, solo settimo.

Tutto il contrario fra le donne britanniche, dove è stata gara molto tirata: arrivano in cinque in 30". La spunta per soli 14" Elizabeth Holden su Anna Morris, poi a 16" Elinor Barker, a 27" Pfeiffer Georgi, a 30" Elynor Bäckstedt. Per la venticinquenne del Team UAE ADQ è il primo successo in carriera; non è del tutto una sorpresa viste le sue caratteristiche, ma mette in fila una discreta batteria di cronowomen sullo stesso circuito di Croft, ma su 27.4km.

Erano quattro anni che Jos Van Emden non vinceva i nazionali, e invece il lungo percorso di 42km olandese ha favorito le sue doti di fondista. A 38 anni lo storico specialista e gregario Jumbo-Visma sarà così per la terza volta portatore della maglia di campione neerlandese, dopo la vittoria in un'altra prova molto serrata. 18" a Daan Hoole, 24" a Sjoerd Bax, 30" a Marien Bogerd e 40" a Bauke Mollema: questi i distacchi di una prova della quale Van Emden andrà molto orgoglioso.

Potrà direttamente raccontarla ai nipotini invece Reijanne Markus: un ordine d'arrivo dove ci si piazza davanti a due leggende viventi come Demi Vollering e Annemiek Van Vleuten è più unico che raro. La fortissima ventottenne della Jumbo-Visma ha rifilato 55" alla dominatrice di questa stagione (Vollering) e 1'13" alla dominatrice della scorsa (Van Vleuten) sull'esigentissimo percorso di Nunspeet.

Sorpresissima nel femminile in Lussemburgo: dopo 15 successi consecutivi finisce il regno di Christine Majerus. L'esperta atleta SD Worx è stata battuta per la prima volta in carriera nel proprio paese: il primo successo era del 2007. A compiere l'impresa Nina Berton della Ceratizit-WNT Pro Cycling, che sui soli 7.1km del circuito di Berbourg (a tutti gli effetti un prologo) l'ha battuta per 6 secondi. Terza l'altra SD Worx, Marie Schreiber, a 15". Tra gli uomini mancavano i quotati Bob Jungels e Kevin Geniets, entrambi intenti a preparare il Tour de France, e così la sfida è stata tra Alex Kirsch (Trek-Segafredo) e Arthur Kluckers (Tudor Pro Cycling Team). Ad avere la meglio per soli 4" è stato Kirsch, che ha messo in bacheca il suo primo titolo nazionale in carriera dopo i tanti podi ottenuti nelle scorse stagioni. Completa il podio Tom Wirtgen (Global 6 Cycling), staccato di oltre un minuto dal vincitore.

In Lettonia c'è stata la terza affermazione consecutiva, e quarta totale, da parte di Toms Skujiņš dopo un serrato triello con gli altri due pro lettoni: arrivano a 24" Krists Neilands, a 40" Emils Liepins. Dana Rozlapa ha vinto il nazionale femminile in una competizione senza alcuna atleta professionista.

In Kazakistan vince agilmente Alexey Lutsenko, che non portava in giro la maglia di campione a cronometro dal 2019; ha battuto per 1'24" il suo compagno in Astana Dmitriy Grudzev. Fra le donne si afferma Makhabbat Umutzhanova, al suo secondo successo consecutivo, battendo di 1'08" Violetta Kazakova.

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