Van Vleuten spiana i muri marchigiani
Giro Rosa, l'olandese della Orica-Scott domina la cronometro di Sant'Elpidio. Van der Breggen seconda e sempre in rosa, Longo Borghini è lì
I due minuti persi ieri nella tappa di Occhiobello sono stati un durissimo colpo per le ambizioni di vittoria di Annemiek Van Vleuten in questo Giro Rosa, ma nel corso della sua carriera la forte olandese della Orica-Scott ha più volte dimostrato di essere sempre pronta a riscattarsi dopo dure batoste, sia che fossero sportive come quella di ieri, sia che fossero fisiche come ad esempio la bruttissima caduta ai Giochi Olimpici di Rio de Janeiro al rientro dalla quale riuscì subito a vincere il Giro del Belgio. L'occasione buona per Annemiek Van Vleuten si è presentata già oggi: la 34enne vincitrice della tappa di Montereale Valcellina non ha fallito l'assalto alla durissima cronometro individuale di Sant'Elpidio a Mare rifilando distacchi molto importanti a tutte le rivali.
Crono durissima, e Van Vleuten si riscatta in parte dai ventagli
In un percorso del Giro Rosa complessivamente meno duro rispetto a quelli degli anni passati, sembra quasi ironico il fatto che l'organizzazione di Giuseppe Rivolta abbia inserito una delle cronometro individuali più impegnative che si possano ricordare nel mondo del ciclismo femminile: nello spazio di appena 12.7 chilometri, infatti, si affrontava prima la salita di Santa Lucia (1200 metri al 10% medio), poi una discesa abbastanza tecnica e quindi un'altra salita che comprendeva il passaggio sul terribile muro di Strada Cocciari, una rampa di 300 metri al 20% con una pendenza massima addirittura del 10%. Non era quindi una prova per le specialiste del cronometro ma serviva una grandissima condizione fisica e anche una certa abilità tecnica.
Annemiek Van Vleuten è stata l'unica ad avvicinarsi ai 30 di media chiudendo con il tempo di 25'29" a 29.973 km/h, probabilmente aiutata dal fatto di essere stata l'unica ad aver scelto di utilizzare una bicicletta da cronometro con tanto di ruota lenticolare: una prestazione assolutamente impressionante per l'olandese, campionessa nazionale contro il tempo, che ha affrontato i due sprappi come se non avessero pendenze da ribaltamento. Con la cronometro odierna la capitana della Orica-Scott è riuscita a riprendersi parte del tempo perso ieri nel ventaglio di Occhiobello e forse potrebbe anche aumentare il rimpianto: senza quella grave disattenzione, perché di questo si è trattato, adesso sarebbe in maglia rosa invece che a rincorrere a più di un minuto e mezzo dalla testa, un distacco che comunque con questa gamba sembra tutt'altro che incolmabile.
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Van der Breggen e Longo Borghini rispondono presente
La cronometro di oggi ha espresso bene o male gli stessi valori della tappa di Montereale Valcellina: in quel caso le prime tre erano arrivate tutte assieme dopo la salita, oggi inevitabilmente ci sono stati distacchi ma l'ordine d'arrivo è stato precisamente lo stesso. L'attuale capoclassifica Anna Van der Breggen si è comunque difesa molto bene nella durissima prova di oggi ed il secondo posto e la permesso di rafforzare il proprio primato: la campionessa olimpica ed europea della Boels-Dolmans ha corso con bici tradizionale e ruota lenticolare, però ha perso ben 41" nei confronti della scatenata connazionale e questo gap non può assolutamente lasciarla tranquilla per il prosieguo del Giro Rosa; Van der Breggen ha comunque dalla sua un buon vantaggio sulle rivali e la consapevolezza di avere al suo fianco una squadra fortissima.
L'azzurra Elisa Longo Borghini ha confermato ancora una volta di avere un'ottima gamba e oggi ha coperto i 12.7 chilometri del percorso in 26'44", una prestazione che le è valsa la terza posizione seppur a 1'15" da Van Vleuten e 34" da Van der Breggen. L'ossolana della Wiggle High5, che ha optato per un assetto totalmente tradizionale senza neanche la ruota lenticolare posteriore, resta comunque in seconda posizione nella classifica generale: adesso si trova a un minuto esatto dalla maglia rosa di Anna Van der Breggen, Annemiek Van Vleuten invece è tornata in terza posizione ed è staccata di 1'36" dalla vetta. Se ieri la sensazione era di un duello, adesso per il Giro Rosa possiamo di nuovo parlare di una lotta a tre atlete con tutte le altre che vedono dilatarsi i loro distacchi.
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Il gioco di squadra diventa importante. Domani arrivo a Roseto
Nelle ultime cinque tappe di questo Giro Rosa saranno importantissimi i giochi di squadra ed ecco allora che la posizione di Megan Guarnier e Amanda Spratt assume un ruolo forse decisivo: la statunitense della Boels-Dolmans è adesso quarta in classifica a 3'08" (oggi quinta di tappa), la sorprendente australiana della Orica-Scott (quarta nella cronometro) invece è quinta a 3'29" e le squadre possono mettersi in difficoltà a vicenda avendo due atlete nelle prime cinque posizioni della classifica generale. La più svantaggiata potrebbe essere la Wiggle High5 della nostra Elisa Longo Borghini che comunque ha la tedesca Claudia Lichtenberg in ottava posizione a 4'36", ma comunque dietro anche alla terza atleta della Boels, la canadese Canuel: a fare la differenza potrebbero comunque essere anche le energie risparmiate in questi primi cinque giorni rispetto a chi invece ha dovuto lavorare di più.
In mezzo nelle prime posizioni c'è la polacca Katarzyna Niewiadoma della WM3 Pro Cycling che oggi non ha vissuto una delle sue migliori giornate: dopo essere andata abbastanza bene sulla prima salita, la leader del Women's World Tour è stata vittima di una caduta nel tratto di discesa che le ha fatto perdere tempo ma che per fortuna non ha portato a serie conseguenze fisiche. Niewiadoma ha concluso la cronometro in settima posizione a 2'03" dietro anche alla cubana Arlenis Sierra e adesso in classifica generale è solo sesta a 3'59" da Anna Van der Breggen: per lei i giochi per i podio finale sembrano compromessi, ma la strada per arrivare al traguardo finale di Torre del Greco è ancora lunga e ci sarà spazio per qualche sorpresa sempre che gli effetti di questa scivolata non inizino a farsi sentire nei prossimi giorni.
La tappa di domani in circuito a Roseto degli Abruzzi non è sulla carta una delle più impegnative, ma visti i danni creati da quella di ieri che avrebbe dovuto essere la più facile di tutte non ci sentiamo di dare nulla per scontato: il finale tra l'altro può essere insidioso con lo strappetto di Piana degli Ulivi a circa 5 chilometri dall'arrivo seguivo da una discesa abbastanza tecnica e poi da un sottopassaggio, tutti elementi che potrebbero far deraglie i treni delle velocisti e favorire un'atleta capace di andarsene via di forza nel finale attratta anche dagli abbuoni presenti per le prime tre atlete che taglieranno il traguardo.