Radio killed the Omloop stars: vince la fuga di Lotte Claes

Vogliamo credere che Anna Kiesenhofer, la vincitrice di quella folle gara in linea dei Giochi Olimpici del 2021, abbia seguito questa Omloop Nieuwsblad in televisione ricreando il celebre meme di Leonardo DiCaprio in C'era una volta a Hollywood. A Tokyo le radioline non c'erano, come in tutte le corse per nazionali, questa volta hanno improvissamente smesso di funzionare a metà gara, permettendo a Lotte Claes di vivere una giornata di gloria inaspettata. 

La trentunenne belga della Arkéa B&B Hotels ottiene la sua prima vittoria in carriera da una fuga lasciata andare a oltre dieci minuti a causa di un malfunzionamento tecnico nel collegamento radio, a cui le squadre delle favorite non hanno saputo (e probabilmente avrebbero potuto) trovare una contromisura. Il risultato è una sfida improbabile tra Claes e la polacca Aurela Nerlo, battuta in una volata infinita dopo che a sua volta si era trovata a un passo da una vittoria che poteva cambiare una carriera.

Omloop Nieuwsblad 2025, la cronaca della gara

Fuga iniziale a cinque con Elena Pirrone (Roland), Lotte Claes (Arkéa B&B Hotels), Aurela Nerlo (Winspace Orange Seal), Julie Stockman (DD Group Pro Cycling) e Mieke Docx (Lotto). Qualche chilometro più tardi provano ad accodarsi anche Valerie Demey (VolkerWessels), Giulia Giuliani (Roland), Andrea Casagranda e Beatrice Caudera (BePink-Imatra-Bongioanni), ma non riescono a rientrare su un gruppo che ormai ha preso un buon vantaggio.

Inizialmente è una normale situazione di fuga di seconde linee a cui viene lasciato margine da poter chiudere senza troppo affanno, ma ben presto precipita per motivi a dir poco sorprendenti. La comunicazione radio salta completamente e la corsa diventa incontrollabile per tutte le ammiraglie. Ai -75 il vantaggio delle fuggitive è di 9 minuti, e venti chilometri più tardi sale addirittura a tredici minuti. Anche un forcing di tutte le migliori squadre diventerebbe un tentativo disperato di riaprire una corsa completamente sfuggita di mano, ma una buona dose di tatticismo si aggiunge all'inconveniente e mette le fuggitive di fronte all'occasione di una vita.

Stockman è la prima a staccarsi dal gruppo di testa, che arriva alla coppia di muri finali con ancora oltre sei minuti di vantaggio. Sul Muur van Geerardsbergen rimangono davanti solo Claes e Nerlo, con Pirrone che prova a tornare sotto di passo ma senza riuscirci. Dietro Demi Vollering si ispira a Chris Paul e lancia un grande attacco che serve solo a ridurre il distacco a cinque minuti, con Puck Pieterse unica a seguirla fino alla cima. Si staccano invece Kasia Niewiadoma, Liane Lippert e soprattutto Lorena Wiebes, ancora una volta respinta dal Muur. 

Lotte di Claes

Una volta esaurito il forcing di Vollering però le fuggitive sono già sul Bosberg, e una volta esaurite le difficoltà il loro vantaggio è ancora sufficientemente ampio. Sia per Claes che per Nerlo di fronte c'è l'occasione per la prima vittoria in carriera, e lo si nota da alcune decisioni nel finale. Ai -4.5 la belga prova a togliersi di ruota la rivale, che stava iniziando a saltare qualche cambio, mentre la polacca prova il tutto per tutto appena entrata nell'ultimo chilometro. Ne viene fuori di fatto una volata lunghissima, in cui Nerlo non smette mai di spingere ma si scarica negli ultimi 200 metri. Claes rimane in scia, attende il momento giusto e sorpassa sul rettilineo finale in leggera salita. Per la trentunenne dell'Arkéa arriva la prima vittoria in carriera nel modo più incredibile possibile, per la ventisettenne della Winspace c'è il secondo posto più amaro.

Dietro si sprinta per il terzo posto a 3'25", con Vollering che batte Pieterse e sale su un podio a dir poco insolito. Wiebes vince la volata di quel che resta del gruppo, mentre Eleonora Camilla Gasparrini (UAE Team ADQ) chiude in sesta posizione.