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Cancellate alcune corse di primo piano del calendario internazionale
Semaforo rosso per il Bretagne Ladies Tour, stop definitivo per il Tour of Scandinavia
ourChe sia un momento critico per gli organizzatori delle corse è un dato di fatto. Alle insidie della burocrazia e alla crescente ostilità degli amministratori locali si aggiungono difficoltà economiche e altri fattori contingenti che hanno già imposto lo stop a diversi appuntamenti di livello internazionale. Quali sono le gare cancellate?
Saltano il Bretagne Ladies Tour e il Giro della Scandinavia
La scure si è abbattuta pesantemente sul settore femminile, che ha registrato le defezioni del Bretagne Ladies Tour e del Tour of Scandinavia.
La breve corsa a tappe francese, originariamente in programma dal 28 maggio al 1° giugno, si è scontrata con problemi di bilancio: «Avevamo trovato quasi tutte le sedi d'arrivo ed eravamo certi di avere al via 20 squadre, comprese 4 formazioni del World Tour, ma non siamo nelle condizioni di poter aumentare il budget», l'amara considerazione del direttore di corsa Loïc Déniel al quotidiano locale «Le Télégramme». Pur di recuperare i 37.000 € mancanti per allestire la corsa, Déniel aveva chiesto aiuto agli imprenditori privati, ma il suo appello è caduto nel vuoto. L'auspicio è che la corsa bretone possa rientrare in calendario nel 2026.
Se il Bretagne Ladies Tour cercherà comunque di tornare sulla ribalta, la corsa norvegese ha invece chiuso definitivamente i battenti dopo la seconda cancellazione di fila. L'eclissi del Tour of Scandinavia è imputabile a diversi fattori: l'ormai defunta Ladies Tour of Norway AS lamenta non soltanto il disinteresse degli sponsor e dei media, ma anche la sostanziale latitanza della federazione norvegese. «Dopo aver rinunciato all'edizione 2024», si legge in un comunicato stampa, «ci eravamo impegnati a fondo per rimettere in piedi questa corsa. Tuttavia, dobbiamo ammettere che non siamo riusciti a creare un marchio sufficientemente attrattivo per i media, gli sponsor e gli investitori norvegesi. Nessuna tv si è impegnata a garantire la copertura della corsa, benché i costi di produzione fossero tutti a nostro carico. Senza una diretta a diffusione nazionale e con una federazione poco motivata a sostenere una corsa del World Tour, è praticamente impossibile costruire una piattaforma finanziaria sostenibile e suscitare l'entusiasmo necessario per portare una corsa professionistica al massimo livello. Abbiamo avuto il coraggio di essere innovativi e siamo stati un importante veicolo per la crescita e l'espansione del ciclismo femminile su scala internazionale. Dal canto nostro, siamo consapevoli di aver scelto il momento giusto per lasciare». Un addio a testa alta, ma non per questo privo di rimpianti.
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Tre cancellazioni anche nel settore maschile
Non si può certo dire che il calendario maschile goda di ottima salute: una dopo l'altra, sono già saltate tre corse. Eppure, le motivazioni sono profondamente diverse: se il passo indietro della Classique Loire Atlantique - che sarebbe dovuta andare in scena il prossimo 22 marzo - si spiega con la contrazione dei fondi versati dagli enti locali, la serrata congiunta di due corse del calendario olandese (lo ZLM Tour e la Veeneendal-Veeneendal) è dovuta all'indisponibilità delle forze di polizia - che avrebbero dovuto garantire la sicurezza in corsa - per la concomitanza con il vertice dei paesi della NATO, in programma a fine giugno all'Aia. Un brutto colpo per tutto il movimento ciclistico dei Paesi Bassi, sul quale pesa anche il ridimensionamento di altri due appuntamenti, la Stef van Zwolle e la Ronde van Limburg, ambedue confluiti nell'Olympia Tour. Se non altro, la gara di cartello è salva: la Amstel Gold Race si correrà regolarmente il 20 aprile, domenica di Pasqua.