Ben O'Connor manda saluti a Primoz Roglic... © Unipublic/Sprint Cycling
Professionisti

O’Connor non teme la giornata di domani, Groves festeggia la sua terza vittoria

Le dichiarazioni dei protagonisti dopo la diciassettesima tappa della Vuelta España, con arrivo a Santander, che ha visto Groves conquistare la terza vittoria davanti a Bittner e Braet

04.09.2024 19:02

Groves: Riuscire a ripagare gli sforzi della squadra con una terza vittoria è davvero speciale. 

"Giornata dura che è iniziata asciutta, con il finale tutto sotto una pioggia battente, che ha reso ancora più difficile tenere sotto controllo la fuga. I miei compagni hanno lavorato alla perfezione. Fortunatamente siamo riusciti a dividerci il lavoro con la DSM e La Kern Pharma. Ma non è stato facile e siamo riusciti a rientrare sui fuggitivi solo negli ultimi due chilometri. Poi c’è stato l’attacco di Campenaerts, Schimd e Poole, che ha reso le cose ancora più difficili. Non era inaspettato che ci fossero attacchi nel finale. Dopo tutto ci sono pochi arrivi adatti agli sprinter in questa Vuelta e il resto sono tappe di montagna difficili. Tutti quei corridori che non hanno doti da scalatore devono provarci in giornate come questa.

La vittoria di oggi mi aiuta a dare un po' più di valore alla mia maglia verde dopo il ritiro di Van Aert. Era la mia ultima occasione in questa Vuelta ed eravamo molto motivati ​​con la squadra. Riuscire a ripagarli con una terza vittoria è davvero speciale". 

Groves conquista la maglia verde dopo il ritiro di Van Aert  © Alpecin via X
Groves conquista la maglia verde dopo il ritiro di Van Aert  © Alpecin via X

O’Connor: sarei sorpreso se domani diventasse una battaglia per la maglia

"Non mi manca il clima caldo dei primi giorni di questa Vuelta anche se non amo la pioggia. Oggi c’era nervosismo in corsa, ma tutto sommato la situazione è stata sotto controllo. Nonostante la pioggia, infatti, l’asfalto non era così scivoloso, quindi non ci sono stati troppi problemi. 

Domani sarei sorpreso se diventasse una battaglia per la maglia, ma in una Vuleta del genere potrebbe anche succedere. La salita effettivamente non è tropo distante dal traguardo e c’è pure la dicesca che potrebbe fare selezione. Chiaramente dipenderà anche dalle condizioni metereologiche: se sarà asciutto probabilmente la situazione sarà più calma, ma se dovesse piovere ci sarà sicuramente qualcuno motivato a provare qualche attacco". 

Bittner: se qualcuno mi avesse detto che avrei vinto una tappa a questa Vuelta non gli avrei creduto

"Dalla fine della salita c’è stato un ritmo forsennato e ho sofferto molto. Ringrazio i miei compagni di squadra che sono riusciti a pilotarmi e a tenermi in testa al gruppo. Poi sul finale ci sono stati degli attacchi, dove tra l’altro eravamo presenti come squadra. Io ho cercato di  trovare una buona ruota dove posizionarmi e avevo trovato la ruota di Groves. L’ultima curva a trecento metri era piuttosto scivolosa, poi lui ha iniziato la sua volata ed era molto più veloce e forte di me, quindi non posso che essere contento per il mio secondo posto. 

Sono molto soddisfatto di questa Vuelta. Questo per me è il mio primo Gran Tour della carriera. All’inizio non ero nemmeno sicuro di essere in grado di arrivare sin qui. Se qualcuno un paio di mesi fa mi avesse detto che avrei vinto una tappa non gli avrei creduto, per cui sono veramente contento".

Pau Miquel: sono orgoglioso della squadra, anche oggi ci siamo arrivato vicino

“Sapevamo che poteva essere una tappa da sprint, ma avevamo ben presente che, con un finale reso difficile dalla pioggia e con tante rotonde e curve, nell’ultima tappa buona per noi velocisti, sarebbe stata una giornata molto nervosa. Sono molto orgoglioso del lavoro che ha fatto tutta la squadra per tenere chiusa la corsa e per mettermi nelle prime posizioni e grazie a loro siamo arrivati vicini alla vittoria. Domani vedremo come andrà e se sul finale avremo l’opportunità di provarci ci faremo trovare pronti”.

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Umberto Bettarini
Milanese di nascita, calabrese per vocazione. Dopo la sua prima randonnée, ha assaggiato la famosa “pillola rossa” per scoprire quanto è profonda la tana del Bianconiglio. Da allora è intrappolato in una grave forma di dannazione ciclistica