
Luca Colnaghi aggredito in allenamento: «Mi hanno preso a pugni»
Il professionista della VF Group Bardiani CSF Faizanè ha raccontato a Tuttobiciweb di come sia stato aggredito da due malviventi
Il 26enne Luca Colnaghi, professionista della VF Group Bardiani CSF Faizanè, è stato aggredito da due persone in moto durante un allenamento di routine, mentre si trovava tra Lierna e Varenna insieme a suo fratello Andrea Colnaghi, del Team Continental Karcag Cycling ÉPKAR.
Colnaghi racconta la violenza: “Mi hanno preso a pugni in faccia”
Luca Colnaghi ha raccontato a Tuttobiciweb l'episodio, avvenuto ieri, mercoledì 5 marzo, nel pomeriggio, mentre si allenava insieme al fratello. “È stato tutto così assurdo che se non lo avessi vissuto in prima persona, penserei alla scena di un film”, ha detto il 26enne. “Invece nel primo pomeriggio di mercoledì, quando ero tra Lierna e Varenna insieme a mio fratello Andrea, purtroppo sulla nostra strada abbiamo incrociato un tipo in moto alla ricerca di rogne”.
Il corridore, che ha sporto denuncia ieri mattina presso i carabinieri, ha spiegato che l'uomo l'ha affiancato, “insultato e ha messo il suo mezzo di traverso” per costringerlo a fermarsi. “Quando me lo sono ritrovato faccia a faccia, abbiamo cercato di calmarlo, di dirgli di smetterla, che non avevamo alcuna voglia di litigare, ma mi ha spintonato e fatto cadere. Mi ha aggredito, prendendomi per il collo, per fortuna con mio fratello siamo riusciti a bloccarlo e a farlo andare via. Ha provato ancora ad intimidirci tornando indietro contromano come per venirci addosso in un frontale, ma sembrava finita lì”.
L'incubo, invece, non si era concluso. Luca Colnaghi, infatti, ha spiegato che, una volta tornato a casa, si è accorto di aver perso le sue cuffie ed è tornato indietro per cercarle, “commettendo l'errore di ripresentarmi sul luogo da solo”, ha spiegato. “Ahimè il soggetto, che scoprirò poi essere già noto alle forze dell'ordine, è tornato con un'altra persona straniera come lui a bordo della moto. Prima mi hanno sfiorato per farmi cadere, poi quando stavo scappando il passeggero ha preso un masso dalla strada e me l'ha lanciato sulla ruota posteriore”.
Ma non è tutto: i due aggressori, ha continuato il 26enne, gli sono andati addosso con la moto bloccandolo sul muretto a bordo strada, che separa la carreggiata dal Lago di Como. “Nell'impatto già mi ero fatto male, ma come se non bastasse questi due personaggi hanno lasciato la moto per prendermi di spalle e darmi dei pugni in faccia", ha raccontato.
L'allarme del contachilometri, a quel punto, aveva però allertato il padre del corridore, che l'ha poi raggiunto prima ancora dei soccorsi e delle forze dell'ordine, che il 26enne era riuscito a chiamare nonostante il momento concitato.
Recatosi in ospedale Luca Colnaghi ha ricevuto la diagnosi: una spalla lussata e una microfrattura alle costole, oltre alle contusioni dovute ai pugni. Dovrà rimanere a riposo per 10 giorni.
“Nessun automobilista si è fermato”

Luca Colnaghi ha chiesto aiuto all'Associazione Corridori Ciclisti Professionisti Italiani (ACCPI), mentre per la tutela legale si è affidato a Zerosbatti.
“Ci auguriamo che la Procura svolga con rigore tutte le attività necessarie a garantire a Luca e a tutti i ciclisti della zona l'incolumità e la difesa da questi individui pericolosi", ha dichiarato l'avvocato Federico Balconi, come riporta Tuttobiciweb.
Colnaghi ha concluso dicendo che lo ha rattristato molto riscontrare che, “nonostante io abbia chiesto platealmente aiuto, nessun automobilista si sia fermato… uscirò in bici con 25 occhi aperti in più, ma spero non facciano più nulla di male né a me né a nessun altro".