Kristen Faulkner, campionessa olimpica di ciclismo su strada ©UCI Cycling
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Kristen Faulkner, parlare di salute mentale per aiutare ad aiutarsi

La nuova campionessa olimpica su strada, si è aperta più volte pubblicamente su cosa ha imparato dalla depressione e dalle insicurezze, nello sport e nella vita

06.08.2024 16:50

Sono inevitabilmente giorni di grande fermento nel mondo nello sport, con le Olimpiadi di Parigi che ogni giorno offrono storie di grandi vincenti, o semplicemente di chi c'è, e anche senza vincere ha qualcosa da raccontare, e dei diversi modi di gestire a livello emozionale i risultati più o meno positivi. Con la visibilità enorme del palcoscenico dei Giochi, ogni gesto e ogni esternazione pubblica dei protagonisti diventa oggetto di discussione. Ha fatto parlare di sé, e non poteva essere altrimenti, Noah Lyles, il nuovo campione olimpico dei 100 metri, con un tweet qualche ora dopo la vittoria. 

Non è la prima volta che lo sprinter americano si apre per parlare di depressione, lanciando dei messaggi molto forti sull'attenzione da attribuire alla cura della salute mentale. Lo sport di alto livello può consumare il corpo e la mente, nella preparazione del grande appuntamento, nei sacrifici quotidiani, nel confronto con i fattori incontrollabili, con il cronometro, con se stessi, con il proprio fisico. 

L'esempio di Kristen Faulkner

Ne ha parlato più volte in passato Kristen Faulkner, la nuova campionessa olimpica di ciclismo su strada, che oggi sarà impegnata nelle qualifiche dell'inseguimento a squadre su pista. La vittoria di domenica ha dato grande risalto alla storia personale della ciclista statunitense, che nel giro di pochi anni è diventata una delle più forti del mondo. Faulkner ha debuttato ad alto livello solo a fine 2020, dopo un passato totalmente in altri contesti, di cui già più volte abbiamo parlato in passato. Cresciuta a Homer, Alaska, laureata ad Harvard, medaglia mondiale da junior nel canottaggio, scopre il ciclismo quasi per caso, e dopo pochi anni in bicicletta per hobby sceglie di lasciare New York e il suo lavoro nella finanza per diventare professionista. 

Il resto della storia e i suoi risultati nel World Tour tra Team Jayco e EF-Oatly-Cannondale sono facilmente consultabili, ma ovviamente, come in ogni bella storia olimpica, non tutto è andato per il verso giusto. Ci sono stati problemi non da poco, come la frattura alla tibia del 2023, quando è stata investita da un automobilista durante un allenamento in California, ma soprattutto una costante esplorazione della propria psiche, per trovare il giusto equilibrio all'interno dello sport d'élite. 

Kristen Faulkner alla Vuelta di quest'anno © Vuelta Femenina-SprintCycling
Kristen Faulkner alla Vuelta di quest'anno © Vuelta Femenina-SprintCycling

Pur avendo fatto un altro sport ad alto livello da giovane, inserirsi da late bloomer nelle dinamiche del professionismo in uno sport esigente come il ciclismo non è stato semplice. Nel 2022, dopo i grandi risultati al Giro d'Italia, dove aveva vinto due tappe e la classifica scalatrici, indossando anche la maglia di leader dopo il prologo, ha parlato dei suoi problemi nella gestione delle gare in un'intervista a Velo: “Ho notato nelle ultime corse che sono molto più intuitiva in corsa rispetto all'anno scorso. Quando ho iniziato la stagione, sentivo ancora che potevo non sapere quando è il momento giusto per attaccare, o altre cose che dovrei saper fare. Per questo ho comunicato alla squadra che mi servivano un po' più di indicazioni delle maggior parte delle corritrici. A volte ho ancora qualche oscillazione, perché ho molta fiducia in alcuni aspetti e sono ancora insicura in altri. Al Giro ho vinto la prima tappa, e il giorno dopo facevo fatica a stare davanti. Ho chiamato il mio coach e mi sono chiesta ‘Come faccio a vincere una tappa al Giro e avere così tante difficoltà in altri aspetti del ciclismo?’ A volte soffro di sindrome dell'impostore, e non capisco perché sono così brava in certe cose e così scarsa in altre." 

Nel corso di pochi anni, da grande talento atletico Faulkner è diventata una ciclista vincente nelle gare più importanti, attraverso questi piccoli passi intermedi e con tanto lavoro su stessa, come quando, come racconta sempre a Velo, ha passato un mese di allenamenti solo a capire come migliorare nelle curve più tecniche in discesa. Una lezione che mi ha insegnato il ciclismo è di controllare solo quello che posso e non stressarmi per il resto. Nel mio vecchio lavoro, e nella vita, a volte divento un po' emotiva per le cose che non posso controllare. So che non c'è motivo, ma mi capitava, nel ciclismo possono succedere tante cose nello stesso momento.” 

Imparare dalla propria mente

In occasione della giornata mondiale della salute mentale nel 2022, Faulkner si è aperta in un lungo post su Instagram su quello che ha imparato dalla depressione, non necessariamente legata alla sua vita da sportiva, ma da persona che ha attraversato momenti molto difficili e ha trovato gli strumenti giusti per affrontarli, e usato il suo spazio di visibilità per aiutare chi attraversa situazioni simili ad aiutarsi nel migliore dei modi.

"Il World Mental Health Day è molto importante per me, perché ho sofferto di depressione e disturbo bipolare da quando sono piccola. Accusavo le persone di giudicarmi male, ma avevo paura di far sapere agli altri cosa mi succedeva. L'unica cosa peggiore di soffrire è soffrire da soli. Ho finalmente accettato aiuto 4 anni fa, e condivido la mia storia perché non voglio che qualcuno soffra da solo. Chiedere aiuto vuol dire trattare noi stessi come vorremmo che gli altri ci trattassero: con amore, supporto e compassione.

Non augurerei mai la depressione a nessuno, ma voglio celebrare quello che mi ha insegnato:

  1. Compassione verso di me e gli altri. Ho imparato a non giudicare mai gli altri, perché c'è tanto dietro le quinte nella vita delle persone che non conosciamo. Essendo giudicata, ho imparato a non giudicare mai. 
  2. Vulnerabilità. Posso essere una “donna forte e indipendente” e chiedere aiuto. L'autenticità è più soddisfacente della perfezione. Più sono diventata tranquilla con la mia depressione, più mi sono sentita tranquilla con le mie stranezze. Sono due facce diverse della stessa medaglia dell'auto-accettazione.
  3. Farmi valere. Comunicare è una mia responsabilità se voglio che gli altri mi capiscano, ma non posso colpevolizzarmi se non possono o non vogliono capirmi.
  4. Autoconsapevolezza e self-care. Ho imparato ad ascoltare il mio corpo e a darmi quello di cui ho bisogno per la stabilità mentale. Ho imparato a essere curiosa di me stessa, piuttosto che convincermi che sono o devo essere in un certo modo.
  5. Gratitudine. Quando soffriamo attraverso periodi difficili, apprezziamo molto di più i bei momenti. Sono grata per la rete di supporto che ho costruito, le risorse a cui ho accesso per la salute e tutte le occasioni che ho per sorridere.
  6. L'amore incondizionato da coloro che ci sostengono e ci aiutano ad attraversare i momenti difficili e ci sono quando ne abbiamo bisogno. Ricevendo amore incondizionato dagli altri, ho imparato a darne a mia volta. Possiamo tutti fare qualcosa per gli altri.
  7. Coraggio. Avere a che fare con disturbi mentali fa paura. Fa molta più paura rispetto a lasciare il lavoro e trasferirmi in Europa per diventare una ciclista professionista. I disturbi mentali mi hanno costretta a sviluppare il coraggio, che mi ha aiutato ad inseguire quello che voglio nella vita."

C'è tanto coraggio, nella medaglia d'oro olimpica di Kristen Faulkner. Nell'attacco ai -3 chilometri per andare a vincere la gara, ma soprattutto nel percorso che l'ha portata fino a quel momento, sotto tutti i punti di vista. Un'occasione per chiunque di noi, qualunque sia la nostra distanza dalle dinamiche del massimo agonismo, di guardare a una grande storia olimpica di successo come a una storia molto umana di vita normale, per confrontarsi e dare il giusto valore alle cose, imparare dalla propria mente, comunicare, aprirsi, aiutare e farsi aiutare.

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