Prati di Tivo: vince Lutsenko sull'arrivo decisivo
Il kazako vince la tappa regina del Giro d'Abruzzo. Alle sue spalle Ulissi precede Yates. Bene anche Carboni, Pozzovivo e Conti
E' Alexey Lutsenko a vincere la terza tappa con arrivo in salita che potrebbe decidere il Giro d'Abruzzo 2024. Il capitano dell'Astana Qazaqstan aveva già vinto l'anno scorso la tappa decisiva del Giro di Sicilia, corsa dalle cui ceneri è nato quest'anno il Giro d'Abruzzo. Il campione kazako è stato molto caparbio e lucido sia ieri che oggi nel chiudere sugli attacchi a oltranza con cui la UAE ha cercato di metterlo in difficoltà. Piccola debacle per Adam Yates, che non solo ha perso qualche metro da Lutsenko, ma è finito anche dietro a Diego Ulissi, che aveva lavorato all'inizio della salita per preparare il suo attacco, mentre Jan Christen, vincitore di ieri, è invece naufragato perdendo più di due minuti.
Giro d'Abruzzo 2024, la cronaca della terza tappa
La corsa partiva da Pratola Peligna per affrontare l'arrivo in salita ai Prati di Tivo (14.6 km al 7%, max 12%) dopo 163 km. Prima dell'ascesa finale i corridori affrontavano l'Altopiano delle Rocche, salendo prima al Valico della Forcella e poi a Campo Felice prima della penultima asperità di giornata, la salita della Croce Abbio (8.1 km al 4.7%).
Dopo dieci chilometri ha preso il via la fuga di giornata con Matteo Malucelli (JCL UKYO), Marco Tizza (Bingoal WB), Dennis Lock (Zalf Euromobil Fior), Manuel Peñalver (Polti Kometa), Filippo Fiorelli (VF Group–Bardiani CSF–Faizanè), poi raggiunti da Marco Oliva (Vini Monzon-Savini Due-OMZ) e Tommaso Nencini (Zalf Euromobil Fior): dopo circa 20 km avevano un gap di di 3'30", prima che la UAE Emirates del leader della generale Jan Christen cominciasse a lavorare in testa al plotone. Sulle rampe dell'Altopiano delle Rocche Oliva è stato il primo a perdere le ruote dei compagni, mentre sulla Croce di Abbio a resistere in testa sono rimasti Fiorelli, Tizza e Lock: il primo ha vinto l'unico Gpm di giornata, posto al termine della salita. Sulla discesa ha perso contatto Lock, mentre Tizza e Fiorelli sono stati presi ai piedi dell'erta finale, grazie anche a un'Astana particolarmente volitiva in discesa.
La UAE ha subito preso in mano la situazione: tra i primi a lavorare Pablo Torres, seguito da Diego Ulissi. Jan Christen doveva essere preservato per lavorare probabilmente nel finale, ma dopo i -7 ha ceduto il passo. Il primo a muovere le acque è stato, sempre per la UAE, Pavel Sivakov: con lui sono rimasti il suo capitano Adam Yates che è rimasto a ruota di Alexey Lutsenko (Astana Qazaqstan). Ai -4 Sivakov si è poi defilato favorendo l'accelerazione di Yates, che però non è riuscito a levarsi di ruota il campione kazako. Sivakov è quindi rientrato qualche centinaio di metri dopo proseguendo il suo lavoro, mentre dietro Diego Ulissi era nel gruppo inseguitore con Yannis Voisard (Tudor) e George Bennet (Free Palestine). Ulissi è poi pian piano rientrato sul gruppo di testa, che a di nuovo perdeva Sivakov, rientrando ai -1.5 km. Nel finale Ulissi ha cercato di lavorare ancora per Yates, ma nella volata finale Lutsenko ha dato 2" sia a lui che a Ulissi, di cui è riuscito a stento a tenere le ruote. Dietro Voisard e Bennet sono arrivati a 21", mentre dal nono all'undicesimo posto si sono classificati Giovanni Carboni (JCL UKYO), Domenico Pozzovivo (VF-Group-Bardiani CSF-Faizané) e Valerio Conti (Corratec-Selle Italia).
Lutsenko con 14" su Yates. Domani ultima tappa, servirà molta fantasia
Ora il kazako guida la classifica generale con 14" su Yates e 37" su Voisard e Bennet, oltre ad essere primo anche nella classifica a punti e in quella dei Gpm. La UAE ha ben quattro uomini in classifica: oltre a Yates, Ulissi è quinto, Sivakov sesto e Christensen decimo. Carboni è nono, Pozzovivo undicesimo. Domani la frazione da Montorio al Vomano a L'Aquila, di 173 km, prevede uno svariato numero di saliscendi, per un totale di 3400 metri di dislivello, tra cui il Gpm di Castel del Monte, che finisce a 50 km dal traguardo. C'è terreno per attaccare, ma servirà creatività e coraggio per mettere in difficoltà Lutsenko.