Aspettavamo Vos, ma alla fine sprinta Vas
Al Giro Donne seconda vittoria in volata per la SD Worx, questa volta con l'ungherese, che batte Dygert e Lippert. Magnaldi e Persico guadagnano una posizione in classifica, domani ultima tappa
Il Giro Donne riparte dalla Sardegna per una due giorni conclusiva che servirà a delineare le posizioni di rincalzo in classifica generale, ma non potrà certo creare grattacapi ad Annemiek van Vleuten, che a meno di cataclismi ha già in bacheca la sua quarta maglia rosa. Nessun problema per tutte le donne di classifica, in una tappa risolta in volata con un'altra vittoria della SD Worx, che fa due su due negli arrivi per velociste di quest'anno, dopo il successo di Lorena Wiebes a Modena.
Dopo il giorno di riposo si riparte da Nuoro per una frazione di 126 chilometri con arrivo a Sassari. Non ci sono mai pendenze importanti, ma c’è pochissima pianura fin dalla partenza e tanto terreno per proporre un’azione da lontano, anche se l'esito più probabile rimane l'arrivo allo sprint. Per ora in questo Giro Donne le fughe non hanno mai avuto particolare spazio, e anche oggi la tendenza non si inverte: dopo qualche tentativo di atlete fuori classifica, tra cui Bariani e Vigilia per la Top Girls Fassa Bortolo, Petra Stiasny (Fenix-Deceunick) e Giorgia Vettorello (Bepink), si arriva a gruppo compatto al traguardo volante di Macomer. Erica Magnaldi e Gaia Realini guadagnano rispettivamente 3 e 2 secondi di abbuono, e la cuneese sale virtualmente al quarto posto a discapito di Veronica Ewers.
Dopo l'intermedio iniziano a muoversi anche atlete di classifica, con Niamh Fisher-Black particolarmente attiva. Anche la Movistar decide di scaricare la responsabilità in gruppo muovendo Floortje Mackaij: la neerlandese se ne va ai -47 insieme a Silvia Magri (Israel Premier-Tech), e in meno di dieci chilometri il loro vantaggio raggiunge il minuto. Ai piedi del gpm di Romana Ittiri (9.8 km al 3.1%), Mackaij rimane sola in testa, con un vantaggio stabile intorno al minuto, mentre nessuna squadra prende con decisione la situazione in mano. La corsa si anima intorno ai -25, con un primo scatto di Soraya Paladin, raggiunta da Mavi García, e poco dopo si sgancia un altro gruppetto che va a riprendere Mackaij, con dentro anche Katia Ragusa e Blanka Kata Vas, ma l'azione si esaurisce subito. Si va dunque verso un arrivo in volata, con Marianne Vos che parte con i favori dei pronostici dopo il ritiro di Lorena Wiebes. Sono comunque diverse le squadre interessante alla tappa, come la Canyon SRAM di Chloé Dygert, la Jayco AlUla di Georgia Baker e la Dsm di Megan Jastrab, ma anche diverse puncheur potrebbero dire la loro su un arrivo del genere.
Ai -2, poco prima dell'ingresso a Sassari, Inge van der Heijden e Carina Schrempf (Fenix Deceuninck) prendono casualmente un buco e provano ad approfittarne, ma dopo qualche centinaio di metri la campionessa austriaca viene ripresa. Questa mossa a sorpresa scombina un po' i piani dei vari treni, molto ridotti e allungati dentro l'ultimo chilometro: Paladin tira il gruppo fino al rettilineo finale, che tende leggermente a salire: Vos lancia per prima una volta lunghissima, ma si rialza a metà dello sprint, forse per un problema meccanico, a giudicare dalla sua mimica. Per un attimo sembra un testa a testa fra Lippert e Dygert, ma alla fine è Kata Vas ad avere lo spunto migliore di tutte arrivando da dietro. Anche senza Wiebes, un'altra vittoria allo sprint per la SD Worx in questo Giro Donne, con la giovane ungherese che centra il suo secondo successo stagionale dopo quello nella prima tappa del Tour de Suisse, su un arrivo abbastanza simile. Dygert e Lippert completano il podio di giornata, con Silvia Persico quarta e migliore delle italiane.
Proprio la Uae ADQ è l'unica squadra che muove qualcosa in classifica generale: Magnaldi sale al quarto per 1" su Ewers grazie all'abbuono conquistato all'intermedio, mentre Persico guadagna una posizione ed è ottava, perché Fisher-Black ha perso tempo al traguardo. Domani calerà il sipario con l'arrivo di Olbia, al termine di una tappa simile a quella di oggi, mossa nella prima metà ma favorevole alle velociste nel finale. Sarà l'occasione per il riscatto immediato per Vos, visibilmente innervosita al traguardo dopo il problema avuto oggi, alla ricerca della trentatreesima vittoria in carriera al Giro Donne, ma dovrà di nuovo fare i conti con la quasi omonima in rampa di lancio.