Pogačar, i crampi e il sollievo: "pensavo che sarebbe finita male". Bagioli completa una settimana da sogno
Lo sloveno vince il suo terzo Lombardia e chiude una delle sue migliori stagioni. Soddisfatto anche Roglič: "ho dato il meglio di me per il podio". Pinot saluta tra gli applausi
Le dichiarazioni dei protagonisti dopo Il Lombardia 2023, che incorona per la terza volta consecutiva Tadej Pogačar. Il fuoriclasse sloveno è arrivato in solitaria sul traguardo di Bergamo, completando una stagione ai limiti della perfezione: dopo Rik van Looy (1959) e Hennie Kuiper (1981), è diventato il terzo corridore di sempre a vincere il Giro delle Fiandre e Il Lombardia nella stessa stagione. Oltre alla gioia di Pogačar e della UAE Emirates, c'è spazio anche per celebrare uno splendido secondo posto di Andrea Bagioli e gli addii di Primož Roglič alla Jumbo Visma e quello al ciclismo professionistico di Thibaut Pinot, acclamato da una marea di sostenitori sulle strade di Bergamo.
Tadej Pogačar: “Insieme al 2021, è stata la mia stagione migliore"
“Quando ho avuto i crampi pensavo che non sarebbe finita bene, ho dovuto abbassare il ritmo, ho cercato di essere più aerodinamico possibile fino alla salita. Ho incrociato le dita e sperato che non ci fosse collaborazione dietro, per fortuna c’era Adam che è stato un grande fattore, abbiamo fatto un grande lavoro di squadra. Ero fiducioso di poter arrivare alla fine, ma dopo sei ore di corsa non si sa mai, diventa durissima anche una breve salita come quella finale. A Bergamo è impossibile staccare gli altri che scollinano insieme sull’ultima salita, a meno che qualcuno non sia molto oltre il limite, è troppo corta per staccare qualcuno, per cui sarebbe stato uno sprint ristretto. Volevo arrivare da solo e ce l’ho fatta, sono molto felice. Penso sia stata una delle mie migliori stagioni insieme al 2021, senza l’infortunio sarebbe stata di un altro livello, ma posso essere molto soddisfatto, prendo questa stagione come la migliore possibile e continuerò a lavorare in questa direzione. In offseason penserò a rilassare il corpo e la mente il più possibile, ma voglio anche provare qualcosa di nuovo.”
Andrea Bagioli: “Sarò sempre grato alla Soudal Quick-Step”
“Sono contentissimo, è stata una settimana fantastica per me: dopo il terzo posto alla Bernocchi, la vittoria al Gran Piemonte ora secondo in una monumento dietro Pogačar e davanti ad alcuni dei più forti al mondo, per me significa molto e sono molto felice. Questa è stata la mia ultima corsa con la Soudal, dal prossimo anno cambierò squadra ma sarò sempre grato al team perché hanno fatto tanto per me in questi quattro anni. Alla radio ci hanno detto che a un certo punto eravamo solo a 20/25 secondi, ma prima della salita finale erano quaranta, e onestamente credo che dietro fossimo tutti al limite ed era veramente difficile chiudere, e volevo giocarmela in volata perché so di essere veloce.”
Primož Roglič: “Mi sono mancate le gambe, ma ho dato tutto quello che avevo per il podio”
“Dal quarto posto al podio? Direi che è un miglioramento, questo era il mio quinto Lombardia, quindi ne mancano altri due per arrivare al primo posto. Mi sono mancate le gambe, solo le gambe, ho sofferto molto e alla fine ovviamente tutti guardavano me e Tadej. Negli ultimi cinquanta chilometri ho dovuto lottare molto, ero lì agganciato a staccarmi e rientrare più volte, alla fine mi sono staccato e la moto mi ha bloccato in discesa e mi sono dovuto fermare. A quel punto pensavo fosse veramente finita, ma sono riuscito a rientrare ancora una volta, arrivavo lanciato da dietro e sono arrivato al podio. Non ho avuto troppo tempo per pensare che fosse la mia ultima in Jumbo, troppa sofferenza, ma è molto emozionante: è incredibile pensare come siano passati velocemente questi anni. Volevo finire in bellezza oggi, non è stato possibile ma ho messo sulla strada tutto quello che avevo. Ripensandoci, a volte si vince senza fare troppa fatica quando sto molto bene, altre volte per arrivare terzo devo tirare fuori il meglio di me, e oggi è stato uno di quei giorni. Per me è come una piccola vittoria, anche se solo sul podio."
Adam Yates: “Tadej sa sempre cosa fare in certe situazioni”
“Abbiamo corso come volevamo: abbiamo perso Bax nella caduta all’inizio, così ci siamo dovuti riorganizzare. Nel finale Tadej ha fatto quello che sa fare meglio, io ho provato un paio di attacchi per rendere la corsa dura, ma quando si trova al momento giusto sa sempre cosa fare. Una giornata perfetta per noi, quando abbiamo i numeri è molto più facile controllare le corse. Ho cercato di bloccare i cambi dietro, secondo me hanno lavorato bene nonostante la mia presenza, ma alla fine è stata una buona giornata.”
Thibaut Pinot: “Ho i migliori tifosi del mondo”
“Ecco, ora è finita davvero, è stato tutto pazzesco. Non sono mai stato neanche vicino a essere campione del mondo, ma di certo ho i migliori tifosi del mondo. Ringrazio tutti per l'atmosfera, è stato magnifico da vivere. Sapevo che la corsa sarebbe stata molto complicata fin dall'inizio, così sapevo che dovevo dare tutto per arrivare alla fine. Mi sono staccato mentre ero tra i primi cinquanta, e sapevo che questo poteva essere il mio livello attuale, ed è stato bello arrivare con Rudy (Molard) e Quentin (Pacher), è quello che ricorderò di oggi. Mi ha fatto molto piacere che molti colleghi siano venuti a salutarmi e farmi i complimenti prima della partenza, mi soprende sempre perché in gruppo sono un po' come nella vita di tutti i giorni, timido e riservato, e forse avrei dovuto creare più legami nel peloton. Ora festeggeremo come si deve questa sera.”