Arvid de Kleijn vince in volata la Milano-Torino 2023
Professionisti

La più vecchia delle corse alla più nuova delle squadre

La Tudor di Fabian Cancellara stappa la prima vittoria da Professional con la volata di Arvid de Kleijn su Fernando Gaviria alla Milano-Torino. Matteo Moschetti e Andrea Vendrame nei dieci

15.03.2023 14:51

Non era un traguardo per cui i superbig che attendono Sanremo si sarebbero sprecati più di tanto, del resto già alla vigilia era stato tutto un maniavantismo di prammatica, tra un “Non correrò rischi” e un “Sarà giusto una rifinitura”. Sicché la Milano-Torino 2023 si poneva come succulento obiettivo per quei velocisti magari di seconda fascia, possibilmente appartenenti a squadre Professional, per i quali un traguardo come quello odierno rappresenta un ottimo plus in palmarès. In pratica l'identikit di Arvid de Kleijn, che in carriera ha vinto poco e non più che una Druivenkoers o una Route Adélie o una tappa alla 4 Giorni di Dunkerque.

Chi successi non ne aveva conseguiti ancora era il suo Tudor Pro Cycling Team, la formazione di cui Fabian Cancellara è proprietario da quasi un anno e che grazie al progetto dell'ex campione ha esordito in questa stagione tra le Professional: aveva certo conseguito svariati successi negli anni in cui si chiamava Swiss Racing Academy tra le Continental, ma nel ciclismo di vertice quella di oggi è la prima assoluta. Complimenti e auguri per il prosieguo.

Passiamo alla cronaca. 192 km per la Milano-Torino 2023, la più antica delle corse ciclistiche giunta all'edizione 104 (la prima fu nel 1876, poi ovviamente tanti buchi nell'albo d'oro), disputata oggi su un percorso praticamente piatto tra Rho e Orbassano. La fuga che ha caratterizzato la corsa è stata innescata allo sparo (km 0 per intenderci) da Alessandro Iacchi (Corratec); il 23enne di Borgo San Lorenzo ha chiamato la risposta del compagno Veljko Stojnic e di Johan Meens (Bingoal WB), Stefan De Bod (ED Education-EasyPost) e Alessio Nieri (Green Project-Bardiani CSF-Faizanè). Il gruppo non ha avuto nulla in contrario con quest'azione e ha concesso fino a 3'40" di vantaggio massimo (margine toccato al km 20), per poi tenere tutto il giorno sotto controllo la fuga.

A 43 km dalla fine, col gruppo a circa un minuto di ritardo dai primi, Stojnic ha perso contatto dalla fuga, dopo essersi sacrificato per Iacchi; gli altri fuggitivi non sarebbero comunque andati al traguardo: ripresi a 11 km dalla fine, col ritmo del plotone sempre più alto. Tanto era facile altimetricamente, quanto planimetricamente complicato, il finale presentava una rotonda dietro l'altra e ai -6.5 si è dovuta registrare una caduta di Matteo Malucelli (Bingoal) che ha coinvolto pure Dylan Groenewegen (Jayco AlUla), il quale però - al contrario dell'italiano - è riuscito a ripartire rapidissimamente.

La Tudor ha interpretato gli ultimi chilometri con personalità fino al lancio di Maikel Zijlaard, ultimo uomo di Arvid de Kleijn che ha tirato fino ai 200 metri; quando lui si è spostato, al vento è rimasto in realtà Casper van Uden (DSM), che si era posizionato davanti a De Kleijn e di fatto gli ha lanciato lo sprint. Il 28enne olandese si è prodotto in un appassionante testa a testa con Fernando Gaviria (Movistar), tenendo il colombiano alla transenna (senza essere scorretto, ovviamente), e resistendo fino all'ultimo metro al ritorno dell'avversario ha centrato la sesta vittoria in carriera. Van Uden si è accontentato del terzo posto, due gli italiani in top ten: Matteo Moschetti (Q36.5) quinto e Andrea Vendrame (AG2R Citroën) ottavo.

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