Sentivate la mancanza di fenomeni? Perché qui ne abbiamo un altro...
Finale a sensazione del ventenne Juan Ayuso sull'Albulapass e vittoria di tappa che lo proietta verso il possibile successo nel Giro di Svizzera. Ma per il momento in giallo ci torna Mattias Skjelmose. Ottimo Antonio Tiberi in fuga
Se qualcuno sentiva la mancanza di qualche altro fenomeno nel ciclismo, magari latino, Juan Ayuso corrisponde parecchio all'identikit: più giovanissimo che giovane, è arrivato appena diciottenne alla prima squadra della UAE Emirates nel 2021, un attimo dopo aver dominato il Giro Under. Qualche mese di ambientamento, poi l'anno scorso già l'esordio in un GT, alla Vuelta: risultato, terzo posto finale. Una next big thing in piena regola, insomma.
In inverno si è preso una tendinite che ha rinviato e rinviato e ancora rinviato il suo rientro alle gare, avvenuto a fine aprile al Giro di Romandia, dove ha vinto la cronometro. Un altro po' di pausa e l'abbiamo ritrovato sempre in Svizzera, al Tour de Suisse. Partiva sottotraccia e in effetti nella crono d'apertura non ha riempito lo sguardo, poi molto buono a Villars-sur-Ollon, bruttino ieri, spettacolare oggi. Il tipico andamento di chi deve ancora registrare qualcosa a livello di motore e carrozzeria, ma certi picchi lasciano presagire per il catalano un futuro di fuochi artificiali.
E quel futuro potrebbe partire proprio domenica, con un'altra crono da vincere per conquistare magari questo Giro di Svizzera che sta mettendo in mostra tanti bei nomi nuovi. Uno di questi, Felix Gall, l'impresa l'aveva fatta ieri, e oggi ha peccato di brama di potere: c'era in atto una fuga verso La Punt, e proprio lui, l'austriaco in maglia gialla, ha scatenato la battaglia di cui lui stesso ha fatto alla fine le spesucce. Diciamo spesucce perché ci ha rimesso pochi secondi, ma sufficienti per perdere il primo posto in classifica a beneficio di quello a cui l'aveva strappato ieri, Mattias Skjelmose. E insomma si capisce che la corsa sta venendo su frizzante e con vari capovolgimenti di fronte. Se pensiamo che in tutto ciò Remco Evenepoel, che passa più tempo a staccarsi dal gruppetto buono che altro, riesce bene o male sempre a salvarsi in corner e a tener vive le speranze di poter ribaltare tutto nella citata crono di domenica, il quadro è completo.
Giro di Svizzera 2023, la cronaca della quinta tappa
Da Fiesch a La Punt erano ben 211 i chilometri della quinta frazione del Giro di Svizzera 2023. In una giornata molto battagliata, sul Furkapass, la prima salita di giornata dopo circa 25 km di gara, ha preso forma un supergruppo di 36 corridori che però si è presto spezzato. Davanti sono rimasti in 18 e l'elenco è inevitabile: Matteo Sobrero e Christopher Juul-Jensen (Jayco AlUla), Gorka Izagirre e Oier Lazkano (Movistar), Krists Neilands e Hugo Houle (Israel-Premier Tech), Michael Gogl (Alpecin-Deceuninck), Ewen Costiou (Arkéa Samsic), il primo leader della corsa Stefan Küng (Groupama-FDJ), Marc Hirschi (UAE Emirates), Quinn Simmons (Trek-Segafredo), Wout van Aert (Jumbo-Visma), Sergio Higuita (Bora-Hansgrohe), Rui Costa (Intermarché-Circus-Wanty), Pascal Eenkhoorn (Lotto Dstny), Antonio Tiberi (Bahrain-Victorious), Neilson Powless (EF Education-EasyPost) e Yannis Voisard (Tudor). A questi si è poi aggiunto ai -162 Marco Haller (Bora). Il vantaggio del drappellone ha raggiunto i 3'30" a 150 km dalla fine, intanto la lotta per i Gpm vedeva opposti Higuita (che ha preso i punti sul Furka ai -172) ed Eenkhoorn (che ha preceduto l'altro sull'Oberalppass ai -140). Con questo risultato il campione nazionale olandese è passato al comando della classifica Gpm scavalcando Lilian Calmejane (TotalEnergies).
Il vantaggio dei battistrada è rimasto a lungo sui 3'30", poi l'equilibrio si è un po' rotto in vista dello sprint a punti di Surava (ai -38), con tentativi di Simmons, poi di Van Aert, poi di Küng. Wout ha vinto il traguardo volante andando per il momento in testa alla classifica a punti, e intanto il drappello ha perso pezzi: out Juul-Jensen, Izagirre, Neilands, Costiou e Voisard. Rimasti in 13, i primi della corsa hanno addirittura aumentato il margine sul plotone, controllato dall'AG2R Citroën di Felix Gall, e hanno approcciato l'Albulapass ai -27 con 4'10".
Sulle prime rampe dell'ultima salita si sono subito staccati Eenkhoorn e Hirschi, quindi ai -25 Lazkano ha abbozzato un allungo, infrantosi presto su una trenata di Van Aert; in gruppo fin qui si segnalava solo uno scatto di Matthew Dinham (DSM) ai -26, ma poi la Soudal-Quick Step di Remco Evenepoel si è messa in testa ad aumentare il ritmo, riportando sotto i 3' il gap dai primi.
Ai -22 davanti s'è mosso Powless, inseguito da Tiberi, Rui Costa e Lazkano. Quest'ultimo ha poi perso contatto dagli altri tre, e in compenso ai -19 è ritornato su di loro Simmons. Poco più indietro restava Higuita, mentre gli altri superstiti della fuga erano tutti sparsi lungo la salita. Simmons non è durato troppo con Rui Costa, Powless e Tiberi; ai -17 una novità ha scosso il gruppo maglia gialla, già molto assottigliato e destinato a selezionarsi ancora di più: il leader della corsa Felix Gall ha fatto fare una trenata al compagno Clément Berthet e poi è partito lui.
Evenepoel ha perso contatto, idem Mattias Skjelmose Jensen (Trek) e Cian Uijtdebroeks (Bora); anzi, per dirla tutta, hanno risposto a Gall solo Juan Ayuso (UAE), Wilco Kelderman (Jumbo), Romain Bardet (DSM) e Pello Bilbao (Bahrain). Questo gruppetto ha raggiunto Van Aert che subito si è messo al servizio di Kelderman con una tiratona che ha preparato il terreno a un pallido tentativo di allungo di Wilco.
Fra i tre di testa ai -15 Powless è scattato ma ha trovato la corretta reazione di Rui Costa e Tiberi, allora ci ha riprovato e intanto si è preso il doppio abbuono del Tissot KM ai -14. Subito dopo però è saltato su un affondo di Tiberi a cui invece Rui Costa ha saputo tener testa. Il problema di entrambi era che da dietro arrivava fortissimo un treno spagnolo: si trattava di Juan Ayuso, che ai -14 aveva staccato tutti quelli del gruppetto degli uomini di classifica con un'azione di improvvisa e fulminante potenza.
Ai -12 il ventenne della UAE ha preso Tiberi e Rui Costa, ha provato subito a staccarli, all'inizio l'italiano ha risposto con qualche argomento (e con Rui sempre alla ruota), ma alla seconda rasoiata Ayuso se n'è andato via liscio liscio. Più indietro Bardet intanto perdeva contatto da Gall, Bilbao e Kelderman.
In discesa però alla lunga i rientri sul terzetto si sono moltiplicati e anzi anche i corridori intercalati sono stati raggiunti, sicché si è arrivati tutti più o meno insieme. 54" sono stati cronometrati tra Ayuso e il gruppetto regolato per il secondo posto da Skjelmose su Bilbao, Rigoberto Urán (EF), Bardet e Kelderman; Gall ha perso qualche metro in discesa, chiudendo a 58" in scia a Rui Costa, e vedremo che questo ritardino risulterà poi importantissimo; Tiberi ha portato a casa il nono posto dopo una gara gagliarda, Remco ha chiuso decimo a 1'20" e tutto ciò riportato alla classifica significa che Skjelmose, che era secondo a 2" diventa primo con 8" su Gall; Ayuso sale al terzo posto a 18", Evenepoel scende al quarto a 46".
Domani da La Punt si arriva a Oberwil-Lieli, e la sesta sarà un'altra tappa over 200 (215.3 km in totale); partenza in salita con l'Albulapass dal versante fatto oggi in discesa, poi altre salitelle strada facendo e soprattutto un finale abbastanza mosso con piccoli strappetti culminanti nei due chilometri e mezzo di rampa verso il traguardo (al 6.7% di pendenza); ancora spazio per piccoli assestamenti (e lo stesso sarà sabato) in attesa dei 25 km contro il tempo che domenica sigilleranno la classifica del Giro di Svizzera 2023.