Mark Cavendish sul traguardo di Saint Vulbas: «Io e l'Astana abbiamo vinto questa scommessa»
Le emozioni dei suoi compagni di squadra e dell'intera carovana
Audacia e mestiere, senza dimenticare le gambe: alle soglie dei 39 anni, Mark Cavendish diventa il plurivincitore assoluto della storia del Tour de France, fulminando Jasper Philipsen e Alexander Kristoff nella prima volata di gruppo della Grande Boucle 2024. Tagliato il traguardo di Saint Vulbas, lo sprinter britannico è stato omaggiato dall'intera carovana prima di presentarsi al microfono per la consueta intervista a diffusione planetaria.
Cavendish: «La forza mentale mi ha aiutato a vincere questa scommessa»
«Sono incredulo», esordisce il 38enne dell'isola di Man. «L'Astana ha fatto una grande scommessa per arrivare qui e vincere almeno una tappa. Io e i miei compagni di squadra abbiamo dimostrato di sapere che cos'è il Tour de France. Abbiamo fatto esattamente ciò che volevamo fare, curando attentamente ogni particolare. Era proprio questa la giornata sulla quale tutti noi avevamo puntato. Non ci interessa essere in cima alla classifica dell'UCI. Sì, perché il Tour è qualcosa di unico: io e Alexander Vinokourov lo sappiamo bene». Cannonball ha poi parlato delle difficoltà incontrate nei primi due giorni di corsa, in cui ha rischiato seriamente di abbandonare la corsa: «Questa è la mia 15ª partecipazione alla Grande Boucle e non mi piace soffrire così com'è accaduto nella prima tappa. Tuttavia, so come si prepara un appuntamento del genere e, in cuor mio, sapevo che sarebbe potuta andare così. I ragazzi sono stati encomiabili, perché hanno fatto esattamente ciò che avevamo pianificato. Quando non hai più la potenza di un tempo, la forza mentale diventa più che mai decisiva».
L'omaggio dei compagni di squadra
La vittoria di Cavendish ha gratificato tutti i suoi compagni di squadra, in testa il suo apripista Michael Morkov, intervistato da Eurosport: «Mark è stato eccezionale, anche perché ho affrontato le ultime due curve alle sue spalle e, pertanto, non ho potuto aiutarlo. Alla partenza eravamo tutti nervosi ed eccitati, ma lui è stato bravissimo a non farsi sorprendere nel finale. Non sono stato protagonista di tutti i successi di Cavendish, eppure sono davvero orgoglioso di questa vittoria». Ancora più emozionato Davide Ballerini nel dopotappa di Rai Sport: «È un momento fantastico. Mark è davvero un grande capitano: tutti noi gli dobbiamo tanto. E siamo davvero contenti di aver vissuto questa pagina di storia. Ho versato più di qualche lacrima per la sua vittoria».
Le parole di Philipsen e Pogacar
Anche il battuto di giornata, Jasper Philipsen, ha riconosciuto la grandezza di Cavendish: «Naturalmente, sono dispiaciuto per non aver vinto, ma il successo di Mark è davvero speciale: lui primeggiava negli sprint quando ero ancora un bambino. E, a distanza di tanti anni, Mark si esprime ancora al livello più alto. Quanto a me, ci riproverò domani. Non posso certo dire che quest'oggi le mie sensazioni non fossero buone».
In conclusione, non poteva mancare l'elogio della maglia gialla Tadej Pogacar: «Mi sono lasciato alle spalle una giornata tutto sommato tranquilla, nonostante qualche piccola insidia. Non ho avvertito lo stress che ha caratterizzato la tappa di due giorni fa a Torino. È stato bellissimo assistere al trionfo di Mark».