Vegni: "Terrò i rapporti coi corridori...". Il dopo tappa
Mauro Vegni (direttore del Giro d'Italia).
"Si dice che corridori volessero partire, poi bisognare vedere la verità... Diciamo che quando iniziano a circolare voci tra i corridori è difficile contenerle - ha detto Vegni a Rai Sport - Vista la situazione, non fare quelle salite è stata quasi la richiesta iniziale dei corridori: l'abbiamo fatto per non ritrovarci scene non belle come capitato altre volte. Abbiamo stabilito di arrivare a Cortina e fare una gara vera. Non c'erano condizioni meteo estreme. Abbiamo cambiato il finale per i rischi in discesa. Il ciclismo in passato ha vissuto giornate epiche con condizioni simili o peggiori di oggi, però bisognerebbe non fare pietismi su un lavoro che è una scelta: ognuno di noi ha fatto delle scelte nella vita, è chiaro che qualche rischio c'è".
"Il Tour de France si corre in estate piena, magari anche noi potessimo avere possibilità di correre a luglio, ma il calendario è questo: dobbiamo farcene una ragione, i corridori devono sapere che questa è loro attività, qualche difficoltà la troveranno sempre. Da qui in avanti terrò i rapporti coi corridori e non con le squadre: è una battuta, ma... Il limite è capire fino a dove sei dipendente di una squadra e fino a dove non lo sei: le squadre ti dicono di andare avanti, i corridori prendono un'altra strada. Cambiano idea troppo spesso, non ci dà la possibilità di avere certezze. Finito il Giro, se volete, apriamo dibattiti su dove va a finire il ciclismo. Sarebbe da rifondare».
Egan Bernal (Ineos Grenadiers)
"Con o senza quelle due salite (Fedaia e Pordoi) sarebbe stata dura - ha detto la maglia rosa a Rai Sport - Stamattina ero preparato a tutto, per me per lo spettacolo sarebbe stato meglio fare tutte le salite. Non tutti i giorni si vince con la maglia rosa, volevo farla vedere: la rispetto molto, e anche se ho perso qualche secondo per togliere la giacca volevo farlo perché è una delle maglie più belle che ci siano. Volevo avere un bel ricordo di una giornata speciale. La mia ragazza, oggi qui con me, la mia famiglia: sono loro che sanno quello che facciamo per essere al cento per cento. Questa vittoria è anche per loro, non siamo solo noi, c'è il lavoro della squadra e la famiglia, che è attorno a noi. Ganna è impressionante: come lavora... Anche Puccio, Gianni (Moscon), tutta la squadra: è incredibile come tirano in pianura. Non riuscirei a tirare come Ganna neanche per 5 km".
Davide Formolo (UAE-Team Emirates)
"La tappa è stata davvero dura - ha detto il 28enne, sesto oggi, ai canali del suo team - Siamo partiti con l'intenzione di attaccare e puntare alla vittoria di tappa. Gli Education-First hanno spinto molto dietro, quindi è stato difficile acquisire un buon vantaggio. Nell'ultima salita ho dato tutto per cercare di distanziare i miei avversari, ma ho pagato il prezzo per il grande sforzo. È stata una tappa molto dura, ma ci riproveremo presto nei prossimi giorni".
Romain Bardet (Team DSM)
"I miei compagni di squadra hanno fatto un buon lavoro per tenermi al sicuro nella prima parte della tappa, prima dell'ultima salita - ha detto il francese, secondo all'arrivo, ai canali del suo team - Lì Bernal è stato ancora una volta il più forte. Ero dietro con Caruso e ho tenuto il mio ritmo fino alla cima. Poi in discesa ho fatto il possibile per colmare il divario e ho guadagnato qualcosa. Penso sia stata una buona tappa e possiamo essere felici in procinto di iniziare la terza settimana".
Simon Yates (Team BikeExchange)
"È stata una tappa difficile, non è andata come volevo, ma ho fatto del mio meglio. La vittoria è un pò lontana ora, ma il podio è ancora a portata di mano, quindi terremo la testa alta", ha detto il britannico, undicesimo oggi, ai canali della sua squadra.
"Si dice che corridori volessero partire, poi bisognare vedere la verità... Diciamo che quando iniziano a circolare voci tra i corridori è difficile contenerle - ha detto Vegni a Rai Sport - Vista la situazione, non fare quelle salite è stata quasi la richiesta iniziale dei corridori: l'abbiamo fatto per non ritrovarci scene non belle come capitato altre volte. Abbiamo stabilito di arrivare a Cortina e fare una gara vera. Non c'erano condizioni meteo estreme. Abbiamo cambiato il finale per i rischi in discesa. Il ciclismo in passato ha vissuto giornate epiche con condizioni simili o peggiori di oggi, però bisognerebbe non fare pietismi su un lavoro che è una scelta: ognuno di noi ha fatto delle scelte nella vita, è chiaro che qualche rischio c'è".
"Il Tour de France si corre in estate piena, magari anche noi potessimo avere possibilità di correre a luglio, ma il calendario è questo: dobbiamo farcene una ragione, i corridori devono sapere che questa è loro attività, qualche difficoltà la troveranno sempre. Da qui in avanti terrò i rapporti coi corridori e non con le squadre: è una battuta, ma... Il limite è capire fino a dove sei dipendente di una squadra e fino a dove non lo sei: le squadre ti dicono di andare avanti, i corridori prendono un'altra strada. Cambiano idea troppo spesso, non ci dà la possibilità di avere certezze. Finito il Giro, se volete, apriamo dibattiti su dove va a finire il ciclismo. Sarebbe da rifondare».
Egan Bernal (Ineos Grenadiers)
"Con o senza quelle due salite (Fedaia e Pordoi) sarebbe stata dura - ha detto la maglia rosa a Rai Sport - Stamattina ero preparato a tutto, per me per lo spettacolo sarebbe stato meglio fare tutte le salite. Non tutti i giorni si vince con la maglia rosa, volevo farla vedere: la rispetto molto, e anche se ho perso qualche secondo per togliere la giacca volevo farlo perché è una delle maglie più belle che ci siano. Volevo avere un bel ricordo di una giornata speciale. La mia ragazza, oggi qui con me, la mia famiglia: sono loro che sanno quello che facciamo per essere al cento per cento. Questa vittoria è anche per loro, non siamo solo noi, c'è il lavoro della squadra e la famiglia, che è attorno a noi. Ganna è impressionante: come lavora... Anche Puccio, Gianni (Moscon), tutta la squadra: è incredibile come tirano in pianura. Non riuscirei a tirare come Ganna neanche per 5 km".
Davide Formolo (UAE-Team Emirates)
"La tappa è stata davvero dura - ha detto il 28enne, sesto oggi, ai canali del suo team - Siamo partiti con l'intenzione di attaccare e puntare alla vittoria di tappa. Gli Education-First hanno spinto molto dietro, quindi è stato difficile acquisire un buon vantaggio. Nell'ultima salita ho dato tutto per cercare di distanziare i miei avversari, ma ho pagato il prezzo per il grande sforzo. È stata una tappa molto dura, ma ci riproveremo presto nei prossimi giorni".
Romain Bardet (Team DSM)
"I miei compagni di squadra hanno fatto un buon lavoro per tenermi al sicuro nella prima parte della tappa, prima dell'ultima salita - ha detto il francese, secondo all'arrivo, ai canali del suo team - Lì Bernal è stato ancora una volta il più forte. Ero dietro con Caruso e ho tenuto il mio ritmo fino alla cima. Poi in discesa ho fatto il possibile per colmare il divario e ho guadagnato qualcosa. Penso sia stata una buona tappa e possiamo essere felici in procinto di iniziare la terza settimana".
Simon Yates (Team BikeExchange)
"È stata una tappa difficile, non è andata come volevo, ma ho fatto del mio meglio. La vittoria è un pò lontana ora, ma il podio è ancora a portata di mano, quindi terremo la testa alta", ha detto il britannico, undicesimo oggi, ai canali della sua squadra.