Remco Evenepoel, coinvolto nella caduta della quinta tappa del Giro del Delfinato © Twitter Soudal Quick-Step
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Evenepoel: "Il casco mi ha salvato la vita", Roglič: "Sono caduto sulla spalla operata"

Le parole dei protagonisti della quinta tappa del Giro del Delfinato, dopo la caduta di gruppo: Lefevere e Govenou fanno il bollettino medico

06.06.2024 17:17

Nella giornata odierna si è tenuta la quinta tappa del Giro del Delfinato 2024, che è stata neutralizzata, e quindi non è stato decretato un vincitore, a causa della caduta di gruppo che ha visto coinvolti Primož Roglič e Remco Evenepoel. Entrambi erano già stati vittima del terribile incidente all'Itzulia 2024, e anche oggi hanno rischiato grosso.

Il gruppo all'arrivo di Saint-Priest © Criterium del Delfinato
Il gruppo all'arrivo di Saint-Priest © Criterium del Delfinato

Patrick Lefevere: “La colpa della caduta non è di nessuno”

Tutti i nostri hanno qualche livido o contusione, tranne Antoine Huby, lui avrà bisogno anche di qualche punto di sutura. Credo che la colpa non sia di nessuno in questo caso, né dei corridori, né degli organizzatori. La giuria aveva deciso di spostare la zona sicura da 3 km a 4 km a causa di un punto pericoloso. Era tutto segnalato e non stavano nemmeno andando troppo velocemente. E poi all'improvviso è arrivata una forte pioggia, mentre ora splende di nuovo il sole. Questo è bastato per abbattere l'intero gruppo, anche il corridore nell'ultimissima posizione si è ribaltato. Nei prossimi tre giorni in montagna vedremo di cosa sarà capace Remco Evenepoel e cosa deve ancora affinare per il Tour. Lascio il piano tattico agli specialisti del nostro team”.

Remco Evenepoel: “C'era nervoso in gruppo, tutti volevano stare davanti”

Mi sono fatto male al fianco destro, ma non ho fratture, altrimenti non sarei qui adesso. Qualcuno in quinta o sesta posizione ha colpito una ruota anteriore ed è scivolato via, dopodiché c'è stato un effetto bowling. Sono quasi riuscito a salvarmi, ma una bicicletta mi è finita sotto la ruota posteriore. Ho provato a frenare, ma ho fatto un salto mortale in avanti e sono atterrato sulla testa e sulla spalla. Il mio casco mi ha salvato oggi. Ho sentito la mia spalla di nuovo agitarsi, sanguinava anche. È stato doloroso e per un momento mi è sembrato brutto, ma va tutto bene. Quello che è certo è che questa è un'altra giornata nera per il ciclismo. Non eravamo in lotta per le prime posizioni, ma quella deiscesa non era nemmeno complicata. C'era nervoso in gruppo, tutti volevano essere davanti perché era molto bagnato e scivoloso, ma questo fa parte del ciclismo. Non ero arrabbiato, ma ho pensato: ‘Sono passati quattro o cinque giorni dal mio rientro e siamo ancora in questa situazione?’. Questo causa frustrazione, soprattutto quando sai cosa ti aspetta tra tre settimane. Non voglio correre alcun rischio".

Primož Roglič: “Ritiro? Andrò dal medico e faremo i controlli”

Sono caduto sulla spalla e non è una bella cosa, perché ho avuto un'operazione un paio di anni fa. Adesso dobbiamo controllare per essere sicuri in che condizioni è. Tutto sommato a me è andata sicuramente meglio rispetto ad altri corridori, io sono comunque riuscito ad arrivare fino al traguardo. Semplicemente è brutto che queste cose succedono. Ritiro? Al momento non posso dire nulla, andrò dal medico e faremo i controlli, poi vedremo come proseguire. Quando i primi corridori sono andati a terra non ho potuto fare molto per evitare la caduta, non avevo molta scelta”.

Thierry Govenou: “Cinque ambulanze non sono state sufficienti”

Sono caduti 50 corridori. Il medico mi ha detto che servivano cinque interventi, poi ovviamente bisognerà aspettare i bilanci per saperne di più. Sicuramente molti corridori dovranno essere curati stasera. Neutralizzazione? Ci siamo confrontati per prendere questa decisione. Dopo una decina di minuti abbiamo fatto il punto con il servizio medico, che era strapieno, malgrado le cinque ambulanze che avevamo in corsa. Non erano sufficienti, quindi dovevamo chiamare altre ambulanze e poi sperare di poter ripartire, ma serviva molto tempo. I corridori erano sotto la pioggia e a quel punto con la giuria abbiamo deciso di fare questa scelta. In questi momenti tutti hanno voce in capitolo. Abbiamo ascoltato i corridori, ma prima di tutto contava il parere dei medici, che ci hanno fatto capire che sarebbe servito molto tempo”. 

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Fabio Barera
Amante del ciclismo grazie alla passione che mi ha trasmesso il nonno. Aspirante giornalista a cui piace raccontare storie di sport