Ceylin Alvarado festeggia il ritorno alla vittoria © Alpecin-Deceuninck - Photopress
Ciclocross

Gioisce Sweeck nel giorno di Alvarado

Seconda tappa del Superprestige in quel di Niel; tra gli uomini Laurens vince il duello contro Van der Haar, al femminile Ceylin sconfigge Betsema e ritrova il successo dopo 21 mesi

12.11.2022 19:36

Nel giorno dell'armistizio che pose fine al primo conflitto mondiale, in Belgio è giorno di festa e a Niel dal 1963 si celebra l'11 novembre con lo Jaarmarktcross, entrato due stagioni orsono a far parte del Superprestige. Al di là dei significati storici, l'evento è diventato negli anni appuntamento fisso e inderogabile del calendario, e quindi una delle classiche del mondo crossistico al pari di Overijse, Koksijde, Oudenaarde e altre ancora. Il percorso, che negli anni ha subito svariate modifiche, si presenta quasi del tutto identico a quello del 2021, quando a vincere furono la solita Brand e Iserbyt in volata su Aerts. Esso presenta diversi muri ripidi, alcuni da affrontare a piedi e altri possibili da completare in sella, e un paio di discese velocissime e pericolose, nelle quali l'abilità tecnica fa la differenza. Oltre a queste difficoltà altimetriche non mancano nemmeno la sezione delle gobbe subito dopo il secondo passaggio ai box e il classico banco di sabbia riportata in conclusione del giro, a cui è assegnato il ruolo di giudice della corsa. I numerosi rettilinei scorrevoli, infine, garantiscono anche agli atleti più potenti di farsi valere e di poter chiudere il gap nei confronti di chi invece ha maggior dimestichezza e feeling con il mezzo.

La corsa femminile, ignorata purtroppo da tutte e quattro le enfant prodige (che prediligono dare la precedenza alle prove di Coppa) e anche da un'infortunata Annemarie Worst, dall'iridata Marianne Vos e dalla convalescente Lucinda Brand, è illuminata dalle stelle di Denise Betsema e Ceylin Del Carmen Alvarado e in secondo luogo da Inge van der Heijden, tutte e tre pienamente in corsa per la conquista della generale. Presente anche la velocista Lorena Wiebes, già al via a Woerden, la quale non ha escluso in futuro di concentrarsi maggiormente sulla disciplina, prendendo esempio dalle gesta di Brand. In apertura si verifica una caduta che taglia fuori dal discorso vittoria le due atlete targate EF Zoe Backstedt e Clara Honsinger, ambedue non solo finite a terra ma anche con danni alla bicicletta. Evitano il capitombolo in una decina tra cui l'italiana Francesca Baroni, ma già alla fine della prima tornata il terzetto Betsema-Alvarado-Van der Heijden saluta la compagnia. Dopo un parziale riappallamento, nel secondo round le tre in questione se ne vanno definitivamente, scavando già un discreto margine sulle inseguitrici.

Passata la metà gara anche IVDH deve cedere e inchinarsi al duo formato da Ceylin e Denise, entrambe appartenenti alla generazione di crossiste che ha preceduto seppur di poco questa nuova ondata di talenti. L'equilibrio tra Betsema e Alvarado è totale: la caraibica è più forte nei segmenti tecnici e poco scorrevoli, Betsema invece scava i solchi per terra quando è possibile innestare le marce alte nei tratti pianeggianti; piccolo vantaggio per Ceylin l'abilità a piedi sia sulle salite che sulla sabbia, dove è possibile si decida la corsa. Le due procedono di pari passo, con continue punture di spillo e reciproche provocazioni, fino all'ultima tornata. Alvarado decide di fare gara di testa e mette sotto pressione Betsema sia a piedi che nel bosco zeppo di curve delicate. Denise risponde sempre presente finché non commette una piccola indecisione a circa un terzo del tracciato, concedendo a Ceylin un paio di secondi, che tuttavia non vedrà più restituiti. Alvarado infatti affonda immediatamente il colpo, facendo delle continue volate dopo ogni curva e tentando di resistere alla rimonta di Denise nel lungolago pianeggiante. Alla fine la portacolori della Pauwels si riavvicina e quasi aggancia la ruota di Ceylin prima della sabbia, ma quest'ultima a piedi ha un passo superiore e le infligge così il colpo del K.O. Per Alvarado si concretizza il tanto atteso e desiderato ritorno al successo dopo ben 21 lunghissimi mesi in cui la caraibica ha sofferto enormemente per ritrovare anche solo per pochi minuti il colpo di pedale della magnifica annata 2019-2020. In questa stagione i segnali sono stati sin dall'inizio confortanti e pare che passo dopo passo, senza fretta, Alvarado stia tornando quella di un tempo. Dietro a Betsema, seconda a 5", giunge terza a 54", sale sul podio e rimane vicina in classifica Van der Heijden, la quale precede Aniek van Alphen, quarta a 1'03", e la campionessa belga Sanne Cant, quinta a 1'08". Per la tre volte campionessa del mondo questa è probabilmente la miglior gara stagionale; non essere mai calata ma anzi aver sorpassato qualche rivale negli ultimi due giri è sicuramente motivo di fiducia per la portacolori della Crelan. Da segnalare anche il buon decimo posto di Baroni e le gran rimonte di Backstedt, undicesima, e Honsinger, tredicesima. 

Tra gli uomini presenti invece tutti e quattro i crossisti puri più forti del panorama mondiale, vale a dire il neo-campione europeo Michael Vanthourenhout, il campione dei Paesi Bassi Lars van der Haar, il belga Laurens Sweeck e l'acciaccato Eli Iserbyt, il quale soffre di un problema cronico alla schiena che gli provoca sofferenza alla gamba sinistra e che l'ha costretto al ritiro alla rassegna europea di settimana scorsa a Namur. Dopo un paio di giri corsi all'arrembaggio, Eli si fa leggermente da parte, forse per paura del riacutizzarsi del dolore, lasciando strada libera agli altri tre big. Sweeck in chiusura di terza tornata sfrutta le proprie enormi doti sulla sabbia per scavare il solco sugli altri due e involarsi solitario. Nei due giri seguenti sia Vanthourenhout che Van der Haar appaiono piuttosto arrendevoli e soprattutto quest'ultimo evita di prendersi la responsabilità dell'inseguimento; Iserbyt invece soffre anche solo a rimanere attaccato al drappello inseguitore e nel quinto round è addirittura vittima di una caduta che lo fa sprofondare nelle retrovie.

Il vantaggio di Sweeck lievita quindi fino a toccare i 20", ma verso la fine della quinta tornata il talentuoso Witse Meeussen dà la scossa all'andatura e riaccende le speranze del compagno Pauwels Vanthourenhout e di LVDH. Lars si impegna a fondo per chiudere il buco durante il sesto giro e approfittando di un'imprecisione di Laurens sulla sabbia abbatte il gap fino a 7" (ritardo con cuoi transita a tre tornate dalla conclusione). Il campione europeo fatica a tenere il passo del neerlandese e quando quest'ultimo aggancia Sweeck in apertura del settimo round Michael, un po' più attardato, deve alzare definitivamente bandiera bianca. Lars e Laurens non stanno certo a guardarsi più di tanto ma, al contrario, si attaccano vicendevolmente tentando di sfruttare ognuno i propri punti di forza. Nonostante ciò arrivano ancora insieme al banco di sabbia finale decisivo dello Jaarmarktcross dopo due giri e mezzo di continui attacchi. Sweeck fa di tutto per approcciarlo in testa e ci riesce. L'esecuzione non è perfetta, ma LVDH fa ancora peggio ed è costretto a scendere di bici già a un terzo del segmento perdendo metri fondamentali. Laurens può quindi avviarsi verso il secondo successo in carriera a Niel, battendo Van der Haar per appena 3" al termine dell'ennesima sfida equilibrata di una stagione fin qui molto frizzante (e i Grandi devono ancora arrivare…). Vanthourenhout chiude il podio a 35", mentre Iserbyt è brillantemente quarto a 41". Da questa gara Eli può uscire con rinnovata fiducia in vista dei prossimi appuntamenti: la forma non è ottimale ma comunque sufficiente per giocarsi i successi parziali e soprattutto le generali a lui tanto care contro Sweeck, Vanthourenhout e LVDH. In top five, distante 44" dal vincitore e quindi molto vicino ai due più esperti compagni di team, anche il grande Meeussen, uno dei tre migliori under di questa prima metà di annata.

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