Formula Ewan, Caleb sfreccia a Sisteron
Tour de France, lo sprinter australiano rimonta di gran classe su Bennett. Terzo Nizzolo, nei 10 anche Trentin e Bonifazio
Individuare una tappa di 198 km come la seconda più lunga di un grande giro parrebbe una barzelletta; così non è nel Tour de France 2020, nel quale la recente tendenza di ASO a ridurre la lunghezza delle frazioni viene accentuata più del solito - tanto per fare un confronto, il prossimo Giro avrà otto tappe di distanza uguale o maggiore ai 200 km. La Nizza-Sisteron, pur presentando oltre 2600 metri di dislivello, è una delle poche occasioni in cui le ruote veloci possono darsi battaglia nell'edizione 107 della Grande Boucle.
Tre francesi in fuga, la velocità è turistica
I 173 corridori ancora in gara salutano Nizza alle 12.19 prendendo la direzione nord-ovest; dopo neppure un minuto dal via si forma la fuga che caratterizza la tappa. Presenti due corridori della AG2R La Mondiale, il francese Benoît Cosnefroy e il belga Oliver Naesen, a cui si aggiungono i transalpini Jérôme Cousin (Total Direct Energie) e Anthony Perez (Cofidis). Nessuno, neppure una B&B Hotels che si lascia sfuggire l'occasione di animare la frazione, ha intenzione di andare a sommarsi a questo drappello.
Il quale, però, perde un elemento di sua spontanea volontà: centrato il compito di aver scortato Cosnefroy verso l'obiettivo, Naesen si rialza una volta iniziato il settimo km, attendendo pazientemente il gruppo che viaggia già con un ritardo superiore ai due minuti, per poi toccare i 3' come gap massimo di una giornata che scorre via tranquilla. L'andatura è tutt'altro che arrembante - 37.7 km/h di media per poi scendere addirittura nella seconda ora a 32.9 km/h dopo due ore; l'unico imprevisto è dato dalla pioggia, con tanto di qualche chicco di grandine, che fa la comparsa attorno al km 50.
I tre attaccanti, tutti con qualcosa da dire
Terzo giorno di fuga per Benoît Cosnefroy, che dunque prosegue il percorso netto che gli ha, per altro, consentito di indossare la maglia a pois: l'iridato under 23 di Bergen aveva messo il muso fuori per poco più di 8 km nel finale della tappa inaugurale per poi ripetersi ieri, quando si è sobbarcato oltre 140 km di avanscoperta nel saliscendi tra le Alpi Marittime.
Chi lo sfida nella classifica degli scalatori, tanto da appaiarlo a quota 18, è Anthony Perez, corridore in costante crescita stagione dopo stagione e che, alla soglia dei trent'anni, cerca il grande exploit. Chi a Sisteron ha raccolto il più grande successo della carriera è Jerôme Cousin, vincitore nel 2018 di una tappa alla Paris-Nice al termine di una lunga fuga, dove riuscì con astuzia a beffare l'eccessivamente generoso Nils Politt.
Perez si prende la maglia a pois e si rialza, Consefroy lo imita. Giornata lunga per Cousin
L'interesse è tutto nella sfida tra Cosnefroy e Perez nei primi due gpm previsti, entrambi di terza categoria: l'esito è il medesimo, con Anthony Perez ad anticipare il rivale sia sul Col du Pilon (km 55), seppur di stretta misura, che sul Col de la Faye (km 63.5) dove ha la meglio con maggior margine. Con questi risultati l'occitano di Tolosa si assicura di strappare la maglia a pois a Cosnefroy, ottenendo così l'obiettivo del mattino.
Centrato tale risultato, Perez fa ampiamente capire ai due compagni di fuga di non avere più alcunché da dire, piazzandosi in terza ruota e saltando i cambi, facendo arrabbiare in particolar modo Cosnefroy; dopo un km di discussione, i due avversari si rialzano e lasciano, quando al traguardo mancano ancora 127 km da percorrere, il malcapitato Cousin tutto solo all'attacco. Il gruppo, ovviamente informato di tale bizzarra situazione, riassorbe i contendenti e riduce ulteriormente il ritmo, permettendo all'unico fuggitivo un margine superiore ai 4'.
Il "lusitano" Cousin se la passa bene, l'AG2R prova la mossa Kansas City. E ha successo
Cousin, che con l'azione odierna ha superato quota 1000 km di fuga in carriera alla Grande Boucle, ha trascorso il lockdown in Portogallo, non solo pedalando per tutto il paese con la fidanzata (una ragazza britannica che vive in Algarve); il lionese d'adozione, infatti, si è cimentato, giusto per passare il tempo e per cercare di mantenersi in allenamento, come muratore per aiutare un vicino. Cosa volete che sia, dunque, passare ore da solo in fuga al Tour de France?
Il Col des Lèques (km 117.5) passa tranquillo per Cousin, meno per la testa del gruppo dove si assiste ad una nuova puntata della sfida di giornata: scortato dal compagno di squadra Nans Peters, Benoît Cosnefroy si lancia per prendere l'unico punto in palio allo scollinamento, marcato stretto da Anthony Perez. L'alfiere della Cofidis è però sfortunato con una foratura alla ruota anteriore e deve arrestarsi; non così la coppia del team savoiardo, che decide di darci dentro proseguendo l'azione anche dopo il passaggio. Purtroppo per loro, anche nel caso Cosnefroy vincesse l'ultimo gpm andando così a pari merito con il rivale, Perez sarebbe comunque al comando in virtù del maggiore numero di gpm vinti.
Ma questa eventualità non si verifica: Cosnefroy e Peters, dopo un iniziale inseguimento in discesa, si rialzano e attendono il gruppo ma "felici". Perché? Proprio in quei momenti RadioTour comunica il ritiro di un corridore, proprio di Anthony Perez: dopo la sostituzione della ruota, il ventinovenne finisce a terra al km 120 incocciando con la propria ammiraglia e riportando, come conferma la Cofidis, la frattura della clavicola sinistra, dovendo così dire addio in una maniera assurda ad una Grande Boucle che pareva promettente.
Sagan guadagna punti su Kristoff, Cousin ripreso a 16 km dalla fine
La cavalcata solitaria di Cousin prosegue, ma il vantaggio ai meno 60 km sul plotone sempre tirato dalla Deceuninck-Quick Step sfiora i due minuti, gap che scende a 1'40" sul quarto e ultimo gpm di giornata, il Col de l’Orme (km 152.5). Soli 50", invece, sul traguardo volante di Digne les Bains (km 160.5), dove lo sprint per i 12 punti della piazza d'onore vanno a Peter Sagan davanti ad un sorprendente Niccolò Bonifazio, Giacomo Nizzolo, Alexander Kristoff e Daniel Oss.
Aumenta il passo il gruppo, aumenta il passo Cousin, nonostante un fastidioso vento contro che inizia a soffiare lungo la valle della Durance; ma la sua avventura si conclude a 16 km dall'arrivo, con la soddisfazione comunque di vedersi attribuito lo strameritato numero rosso del supercombattivo di giornata.
Van Aert va giù, sarà volata caotica
Il variopinto gruppone multicolorato si dispone lungo tutta la sede stradale, senza che nessuna formazione riesca a prendere le redini della situazione. Mentre tutto pare scorrere senza animosità, all'uscita di una rotonda a 6 km dalla conclusione vanno giù Dayer Quintana (Team Arkéa-Samsic) e due pedine del Team Jumbo-Visma come Tony Martin e Wout van Aert, quest'ultimo quindi fuorigioco da ambizioni di giornata. Va giù anche la maglia a pois Benoît Cosnefroy, che va giù per aver tirato eccessivamente i freni.
Per non correre rischi, la Ineos Grenadiers si mette in testa con Luke Rowe fino al cartello dei 3 km dal termine, alla cui ruota si posiziona un saggio Egan Bernal. Pur essendo un lungo rettilineo quello che porta la corsa sin sul traguardo, la caoticità regna sovrana; ad entrare in testa sotto l'arco dell'ultimo km è il treno del Team Sunweb, con tre uomini ad aprire l'aria per Cees Bol.
Rimonta di gran classe per Ewan, la Lotto può finalmente sorridere. Terzo Nizzolo
Daniel Oss si incarica di lanciare Peter Sagan ma, anche stavolta, lo slovacco è imballato. Lo spunto buono pare averlo Sam Bennett sulla destra della carreggiata; il campione irlandese, però, negli ultimi 100 metri ha a che fare con il vento contro che lo rallenta. Chi invece è un proiettile è Caleb Ewan; zigzagando e superando i rivali quasi come fossero birilli, l'australiano rimonta su tutti quanti a doppia velocità, passando anche Bennett e andando a vincere in maniera netta.
Quinto successo stagionale per il tasmaniano, il quarto in carriera al Tour de France. E per una Lotto Soudal particolarmente sfortunata, con gli abbandoni dopo la prima tappa di Degenkolb e Gilbert, una giusta ricompensa. Secondo Sam Bennett (Deceuninck-Quick Step), terzo un più che positivo Giacomo Nizzolo (NTT Pro Cycling Team), riuscito a resistere bene nonostante gli acciacchi accumulati sabato.
Top ten per Trentin e Bonifazio, domani si arriva in salita a Orcières Merlette
Completano la top ten il francese Hugo Hofstetter (Israel Start-Up Nation), lo slovacco Peter Sagan (Bora-Hansgrohe), il belga Edward Theuns (Trek-Segafredo), il neerlandese Cees Bol (Team Sunweb), il trentino Matteo Trentin (CCC Team), il francese Bryan Coquard (B&B Hotels-Vital Concept) e il ligure Niccolò Bonifazio (Total Direct Energie). Trentatreesimo posto per un Elia Viviani rimasto troppo intruppato.
La classifica non cambia e Julian Alaphilippe conserva senza il minimo problema la maglia gialla con 4" su Adam Yates, 7" su Marc Hirschi e 17" sugli uomini che puntano alla generale. Per il francese della Deceuninck-Quick Step, al pari del resto della carovana, la giornata di domani è tutt'altro che una passeggiata: da Sisteron si raggiunge, 160.5 km più tardi, Orcières Merlette, con una salita finale di 7.1 km al 6.7% che non dovrebbe fare grossi danni ma che promette di testare la condizione dei tanti che acciaccati, considerata la quota superiore ai 1800 metri di altitudine.