Alberto Bettiol vince la seconda tappa della Boucles de la Mayenne 2024 (Getty Images)
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Benedetto toscano! Alberto Bettiol al Tour da campione italiano

Il grande favorito della vigilia domina sulle strade di casa. 2° Rota, 3° Zambanini

23.06.2024 19:18

Vincere da favoriti: un compito nient'affatto semplice, vista la qualità della concorrenza e lo sviluppo tattico di una corsa combattuta fin dall'inizio. Eppure, Alberto Bettiol non ha tradito il pronostico, interpretando la corsa all'attacco sul circuito finale per poi staccare i suoi compagni di fuga in salita. Niente di meglio per il nuovo campione italiano a una settimana dalla grande partenza del Tour de France sulle strade di casa, le stesse che gli hanno regalato il primo tricolore della carriera.

Gara movimentata fin dal tratto in linea

La cornice del 114° campionato italiano dei professionisti è una corsa emergente del calendario nazionale, la Per sempre Alfredo, solitamente collocata all'inizio della primavera ma spostata in avanti anche per sfruttare l'impareggiabile traino del Tour. Chilometraggio da classica per la prova tricolore: 230 km da Firenze a Sesto Fiorentino, con un tratto in linea senza particolari insidie fino alle Croci di Calenzano (112 km). Il piatto forte della giornata è l'anello conclusivo di 22,4 km da ripetere per 5 volte, nel quale spiccano i 4,6 km del Monte Morello, una salita molto più esigente di quanto non dica la pendenza media del 5,3%, viziata da un paio di tratti di alleggerimento.

Subito dopo il via da Piazzale Michelangelo - che saluterà tra meno di una settimana la partenza ufficiosa della Grande Boucle - la corsa si accende con un'azione solitaria di Andrea Guerra (Zalf Euromobil Fior), seguita da una sortita di Federico Biagini (VF Group-Bardiani CSF-Faizanè) e Tommaso Nencini (Zalf). Sui due contrattaccanti piombano Mattia Bais (Polti Kometa), Michael Belleri (Hopplà-Petroli Firenze-Don Camillo), Filippo Conca (Q36.5), il già citato Guerra e Alexander Konychev (Voralberg), ma il gruppo non concede loro molto spazio. Stesso destino per un altro drappello di fuggitivi formato da Davide Bauce (Mg. K Vis-Colors for Peace), Lorenzo Milesi (Movistar), Alessandro Monaco (Corratec-Vini Fantini), Andrea Pietrobon (Polti), Alex Tolio (VF Group), Alessandro Tonelli (VF Group), Samuele Zoccarato (VF Group) e dai redivivi Belleri e Konychev.

Dopo un'ora buona di corsa, ecco la prima azione interessante della giornata: gli uomini di Reverberi presidiano la fuga con Federico Biagini (VF Group), Lorenzo Conforti (VF Group), Tonelli e Zoccarato. Con loro anche Davide Baldaccini (Corratec), Giovanni De Carlo (Zalf), Mirco Maestri (Polti), Luca Mozzato (Arkéa-B&B Hotels), Samuele Zambelli (Corratec) e due reduci dalle imboscate mattutine, Belleri e Conca. Al loro inseguimento si portano Lorenzo Cataldo (Vini Monzon-Sofer Savini Due-OM), Filippo Tagliani (Vini Monzon), Matteo Zurlo (Trevigiani) e i generosi Guerra e Monaco, che si riportano sui primi intorno ai -130 dall'arrivo. Tuttavia, gli attaccanti non riusciranno a guadagnare più di 1'42" sul gruppo dei migliori.

L'azione decisiva al terzultimo giro

Prima ancora di entrare nel circuito conclusivo, la testa della corsa perde pezzi: Tagliani e Zambelli si staccano sulle Croci di Calenzano. La salita del Morello riduce ulteriormente il novero dei fuggitivi: si arrendono Belleri, Conci e Zurlo. I 10 superstiti, però, non avranno vita lunga, complice il ritmo sostenuto imposto da Astana e Lidl-Trek: soltanto Tonelli prova a rimandare la resa.

A questo punto, inizia un'altra corsa. E, com'era facile intuire, le prime firme non restano a guardare: Lorenzo Rota (Intermarché-Wanty) si porta dietro Marco Frigo (Free Palestine), Edoardo Zambanini (Bahrain-Victorious) e il jolly della VF Group Zoccarato. Il quartetto di testa - che ha nel frattempo riassorbito Tonelli - è tallonato da altri 6 corridori: Alessandro Covi (UAE Emirates), Luca Covili (VF Group), Lorenzo Germani (Groupama-FDJ), Gianni Moscon (Soudal Quick-Step), Giulio Pellizzari (VF Group) e Andrea Vendrame (Decathlon AG2R La Mondiale), a loro volta braccati dal gruppo con tutti i favoriti. Mentre il quintetto di testa resiste con un vantaggio poco più che simbolico (25" ai -55), dietro si muovono il candidato numero 1 alla maglia tricolore, Alberto Bettiol (EF EasyPost), e Giulio Ciccone (Lidl-Trek). Il più brillante di tutti è proprio il toscano, che raggiunge Frigo - in difficoltà sul Monte Morello - e si accoda alla testa, di cui fanno ancora parte Rota, Zambanini e Zoccarato, in vista del penultimo passaggio sul traguardo (-45). Alle loro spalle, si forma un primo gruppo inseguitore, di cui fanno parte Gianluca Brambilla (Q36.5), Davide Formolo (Movistar), Filippo Ganna (INEOS Grenadiers) e Pellizzari, raggiunti poco dopo da Filippo Fiorelli (VF Group), Filippo Magli (VF Group), Diego Ulissi (UAE) e dal già menzionato Vendrame. Ma non è finita: ecco spuntare Giovanni Aleotti (BORA-Hansgrohe), Nicola Conci (Alpecin-Deceuninck), Alessandro De Marchi (Jayco-AlUla), Matteo Trentin (Tudor) e gli ultimi due campioni italiani Simone Velasco (Astana) e Filippo Zana (Jayco). 16 uomini all'inseguimento di Bettiol e soci, che si ricompatteranno quando il contachilometri segna -30 all'arrivo: la situazione ideale per riaprire i giochi, almeno in teoria. Come se non bastasse, poi, l'accordo tra i cinque al comando è piuttosto precario: Zoccarato sceglie di stare a ruota per agevolare l'inseguimento dei suoi compagni. Tuttavia, da questa situazione di incertezza emerge un dato di fatto evidente: Bettiol è il più forte della compagnia, tant'è che una sua accelerazione manda definitivamente al tappeto Frigo. Tuttavia, il vincitore del Fiandre 2019 sceglie saggiamente di non forzare la mano sulle rampe del penultimo Morello proprio per non sprecare energie preziose in previsione del finale.

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Lorenzo Rota vittorioso al Sazka Tour © Czech Tour

Bettiol stacca tutti ai -9

La sfida tra i due gruppi è serrata: i 16 inseguitori vedono il riaggancio a un palmo di naso (10" ai -15), ma le schermaglie e le tensioni vanificano la rimonta. Neppure un allungo rabbioso di Ganna impensierisce i 4 attaccanti, che ritrovano un buon passo in vista del quinto e ultimo passaggio sulla salita di località Baroncoli

Bettiol si incarica di dettare il ritmo sulle rampe arcigne del Morello, mettendo in crisi Zoccarato: il veneto approfitta di un tratto in contropendenza per rientrare, ma la sua resistenza si esaurisce non appena la strada supera la doppia cifra di pendenza. Più o meno in contemporanea, Filippo Fiorelli prova ad anticipare invano la lotta tra i grossi calibri. Che, in ogni caso, hanno perso definitivamente la possibilità di agguantare uno scatenato Bettiol: l'uomo della EF saluta Rota e Zambanini ai -9, mettendo tra sé e i suoi ex compagni di ventura 12" di scarto in cima alla salita. La breve ma tortuosa discesa in direzione Sesto Fiorentino non cambia l'ordine dei fattori: il 31enne fiorentino si regala il quarto successo della stagione - di gran lunga la più solida della sua carriera - concedendosi finanche il vezzo di sollevare la sua bici dopo il traguardo. Lorenzo Rota si conferma uno specialista della corsa tricolore, classificandosi 2° per la terza volta di fila davanti a Zambanini. Gran numero nel finale di Filippo Ganna: il verbanese recupera in discesa su Ciccone e Formolo, classificandosi 4° davanti a Giovanni Aleotti.

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