Demi Vollering prima sul Mirador de Peñas Llanas © La Vuelta Femenina-Cxcling
Donne Élite

E niente: quest'anno c'è una sola legge e si chiama Vollering

Demi vince il primo arrivo in quota della Vuelta Femenina battendo Annemiek van Vleuten ed è la nuova maglia rossa. Un'ottima Gaia Realini chiude al quinto posto; belle prove di Magnaldi, Cavalli e Persico

05.05.2023 16:26

Non c'è dubbio alcuno che Demi Vollering sia la ciclista dell'anno, almeno fino a questo inizio di maggio che segna l'ingresso della stagione nella fase delle gare a tappe dopo due mesi di grandi classiche. La 26enne di Pijnacker era la favorita numero uno per la Vuelta Femenina 2023, e oggi in effetti ha dato un primo saggio di quello che può e potrà ancora fare vincendo il primo traguardo in salita della corsa e vestendosi del rosso della leader: un simbolo del primato che ha strappato a Marianne Vos e che ha difeso da Annemiek van Vleuten, questo per dire il livello a cui la ragazza ormai stabilmente si muove, guardando negli occhi e dando del tu a connazionali che hanno fatto la storia di questo sport.

Ma se Marianne e Annemiek sono nell'ultima fase di carriere straordinarie, Demi potrebbe dettar legge per un altro decennio, e in effetti in queste corse del 2023 si sta consumando né più né meno che un passaggio del testimone tra le vecchie campionesse e la nuova dominatrice. Nel giorno in cui Vollering si è vestita di rosso, menzione speciale per Gaia Realini che ha chiuso al quinto posto dopo aver lottato a viso aperto sulla salita finale e aver prodotto tanta selezione con le sue rasoiate. La rimonta in classifica dell'abruzzese continuerà senza dubbio domenica ai Lagos de Covadonga, ma quel che più importa per la 21enne di Pescara è fare esperienza al primo anno nel World Tour. Sul fronte Italia si segnalano anche le buone prestazioni di Erica Magnaldi (che in classifica resiste in top ten) e di Silvia Persico e Marta Cavalli, che oggi si sono sacrificate per le compagne ma hanno esibito comunque una bella gamba.

La Vuelta Femenina 2023, la cronaca della quinta tappa

Quinta tappa della Vuelta Femenina 2023, La Cabrera-Riaza di 129.2 km con arrivo sul Mirador de Peñas Llanas prometteva di dare una profonda rimescolata alla classifica. 30 km molto veloci in partenza, quindi è partita una fuga a 6 con Sara Poidevin (EF Education-TIBCO-SVB), Quinty Ton (Liv Racing TeqFind), Simone Boilard (St Michel-Mavic-Auber93), Isabel Martín (Eneicat-CM), Adéle Normand (Massi-Tactic) e Susana Pérez (Cantabria Deporte-Rio Miera), ma l'azione non ha avuto grosso successo ed è stata annullata dopo quindici chilometri.

Intanto si era già sulle rampe del Puerto de Navafria, e qui il gran lavoro della FDJ-Suez (e in particolare di Marta Cavalli) ha ridotto il gruppo a una ventina di unità, facendo vittime eccellenti a partire dalla maglia rossa Marianne Vos (Jumbo-Visma), proseguendo con Liane Lippert (Movistar) o Silvia Persico (UAE ADQ) o Kasia Niewiadoma (Canyon//SRAM Racing).

In vetta al Navafria, a 76 km dal traguardo, avevamo al comando il seguente gruppo: Annemiek van Vleuten (Movistar), Niahm Fisher-Black, Marlen Reusser e Demi Vollering (SD Worx), Gaia Realini e Amanda Spratt (Trek-Segafredo), Ricarda Bauernfeind, Elise Chabbey e Chloé Dygert (Canyon), Loes Adegeest, Marta Cavalli ed Évita Muzic (FDJ), Olivia Baril, Alena Ivanchenko ed Erica Magnaldi (UAE), Juliette Labous ed Esmee Peperkamp (DSM), Riejanne Markus (Jumbo), Kristen Faulkner e Ane Santesteban (Jayco AlUla) e Mavi García (Liv Racing); a 1'15" transitava il gruppetto con Niewiadoma e Persico, a 2'35" Vos. In particolare Chabbey, scollinando in testa, ha rafforzato la maglia a pois che già indossava.

In discesa il drappello di testa si è ulteriormente frazionato, Van Vleuten, Realini, Vollering e Markus tra le altre hanno perso contatto, ma poi sono riuscite a rientrare. C'erano 60 km di pianura prima dell'ultima rampa, e ciò ha permesso alle prime inseguitrici di riavvicinarsi e di chiudere sulle prime: sicché ai -50 sono rientrate Niewiadoma, Persico, Elise Uijen (DSM) e Pauliena Rooijakkers (Canyon); con le quattro in precedenza c'era pure Urska Zigart (Jayco), la quale però in discesa non ha tenuto le ruote delle altre e alla lunga è stata ripresa dal gruppo Vos. Il quale gruppo, peraltro, lavorava bene per riavvicinare le prime dopo aver avuto fino 3'30" di ritardo.

Il recupero del gruppo maglia rossa si faceva peraltro sensibile: l'intera Movistar tirava nonostante davanti ci fosse Van Vleuten (ma Annemiek era sola e forse non si sentiva così sicura al cospetto di avversarie tanto agguerrite e in forze come le SD Worx, le FDJ o le Canyon. Davanti peraltro non c'era nemmeno questo grande accordo tra le 25; ai -35 una caduta ha coinvolto Fisher-Black e Santesteban e solo quest'ultima è riuscita a rientrare davanti, mentre la neozelandese ha perso tanto tempo per cambiare la bici ed è stata così riassorbita dal gruppo Vos ai -27.

Nonostante il gran lavoro di Dygert davanti, il gruppo maglia rossa ha ridotto il gap a meno di un minuto; una volta entrate nei venti chilometri finali, con la squadra che tendeva a salire, è stata Persico a spendersi in favore di Magnaldi, capitana UAE. Ai -11 Rooijakkers si è staccata definitivamente, ai -5.5 lo sprint intermedio di Riaza è stato vinto da Markus su Dygert e Uiijen, a questo punto il gruppo maglia rossa era a 25" e la salita del Mirador de Peñas Llanas già dietro l'angolo: Faulkner e Cavalli hanno fatto un po' di elastico, poi ai -3 - con Realini a fare il ritmo - Persico si è staccata.

L'abruzzese a questo punto ha forzato facendo staccare Faulkner e Peperkamp, poi Adegeest e Niewiadoma; ai -2 è passata a tirare Vollering e Dygert è stata costretta ad alzare bandiera bianca; il ritmo di Demi ha fatto male anche alla sua compagna Reusser e poi a Spratt, Ivanchenko, Cavalli; ai 1500 metri si sono staccate Santesteban e Magnaldi, poi anche García. All'ultimo chilometro hanno ceduto Markus, Chabbey, Labous e Baril e poi anche Realini e Muzic: alla ruota della scatenata Vollering resistevano solo Van Vleuten e Bauernfeind. Ai 700 Muzic si è rimessa in scia mentre Realini è rimasta più indietro.

Ai 400 Van Vleuten ha accennato un allungo che ha ricacciato indietro Muzic, ma l'iridata nulla ha potuto sul contrattacco di Demi, che con la rasoiata finale ha mandato in apnea prima Bauernfeind e poi la stessa Annemiek. Al traguardo sono arrivate una per volta, 3" tra Vollering e Van Vleuten, 9" il ritardo di Bauernfeind, 13" per Muzic, 27" per Realini quinta; Magnaldi e Cavalli sono arrivate a 51", la maglia rossa Vos ha pagato 2'17", Persico 2'55".

Demi è la nuova maglia rossa con 5" su Van Vleuten, 12" su Markus, 27" su Chabbey, 51" su Labous; Magnaldi è decima a 1'28", Realini 20esima a 3'13", Persico 25esima a 5'04". Domani la sesta tappa porterà il gruppo da Castro-Urdiales a Laredo, 106.1 km con due salite impegnative nella seconda parte della tappa (Alto de Fuente de las Varas ai -44 e Puerto de Campo el Hayal ai -23): sicuramente qualcuna ne approfitterà per inventarsi qualcosa.

Results powered by FirstCycling.com

La crisi infinita del ciclismo tedesco
Tour of Hellas, Leitão vince la quarta tappa ed è nuovo leader