Renat Khamidulin, team manager della Gazprom-Rusvelo © Acerbis Sport
Professionisti

Gazprom vs UCI, si attende il verdetto del TAS

La squadra russa è in attesa di una decisione, il team manager Renat Khamidulin si mostra ottimista sulla vittoria di una causa giudiziaria senza precedenti contro l'Unione Ciclistica Internazionale

18.02.2023 18:53

È quasi un anno che la Gazprom-Rusvelo, unica squadra professionistica russa, è stata buttata fuori dal ciclismo, ma la vicenda non è ancora prossima a trovare una definitiva conclusione.

Ricostruiamo le varie tappe:

  • Il 24 febbraio 2022, cinque giorni dopo l’invasione russa dell’Ucraina, l'UCI annunciò che tutte le squadre russe e bielorusse sarebbe state sospese con effetto immediato; la Gazprom-Rusvelo cercò nuovi sponsor nel tentativo di continuare a correre e si offrì persino di gareggiare con semplici magliette bianche.
  • Il 27 marzo il direttore generale del team, Renat Khamidulin, ammise la sconfitta e avviò il processo di liquidazione della squadra che portò al licenziamento di 21 corridori e decine di dipendenti; ad oggi 11 corridori hanno trovato una nuova squadra di cui solamente uno dei nove russi.
  • Il 1° settembre la squadra ha avviato un procedimento legale contro l'UCI presso il TAS sostenendo che la decisione aveva solo motivazioni politiche ed era priva di una logica.

Proprio Khamidulin ha espresso il proprio punto di vista a Cycling Weekly: “Volevamo partecipare alle gare con una divisa bianca senza sponsor ma l’idea fu respinta dall'UCI il cui intento era chiaramente distruggerci; siamo stati uno dei pochi team che durante la pandemia hanno rispettato tutti gli obblighi dei corridori e in 10 anni siamo sempre stati in regola con gli stipendi. Tutta la nostra struttura e l’intero team sono stati buttati via”.

Non c’è ancora una data per la decisione del TAS ma in casi simili negli altri sport si è arrivati ad un risultato dopo sei mesi quindi ci si aspetta una decisione a breve. Khamidulin si mostra fiducioso: “L’avvocato con cui stiamo lavorando condivide i nostri stessi pensieri e opinioni sul caso, questa non è la prima volta che fa appello contro l'UCI e in alcuni casi ha anche vinto”.

In attesa della sentenza il dirigente descrive il progetto che vorrebbe realizzare: “Mi piacerebbe dare ad atleti di Russia, Ucraina e Bielorussia la possibilità di raggiungere il livello d’élite del ciclismo e vorrei ricordare all'UCI che lo sport è unità ed essere competitivi”.

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