Giro d'Italia 2023, 16a tappa: quanto aspetteranno ancora?
Poche scuse: il percorso è perfetto per attaccare e all'indomani sarà volata, non si rischia niente; temporeggiare non è una necessità. Il percorso, le nostre previsioni, orari e appuntamenti tv
Come da tradizione, dopo il giorno di riposo, ci sta un tappone: da Sabbio Chiese si arriva sul Monte Bondone in 203 km e con 4700 metri di dislivello concentrati negli ultimi 145 km. Pur essendo tappone, la tappa è concepita originalmente, essendo priva di salite totem e passaggi oltre i 2000 metri, bensì infarcita di salite ripide - ma talvolta brevi - poste in rapida successione in modo da creare una tappa senza respiro in cui ogni momento può essere buono per attaccare e quasi nessun tratto concede grande vantaggio a chi rimane a ruota. L'avvio di tappa è abbastanza semplice, essendo una lieve discesa che conduce a Salò per entrare sulla litoranea del Garda. Si percorrono poco meno di 50 km sul lago, percorrendo strade pianeggianti o lievemente ondulate. Superate Riva del Garda e Torbole la strada si impenna una prima volta verso Nago, per circa 1.5 km all'8/9%. Una breve discesa porta a Bolognano, dove inizia immediatamente la durissima salita al Passo di Santa Barbara di 12.7 km all'8.3%, con pendenze molto cattive soprattutto nella prima parte (9 km al 9.2%, max 14%). Si scende a Ronzo Chienis e si risale subito al Passo Bordala per 4.5 km al 6.7%, ma con pendenze irregolari (max 12%). Una discesa molto esigente di 15 km porta a Villa Lagarina, poi i corridori potranno respirare a malapena 4.5 km prima di vedere la strada impennarsi di nuovo verso Matassone (11.3 km al 5.5%, ma con i primi 6 km all'8.5%); la successiva discesa è inframezzata da numerose contropendenze, tra cui il km abbondante piuttosto ripido che porta ad Anghebeni. La successiva salita a Serrada presenta pendenze più agevoli, ma è comunque un lungo sforzo di 17.7 al 5.5%: nei primi 2 km verso Noriglio si raggiunge subito la punta dell'11%, poi la pendenza cala lentamente fino a raggiungere un tratto di 2 km quasi pianeggiante; la strada torna a salire seriamente negli ultimi 9.2 km, con una media del 6.5%. Farà seguito una discesa insidiosissima di 18 km su Calliano, dopo la quale basteranno meno di 10 km prima di imboccare la salita finale al Monte Bondone dal versante di Aldeno: la pendenza media del 6.7% sui 21.4 km di salita complessiva nasconde innumerevoli tratti di falsopiano, che spezzano segmenti di salita particolarmente ripidi; da segnalare soprattutto i primi 3 km al 9% e il tratto dopo Garnica Vecchia di 5 km al 9.4% (max 15%). I frequenti cambi di pendenza richiederanno continui rilanci e consentiranno ad eventuali attaccanti di tenere spesso la velocità alta ampliando i distacchi creati nei tratti più duri.
Fari puntati su…
Gli elementi presenti sul piatto sono gli stessi delle ultime giornate: sfida per il successo di tappa, per la maglia rosa e per le altre classifiche si intrecciano in un'unica corsa. Un elemento che differenzia notevolmente la tappa di domani da quella di ieri sono i primi km pianeggianti: in fuga potranno entrare un po' tutti e forse proprio per questo potrebbe volerci molto prima che il gruppo lasci andare il tentativo più gestibile. La tendenza di questo Giro, ma in generale di tutti questi anni, porta a pensare che anche domani arrivino al traguardo i fuggitivi della prima ora. In questo caso i nomi pronosticabile corrispondono la solita miriade di personaggi che sta popolando le fughe negli ultimi giorni.
Due nomi che abbiamo visto più di rado all'attacco (quindi forse più freschi), ma per caratteristiche adattissimi alla tappa di domani, potrebbero essere gli azzurri Lorenzo Fortunato (EOLO-Kometa) e Filippo Zana (Team Jayco AlUla). Viceversa Einer Augusto Rubio (Movistar Team), in fuga in 3 delle ultime 4 tappe, potrebbe riprendere fiato, considerando anche che di giorno in giorno sta rientrando in classifica (14° a 5'29", solo 4'21" da Geraint Thomas) e adesso potrebbe essere un uomo troppo pericoloso a cui concedere del vantaggio. Allo stesso tempo il colombiano è colui che, insieme a Ben Healy (EF Education-EasyPost), sta riaprendo la classifica per la maglia azzurra, che comunque per ora vede sempre al comando Davide Bais (EOLO-Kometa). Visto che pure Thibaut Pinot (Groupama - FDJ) è ancora bloccato dalla sua posizione in classifica, nonché dalla maglia rosa di Bruno Armirail, forse proprio Bais e Healy saranno i più attivi nella lottta per i GPM: ne sono previsti ben 5, per un massimo di 125 punti cumulabili transitando per primi su ciascuno di essi; in pratica, per dare la dimensione di cosa c'è in gioco, poco meno dell'attuale punteggio raccolto da Bais in 15 tappe (144).
E poi ovviamente ci si aspetta la lotta tra gli uomini di classifica, una speranza che si appiglia soltanto a quella mezza fiammata di João Almeida (UAE Team Emirates) sulla Boccola e allo scatto di Damiano Caruso (Bahrain - Victorious) a Crans Montana. Come detto, il terreno per attaccare c'è, sia sulla prestazione in salita pura, sia con più fantasia approfittando di discese mai banali. La classifica cortissima non invita certo a muoversi troppo da lontano, però la salita finale è molto dura e posta al termine di una tappa ancor più dura: già fare forte quella potrebbe essere sufficiente a rivoluzionare la classifica, d'altronde siamo nelle zone della celeberrima “cotta di Evans”, avvenuta salendo a Folgaria, sulla strada che domani si percorrerà in parte scendendo da Serrada.
Giro d'Italia 2023, gli orari della sedicesima tappa
Il via ufficiale sarà dato alle 11:05, mentre l'arrivo è previsto tra le 16:50 e le 17:50. La tappa sarà trasmessa in tv sia dai canali in chiaro Rai (su Rai Sport dalle 10:15 alle 14:00, poi su Rai 2 dalle 14:00 alle 18:00), sia su Eurosport, Discovery+ e GCN+ (dalle 10:30 alle 17:45).