A Jarno Widar la prima sfida fra scalatori, tappa e maglia al Giro Next Gen
Il belga della Lotto Dsnty si prende l'arrivo in salita di Pian della Mussa staccando di oltre venti secondi Rondel e Toussaint. Kajamini migliore degli italiani
Terza tappa e terza maglia rosa diversa al Giro Next Gen, che al primo arrivo in salita scopre subito uno dei più giovani al via, che ha però già dimostrato di avere grandissime ambizioni. Sulla carta di identità di Jarno Widar c'è scritto 13 novembre 2005, ma il belga della Lotto Dstny aveva già ampiamente dimostrato in questa stagione di essere uno dei migliori scalatori della categoria, e a Pian della Mussa ha fatto subito capire il perché.
I ventuno secondi rifilati al traguardo a Wouter Toussaint (Wanty-ReUZ-Technord) e Mathys Rondel (Tudor Pro Cycling U23) sono solo un primo segnale, ma piuttosto significativo sui valori in campo. Widar era già andato molto bene nella cronometro iniziale, ma questa vittoria diventa un altro indizio da tenere in grande considerazione. Il Giro è ancora lungo ed è presto per scomodare Juan Ayuso, l'unico diciottenne in grado di vincere il Giro Under negli ultimi anni, ma quel che è certo è che Widar non è arrivato a questa corsa rosa per fare esperienza.
Giro Next Gen 2024, la cronaca della terza tappa
Fuga di quattro fin dai primi chilometri di tappa: all'attacco Cedric Abt (Team Lotto Kern-Haus PSD Bank), Federico Iacomoni (Zalf Euromobil Fior), Kevin Pezzo Rosola e Lorenzo Peschi (General Store-Essegibi-F.Lli Curia). Sulle prime due salite di giornata, Lago di Alice (5.2 km al 6%) e Rivello (5 km al 7.2%), il gruppo lascia abbastanza spazio, con il Team Visma Lease a Bike a controllare e prendere la situazione in mano.
Il vantaggio dei quattro fuggitivi in vista della salita finale, preceduta da altri due gran premi della montagna. A Corio (4.4 km al 4.2%) passa per primo Peschi, mentre a Sant'Ignazio (6.8 km al 5.9%) Pezzo Rosola e Iacomoni riescono ad avvantaggiarsi sui compagni di fuga, mentre dietro Milan Donie (Lotto Dstny Development Team) fa il passo in favore del suo capitano Widar. Già su questa salita perde contatto anche Magnier, certificando che per il terzo giorno di fila la maglia rosa cambierà padrone.
Widar se ne va, Kajamini risponde, Nordhagen stecca
Si arriva con un gruppo compatto di circa trenta unità ai piedi di Pian della Mussa, la prima grande salita di questo Giro Next Gen. Salita molto irregolare che misura in totale 19 chilometri, con pendenza media del 5.6% e punte in doppia cifra verso il finale.
Dopo aver lavorato per Widar in testa al gruppo, Donie è anche il primo a muoversi dal gruppo, insieme a Tijmen Graat (Team Visma Lease a Bike Development) e Alessandro Pinarello (VF Group-Bardiani CSF-Faizanè). I tre transitano con qualche secondo di margine allo sprint intermedio di Ala di Stura, a 12 chilometri dall'arrivo, mentre Fabian Weiss (Tudor Pro Cycling Team U23) si mette in testa a cercare di chiudere.
Una volta ripresi Donie, Graat e Pinarello, dal gruppo ci prova Will Smith (Trinity Racing), inseguito da Killian Verschuren (Decathlon AG2R La Mondiale Development Team). Mentre il francese viene ripreso dal gruppo, tirato ancora dalla Tudor, il britannico arriva con quasi venti secondi di vantaggio agli ultimi quattro chilometri, quando inizia il tratto più impegnativo.
Non si fa attendere la prima mossa di uno dei grandi favoriti: ai -3 c'è l'attacco di Jarne Widar, che si porta dietro Rondel e Toussaint. Smith viene presto ripreso, mentre a una decina di secondi inseguono gli spagnoli Pau Martí e Pablo Torres e la coppia della MBH Bank Colpack Ballan, Florian Kajamini e Pavel Novak. I distacchi si dilatano solo nel finale, quando Widar riesce a staccare anche Toussaint e Rondel, arrivati in questo ordine al traguardo a ventuno secondi dal belga, che si prende tappa e maglia.
Kajamini si piazza al quinto posto alle spalle del compagno Novak, a 27" da Widar, ed è l'unico italiano nelle prime posizioni e in lotta per le posizioni di alta classifica. Nono posto per Léo Bisiaux (Decathlon Ag2r), un altro molto atteso tra i primo anno insieme allo stesso Widar, mentre delude Jørgen Nordhagen, che paga già oltre due minuti. È stato solo un primo test per i pretendenti alla maglia rosa, che domani dovranno farsi trovare pronti nella tappa per puncheur con arrivo a Borgomanero.