A Huy brilla la stella nascente di Gaia Realini
La scalatrice abruzzese, promessa del ciclismo italiano per le corse a tappe, si è presa il podio della Freccia Vallone ma respinge le pressioni: "Il futuro è tutto da scrivere, non c'è fretta"
Nella giornata di Demi Vollering , che si è presa di forza la ventiseiesima Freccia Vallone donne ( qui la cronaca della corsa ), quella della fortissima neerlandese non è l'unica stella a brillare. Si è infatti ritagliata un ruolo da protagonista, con merito e con qualità, anche Gaia Realini , la più giovane delle tre sul podio nonché grande promessa del ciclismo azzurro . Per l'atleta della Trek-Segafredo un terzo posto frutto di una sontuosa rimonta avvenuta proprio sul Muro di Huy , lì dove le sue caratteristiche di scalatrice pura si sono messe in mostra maggiormente. Ma non solo.
La sua corsa è stata infatti una sequela di colpi di pedale importanti iniziati già prima della durissima salita finale. Un problema meccanico l'aveva fatta attardare e costretta a sfruttare le salite valloni, in particolare la Côte de Cherave dei -44, per annullare il gap e riprendere le migliori. Sette chilometri dopo poi, insieme alla compagna Elisa Longo Borghini , è riuscito a chiudere sul nuovo attacco firmato Annemiek van Vleuten e, infine, arrivare in buona posizione sul muro finale. A quel punto lo strapotere Vollering era troppo per essere contenuto, ma grazie ad una bella rimonta la pescarese è riuscita comunque a scavalcare ed allungare su Mavi Garcíaprendendosi la terza piazza con 3 secondi di vantaggio sulle inseguitrici.
Un risultato di tutto rispetto e prestigio che conferma quel che di buono Gaia ha fatto e sta facendo vedere, in particolare regalando grandi speranze per il futuro. Classe 2001 , Realini è al suo primo anno in Trek dove ha già ottenuto risultati degni di nota come il Trofeo Oro in Euro , sua prima vittoria da élite, e la classifica giovani dello scorso UAE Tour (prima edizione femminile in assoluto, chiusa al secondo posto dietro Longo Borghini). Nelle due passate stagioni la minuta ma esplosiva ciclista (150 cm per 40 kg) aveva raggiunto in maglia Isolmant-Premac-Vittoria due premi di migliore scalatrice al Premondiale Giro di Toscana 2021 e 2022 e, nelle stesse annate, due ottimi piazzamenti (11° e 13°) al GiroRosa.
Insomma, le premesse per continuare a vivere giornate del genere (o anche meglio) ci sono tutte, con voglia di far bene e crescere ma senza eccessive pressioni, e questo Gaia Realini ha voluto ribadirlo anche oggi nel dopo Freccia: “Sono molto emozionata per quanto avvenuto quest'oggi, è difficile descrivere tutto in parole. In tanti pensavano che oggi avrei potuto giocare le mie carte, che il Muro di Huy era perfetto per me, che sarebbe stata una gara dura come piace a me. Cose vere, ma poi qui c'è sempre la concorrenza ed atlete molto forti. Grazie al Team ed alle mie compagne ho affrontato la sfida con grande fiducia e serenità. Hanno creduto in me fin dall'inizio. Siamo un gruppo forte, solido come una roccia. Se oggi ho ottenuto questo podio è perché le mie capacità sono emerse grazie al lavoro di squadra e al nostro spirito. Un enorme grazie a tutti".
Sull'andamento della gara ha aggiunto: “Penso che Vollering abbia fatto qualcosa di straordinario. La mia tattica era aspettare l'ultima salita al Muro di Huy e giocarmi lì le mie possibilità. Grazie ai consigli di Elisa Longo Borghini mi sono avvicinata al finale con il mio ritmo. Nei giorni scorsi abbiamo guardato insieme gli arrivi degli anni scorsi e ho capito subito che non dovevo prenderla di petto. È stato grazie a questo consiglio che ho mantenuto un piccolo distacco e poi, negli ultimi 100 metri, ho accelerato e superato Mavi Garcia”.
Quest'anno è iniziata una parte importante della sua carriera: “Da quando ho iniziato la mia avventura con la Trek-Segafredo ho sempre sentito la voglia di fare bene che abbiamo in squadra come uno stimolo, non come una pressione negativa. Lo stesso è accaduto ieri nella riunione di squadra, quando sono stata nominata capitana. Ero scettica, perché so di essere giovane e inesperta, ma tutte in squadra mi dicevano che avevo mostrato il mio potenziale, che potevo dimostrarlo e che avrebbero corso per me. Insomma, un incredibile incremento di fiducia. In gara mi hanno sempre protetto, ho speso solo un po' più di energie del previsto quando ho dovuto cambiare la ruota prima del penultimo giro. Non mi sono mai sentita sola. Le più esperte come Elisa, Lucinda e Amanda mi hanno aiutato a gestire la gara. Lizzie mi ha guidato nel gruppo per gran parte della gara, mantenendomi nelle migliori posizioni. In breve, hanno fatto tutti un lavoro incredibile. Ho creduto fino alla fine in questo risultato e sono felicissima di aver ripagato la fiducia”.
L'obiettivo è crescere senza fretta: "Affronto ogni sfida cercando di vivere nel presente. Giorno dopo giorno, passo dopo passo. Pensare troppo a quello che sarà, a dove posso arrivare, non lo trovo utile. Voglio tenere i piedi ben piantati per terra. Faccio parte di una squadra che vuole proteggermi e si preoccupa della mia crescita. Il futuro è tutto da scrivere e non c'è fretta".
Freccia Vallone 2023, le dichiarazioni delle protagoniste
Troppo forte oggi Demi Vollering, ammette dunque Realini. E dire che per la neerlandese le sensazioni non erano delle migliori: “Non mi sentivo nemmeno molto bene nel corso della gara. Ero così nervosa per essere arrivata terza due volte qui. Temevo che sarebbe successo di nuovo oggi, ma le mie compagne hanno creduto in me e questo mi ha dato fiducia. È stato tutto frutto del lavoro di squadra". Le fa eco la partner al Team SD Worx Elena Cecchini: "Siamo felici per Demi, sapevamo quanto ci tenesse a vincere qui ed eravamo tutte motivate a dare il massimo per lei. C'è grande feeling tra noi, una bella atmosfera, siamo sempre pronte a dare il massimo sia nelle grandi corse che nelle piccole".
Tra Vollering e Realini si è inserita Liane Lippert , anch'essa soddisfatta del lavoro svolto: “È stata una corsa davvero molto difficile, sull'ultimo Mur de Huy mi sentivo molto fiduciosa anche perché Van Vleuten mi aveva dato dei buoni consigli sul ritmo da tenere lungo la salita. Ho dato tutta me stessa per vincere ma penso di poter essere contenta e orgogliosa anche per questo secondo posto”.