Ed Evita canta Don't cry for me
Giro d'Italia Femminile, l'ultima tappa a Motta Montecorvino va alla giovane Muzic. La generale va ad Anna van der Breggen, sul podio Niewiadoma e Longo Borghini
La nona e ultima frazione del Giro d'Italia Femminile si dipana tra le strade della Daunia a Motta Montecorvino, in un tracciato montagnoso di 27.5 km da ripetere 4 volte per complessivi 110 km. Partenza subito in salita per le 94 atlete ancora in corsa e tentativi che si susseguono senza sosta; la prima a riuscire a guadagnare spazio è Jelena Eric (Movistar Team), ma la serba del Movistar Team viene raggiunta attorno al km 25 da ben ventotto colleghe.
Non mancano i nomi interessanti: presenti Soraya Paladin, Pauliena Rooijakkers e Sabrina Stultiens (CCC Liv), Alison Jackson, Juliette Labous e Coryn Rivera (Team Sunweb), Ruth Winder ed Ellen van Dijk (Trek-Segafredo), Katia Ragusa e Arlenis Sierra (Astana Women's Team), Maria Giulia Confalonieri ed Erica Magnaldi (Ceratizit WNT), Eugenia Bujak e Tatiana Guderzo (Alé BTC Ljubljana), Brodie Chapman ed Evita Muzic (FDJ Nouvelle Aquitaine), Elena Franchi e Beatrice Rossato (Eurotarget), Greta Marturano e Laura Tomasi (Top Girls), Niamh Fisher-Black (Équipe Paule Ka), Paula Patiño (Movistar Team), Lucy Kennedy (Mitchelton-Scott), Omer Shapira (Canyon SRAM), Maria Novolodskaia (Cogeas-Mettler), Ilaria Sanguineti (Valcar-Travel&Service), Silvia Valsecchi (BePink) e Nadine Gill (Bizkaia Durango).
Inizialmente il gruppo, tirato dalla Boels-Dolmans della maglia rosa, prova a tenere a bada un attacco così numeroso, comunque non pericoloso per la graduatoria dato il distacco della migliore delle attaccanti, la colombiana Patiño, tredicesima alla partenza a 9'48" da Van der Breggen. Il gap così sale fino a superare i 5' in una situazione decisamente caotica, con diversi tentativi di portar via gruppetti davanti nonché azioni solitarie dietro, ma nessuna si avvantaggia.
All'inizio dell'ultimo giro di 27.5 km in testa il gruppo di testa si è frazionato, lasciando davanti Kennedy, Bujak, Guderzo, Ragusa, Sierra, Shapira, Stultiens, Magnaldi, Novolodskaya, Fisher-Black, Chapman, Muzic, Eric, Patiño, Sanguineti, Labous, Van Dijk e Winder. Il plotone principale, invece, pare aver mollato la lotta per il traguardo di giornata, dato il ritardo vicino 4'30".
Gli attacchi non mancano con l'approssimarsi del cartello dei meno 10 km; provano proprio qui ad avvantaggiarsi Sanguineti, Sierra, Stultiens e Tomasi, che entrano negli ultimi 8 km con 25" sulle ex compagne di fuga. Sierra e Stultiens si sbarazzano della compagnia delle due e tentano fortuna, ma vengono raggiunte a 1500 metri dal traguardo da sette avversarie. Proprio in prossimità dell'arco dell'ultimo km scatta Erica Magnaldi, ma l'azione della piemontese ha vita breve.
A centrare il successo, il più importante della sua ancor breve carriera, è Evita Muzic: per la Francia si tratta di un ritorno alla vittoria sulle strade del Giro Rosa dopo cinque anni di astinenza - fu Pauline Ferrand-Prévot a trionfare ad Aprica. La ventunenne della FDJ Nouvelle Aquitaine ha regolato la neozelandese Niamh Fisher-Black (Équipe Paule Ka) e la francese Juliette Labous (Team Sunweb).
Quarta a 3" la vicentina Katia Ragusa (Astana Women's Team), quinta a 4" la neerlandese Ellen van Dijk (Trek-Segafredo), sesta a 8" a cuneese Erica Magnaldi (Ceratizit-WNT), settima a 10" la neerlandese Sabrina Stultiens (CCC Liv), ottava a 25" la slovena Eugenia Bujak (Alé BTC Ljubljana), nona a 36" la cubana Arlenis Sierra (Astana Women's Team) e decima a 42" la colombiana Paula Patiño (Movistar Team). Nel gruppo maglia gialla c'è stata battaglia, ma non si sono verificati guadagni significativi tra le big: Longo Borghini e Uttrup Ludwig hanno guadagnato 3" su Van der Breggen e 7" su Niewiadoma.
La classifica generale incorona dunque Anna van der Breggen, che si aggiudica per la terza volta in carriera la corsa; diversamente dal 2015 e dal 2017, stavolta la capitana della Boels-Dolmans ha beneficiato del ritiro della dominatrice della corsa, quella Annemiek van Vleuten che aveva posto una seria ipoteca sin dalla prima frazione in linea in Toscana. La caduta nel finale di Nola ha cambiato le sorti della corsa e anche del prosieguo del 2020; con questo terzo centro Van der Breggen raggiunge nell'albo d'oro la svizzera Nicole Brändli e la connazionale Marianne Vos alle spalle dell'inarrivabile Fabiana Luperini, che svetta con cinque successi. Come la Lupa, la Brändli e la lituana Edita Pucinskaite, AvdB tocca sei podi totali, ottenuti per altri nelle ultime sette edizioni. Niente male per una trentenne che ha deciso di dire basta a fine 2021.
Sul podio assieme a Van der Breggen salgono la polacca Katarzyna Niewiadoma (Canyon-SRAM) e l'italiana Elisa Longo Borghini (Trek-Segafredo). distanti rispettivamente 1'14" e 2'20"; per l'ossolana è il secondo podio in carriera, dopo la piazza d'onore del 2017, a cui aggiungere quest'anno la soddisfazione di aver centrato ieri per la prima volta una vittoria di tappa nella corsa di casa.
Quarta piazza a 2'22" per la danese Cecilie Uttrup Ludwig (FDJ Nouvelle Aquitaine), quinta a 2'52" per la neozelandese Mikayla Harvey (Équipe Paule Ka), sesta a 5'02" per la sudafricana Ashleigh Moolman (CCC Liv), settima a 6'31" la spagnola Ane Santesteban (Ceratizit-WNT), ottava a 6'54" la colombiana Paula Patiño (Movistar Team), nona a 7'06" la spagnola Mavi García (Alé BTC Ljubljana) e decima a 7'47" la francese Evita Muzic (FDJ Nouvelle Aquitaine).