Impresa di Justine Ghekiere a Le Grand Bornand, Vollering non stacca Niewiadoma
La belga trionfa in solitaria dopo una lunga e fuga e consolida la sua maglia a pois. Squiban seconda, dietro la volata per il terzo posto tra le due favorite, vinta da Vollering
Il primo dei due arrivi in salita del weekend conclusivo di questo Tour de France è sostanzialmente un nulla di fatto nel grande schema delle cose, viste le pendenze troppo dolci dell'ascesa a Le Grand Bornand, che non scava solchi significativi per la classifica generale. Tutto rinviato a domani nella lotta per la maglia gialla tra Kasia Niewiadoma e Demi Vollering, che ogni ha guadagnato solo quattro secondi di abbuono, e copertina per la grandissima vittoria in fuga solitaria di Justine Ghekiere.
La belga della AG Insurance-Soudal era andata all'attacco principalmente per incrementare il suo vantaggio nella classifica scalatrici, che aveva già vinto al Giro d'Italia, e ora è in buonissima posizione anche per la maglia a pois, ma è riuscita anche a tirare fuori una vittoria inattesa ma non arrivata per caso. Classe 1996, Ghekiere è arrivata solo nel 2021 al ciclismo ad alto livello, ma nel giro di pochi anni si è ritagliata un ruolo molto significativo, sia all'interno della sua squadra (contratto fino al 2026) che nella nazionale belga, dove è una delle principali aiutanti di Lotte Kopecky. Gregaria generosa e attaccante da lontano, oggi finalmente ha potuto sfruttare le sue qualità per la grande vittoria che le mancava per entrare in una nuova dimensione.
Tour de France 2024, la cronaca della settima tappa
Tra i nove ritiri prima della partenza o nei primi chilometri, oltre a quello di Ruby Roseman-Gannon (Liv AlUla Jayco) per i postumi della caduta di due giorni fa, spicca quello di Charlotte Kool, che dopo aver perso la maglia verde ieri abbandona prima delle due tappe di montagne rimaste, al termine di due giornate difficilissime. Un Tour comunque indimenticabile per la velocista del Team dsm-firmenich PostNL, vincitrice delle prime due tappe.
La prima grande asperità di giornata arriva dopo sessanta chilometri, ed è il gpm di prima categoria del Col de la Croix de la Serra (12.2 km al 5.1%). In cima non c'è grandissima selezione e nemmeno una prima fuga, ma la volata per la maglia a pois tra Puck Pieterse, che passa per prima, e Justine Ghekiere, che ieri le ha portato via il primo posto in classifica scalatrici. La belga della AG Insurance-Soudal riesce poi a portare la fuga giusta insieme alla compagna Julie van de Velde, alla solita Marianne Vos, che vuole blindare definitivamente la maglia verde, a Ruth Edwards (Human Powered Health), Sarah Roy (Cofidis) e Sara Martín (Movistar).
Le sei fuggitive arrivano ad avere un vantaggio anche superiore ai cinque minuti sul gruppo, con Ghekiere che può passare per prima anche sulla Côte de Bois d'Arlod e la Côte de Cercier, incrementando il suo vantaggio su Pieterse. Da dietro prova a rientrare anche Marte Berg Edseth (Uno-X Mobility) con l'aiuto della compagna Anniina Ahtosalo, ma la norvegese non riesce a riportarsi sulla testa della corsa. Negli ultimi cinquanta chilometri le squadre principali iniziano a rincorrere con più convinzione, anche perché Vos e Ghekiere non sono lontanissime in classifica generale: la maglia verde è a 1'53" da Niewiadoma, la maglia a pois a tre minuti netti.
C'è anche Lorena Wiebes a dare una mano alla squadra nell'avvicinamento alle due salite finali, con il distacco che scende sotto i tre minuti negli ultimi 15 chilometri. Sul Col de Saint-Jean-de-Sixt (5.4 km al 5.1%) Ghekiere spreme al massimo la compagna Van de Velde e riesce a staccare anche Vos e Martín, scollinando con quasi un minuto di vantaggio. Dietro è la FDJ-Suez a imporre il ritmo e fare una prima selezione: tra le diverse a saltare già sulla prima salita anche Kristen Faulkner, che era terza in classifica e già ieri era andata in difficoltà.
Non c'è sostanzialmente respiro tra le due salite conclusive, con Ghekiere ancora con un paio di minuti di vantaggio all'inizio della salita di Le Grand Bornand (8.2 km al 4.7%). Ai -7 Vollering esce per la prima volta allo scoperto e rinforza l'andatura della FDJ, per poi lasciare che sia Niamh Fisher-Black a fare il ritmo. C'è ancora grande controllo tra le favorite, e questo consente a Maëva Squiban (Arkéa B&B Hotels) di attaccare e guadagnare anche trenta secondi, mentre dietro una volta spostata Fisher-Black il gruppo si apre. Anche Pauliena Rooijakkers (Fenix-Deceuninck) prova ad approfittare dello stallo e a guadagnare qualcosa, anche se le pendenze sono un po' troppo morbide per le sue caratteristiche.
Ghekiere fa l'impresa, dietro qualche scintilla
Solo negli ultimi tre chilometri si mette in azione Demi Vollering con la sua classica progressione, con Niewiadoma incollata alla sua ruota. Con loro anche Pieterse, Gaia Realini, Sarah Gigante, Évita Muzic e Mavi García, ma una volta ripresa Rooijakkers l'andatura cala nuovamente e possono rientrare anche Labous e tutte le altre. Un ennesimo stop che vuol dire vittoria per Justine Ghekiere, che arriva tutta sola sul traguardo con oltre un minuto di vantaggio, completando una grande impresa per la vittoria più importante della sua carriera.
Alle sue spalle non c'è il terreno per fare una grande differenza, ma nell'ultimo chilometro le due grandi favorite riescono finalmente ad andarsene. Niewiadoma si appropria del motto la miglior difesa è l'attacco e parte proprio sotto la flamme rouge, con Vollering subito alla sua ruota e un gap che si apre dietro. La maglia gialla rimane davanti a tirare fino ai 200 metri, poi Vollering lancia lo sprint per il terzo posto di tappa, alle spalle di Squiban, e riesce a prendere i quattro secondi di abbuono, ma non a distanziare la rivale. A 5" un gruppetto di undici regolato da Muzic, con Realini decima. Perde qualcosa invece Cédrine Kerabol, vincitrice di ieri, che arriva a 21" da Vollering e Niewiadoma.
Si muove dunque la classifica generale, con Pieterse che si riprende il secondo posto a 27" dalla maglia gialla, Faulkner che esce dalla top ten, Ghekiere che guadagna dodici posizioni ed è decima, ma soprattutto Vollering che grazie agli abbuoni ora ha 1'15" da recuperare su Niewiadoma alla vigilia dell'ultima tappa. Si deciderà tutto sull'Alpe d'Huez, a cui Realini arriva da dodicesima a 1'49".