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Davide Ballerini svernicia Ackermann in Polonia! Terzo Dainese, la generale a Evenepoel

09.08.2020 18:51

La chiusura della settantasettesima edizione del Tour de Pologne giunge con una frazione tutt'altro che complessa da Zakopane a Cracovia, lunga 188 km e con un finale totalmente pianeggiante. Non ha preso il via dell'ultima tappa Richard Carapaz (Team Ineos), dolorante per le escoriazioni e le botte provocate dalla caduta che lo ha coinvolto ieri; l'ecuadoriano dovrebbe comunque prender parte fra sei giorni a Il Lombardia.

La fuga di giornata è partita dopo una decina scarsa di km e ha visto la presenza del francese Geoffrey Bouchard (AG2R La Mondiale), del canadese Hugo Houle (Astana Pro Team), del britannico Luke Rowe (Team Ineos) e dell'australiano James Whelan (EF Pro Cycling), raggiunti poco più tardi dal corridore di casa Przemyslaw Kasparkiewicz (Polonia). Il gruppo ha inizialmente lasciato fare, concedendo loro un margine massimi vicino ai 6'.

La corsa prosegue senza scossoni fino a circa 80 km dall'arrivo quando dal plotone evadono il francese Alexis Gougeard (AG2R La Mondiale) e il neerlandese Jos van Emden (Team Jumbo-Visma) che, dopo un inseguimento di circa una decina di km, riescono a portarsi sulla testa della corsa. Il drappello di sette unità entra negli ultimi 50 km con 1'50" sul gruppo, tirato principalmente a Bora-Hansgrohe e Trek-Segafredo.

L'andatura è elevata sia davanti che dietro, tanto che ai meno 42 km l'ex Delko Kasperkiewicz non riesce a tenere il passo dei sei compagni di avanscoperta e si rialza. Altre formazioni si aggiungono dietro, utilizzando passistoni di vaglia come Thomas De Gendt (Lotto Soudal), Julien Vermote (Cofidis) e Matthias Brändle (Israel Start-Up Nation); il gap, non a caso, scende a 55" all'altezza dei meno 30 km e poi a 30" ai meno 20 km.

Tra i più impegnati nel lavoro dietro è Maximilian Schachmann (Bora-Hansgrohe), giusto per testimoniare quanto Ackermann voglia chiudere con un successo questa cinque giorni polacca. A 12.5 km dalla fine, quando inizia il primo dei tre giri del circuito cittadino conclusivo, il sestetto al comando ci crede ancora nonostante il vantaggio sia solo di 20"; nel passaggio seguente ai meno 8.2 km il margine si è dimezzato, per poi venire annullato a 7 km dal traguardo, con Gougeard e Whelan ultimi ad arrendersi.

L'arcobaleno di colori delle diverse divise fa capolino in testa al gruppo: sono almeno una decina i team che si alternano in testa con i rispettivi treni, per preparare al meglio la volata sul lungo rettilineo d'arrivo. A 2.5 km dalla fine, quando l'andatura non è tanto lontana dai 60 km/h, Dorian Godon (AG2R La Mondiale) tenta fortuna solitaria ma la sua azione dura lo spazio di mezzo km.

Lavora bene la Bahrain McLaren ma giusto prima di entrare nell'ultimo km Mark Cavendish si deve fare da parte per colpa di un problema con i pedali; è così la Trek-Segafredo a lanciare la volata, ma Jasper Stuyven viene lasciato al vento un po' troppo presto. In posizione perfetta c'è Pascal Ackermann, che esce al momento giusto e prende il centro della carreggiata; il tedesco della Bora-Hansgrohe non ha però lo spunto dei tempi migliori e si vede rimontato sulla sinistra da un incredibile Davide Ballerini.

Il canturino ha una punta di velocità decisamente superiore al tedesco e a tutti gli altri, riuscendo a superarlo a 50 metri dalla conclusione, andando a conquistare il successo più prestigioso della ancor breve carriera. L'azzurro è l'ennesimo corridore che con la maglia della Deceuninck-Quick Step riesce ad alzare il proprio livello delle prestazioni.

Secondo, dunque, un deluso Pascal Ackermann (Bora-Hansgrohe), terzo un bravissimo Alberto Dainese (Team Sunweb), che al primo anno da pro' continua a piacere oltremodo: per il veneto quello odierno è il primo podio nel World Tour, lui che ha già colto la vittoria a febbraio in Australia. Seguono Ryan Gibbons (NTT Pro Cycling), Jasper Philipsen (UAE Team Emirates), Rudy Barbier (Israel Start-Up Nation), Sebastián Molano (UAE Team Emirates), Phil Bauhaus (Bahrain-McLaren), Szymon Sajnok (CCC Team) e Albert Torres (Movistar Team).

La classifica generale è modellata sul risultato della frazione di ieri: Remco Evenepoel conquista la sua prima vittoria in una corsa a tappe del World Tour e proseguendo nel suo percorso netto in questo strabiliante 2020. Il belga, dopo Vuelta a San Juan, Volta ao Algarve e Vuelta a Burgos, tocca quota nove successi stagionali e si propone come l'uomo da battere nella prima classica monumento a cui prenderà parte, vale a dire Il Lombardia di sabato prossimo.

Assieme al fenomenale ventenne della Deceuninck-Quick Step salgono sul podio in compagnia di due rivali che lo sfideranno a ottobre al Giro d'Italia, ossia il danese Jakob Fuglsang (Astana Pro Team) e il britannico Simon Yates (Mitchelton-Scott), che hanno pagato rispettivamente 1'52" e 2'28".

Quarta piazza a 2'32" per il beniamino di casa Rafal Majka (Bora-Hansgrohe), quinto a 3'09" un Diego Ulissi (UAE Team Emirates) che prosegue nel suo buon momento di forma. Sesto a 3'12" il sorprendente polacco Kamil Malecki (CCC Team), autore di diverse azioni e di una strenua resistenza nella tappa di ieri. Completano la top ten il neerlandese Wilco Kelderman (Team Sunweb) a 3'15", il danese Jonas Vingegaard (Team Jumbo-Visma) e lo spagnolo Mikel Nieve (Mitchelton-Scott) a 3'18" e il portoghese Alberto Rui Costa (UAE Team Emirates) a 3'19".

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