La BMC domina il tempo e nel tempo
Per il terzo anno di fila la squadra rossonera vince la cronosquadre della Tirreno-Adriatico; Damiano Caruso primo leader
È dal 2016 che la cronometro a squadre di Lido di Camaiore che apre la Tirreno-Adriatico si tinge di rossonero e anche stavolta, per il terzo anno consecutivo, la BMC Racing Team non ha fallito l'appuntamento con il successo: lo squadrone rossonero ha percorso i 21.5 chilometri sul lungomare versiliese in 22'19" ad una velocità media di poco inferiore ai 58 km/h. Da diversi anni la BMC è una delle migliori formazioni al mondo nel curare tutti gli aspetti di una cronosquadre ed infatti il rendimento risulta spesso e volentieri superiore rispetto a quello che si potrebbe pronosticare facendo una pure e semplice somma del valore dei singoli.
Quella di oggi per la BMC è la seconda vittoria in altrettante cronometro a squadre disputate in questo 2018 in corse di alto livello internazione. La prima era arrivata lo scorso 2 febbraio alla Volta a la Comunitat Valenciana, ma allora a rovinare un po' la festa ci si erano messo il maltempo e la decisione degli organizzatori di neutralizzare i tempi in classifica generale: si potrebbe dire che quella era stata una sorta di vittoria a metà perché non tutte le rivali si erano impegnate allo stesso modo. Oggi invece discussione non ce ne sono state: la BMC si è messa tutte dietro e, proprio come l'anno scorso, la prima maglia di leader della Tirreno-Adriatico è finita sulle spalle di Damiano Caruso che, senza il capitano Richie Porte, cercherà di curare la classifica assieme a Rohan Dennis.
Mitchelton e Sky sul podio di tappa
A soli 4" dalla BMC Racing Team troviamo in seconda posizione la formazione australiana Mitchelton-Scott, altra specialista delle prove a squadre grazie anche all'esperienza maturata su pista da parte di alcuni dei suoi membri. Trainata in particolar modo da Durbridge e Hepburn, la Mitchelton ha messo quindi un corridore come il britannico Adam Yates in un'ottima posizione in classifica generale quando invece nel 2017 si ritrovò con venti secondi in più sul groppone che però non ebbero grosso peso visto che il britannico venne costretto al ritiro per problemi di stomaco quando si trovava secondo in classifica generale.
Il podio di giornata, con un distacco di 9", è stato completato dal Team Sky che forse poteva essere indicata come favorita prendendo in considerazione i valori individuali dei sette elementi del trenino. Il Team Sky è stato molto ordinato durante la propria prova ma il fatto di partire per secondo, con raffiche di vento laterale più intense rispetto a chi invece è staccato dopo, non ha giovato al risultato finale: il gap è comunque molto contenuto e per il tanto discusso Chris Froome ed il suo compagno gallese Geraint Thomas, oggi strategicamente passato in testa sotto al traguardo per non rischiare di attirare sulla squadra nuove polemiche, i giochi restano apertissime.
Dumoulin limita i danni, i pistard salvano Aru
Scorrendo l'ordine d'arrivo di tappa i distacchi iniziano a farsi molto più pesanti tanto che qualcuno potrebbe aver già detto addio oggi ai sogni di conquistare la vittoria finale di questa Tirreno-Adriatico: di sicuro non Bob Jungels e Tom Dumoulin, rispettivamente quarto a 15" e quinto a 25" con le loro Quick-Step Floors e Team Sunweb. Restano sopra la sufficienza anche il Team Katusha-Alpecin di Simon Spilak che ha contenuto il gap in 28" e pure la Bora-Hansgrohe di Peter Sagan, Rafal Majka e Davide Formolo che hanno accusato solo 30" di distacco da Damiano Caruso e compagni.
Al nono posto di tappa troviamo la UAE Team Emirates che poteva contare su Filippo Ganna e Simone Consonni che la seconda settimana hanno portato il quartetto azzurro dell'Inseguimento a Squadre su Pista al record italiano e ad una medaglia di bronzo mondiale: la squadra ha gestito abbastanza bene gli sforzi ed è andata molto forte soprattutto nella seconda parte, ma per Fabio Aru non sarà facile annullare un distacco di 45". Stessa distanza dal primo posto anche per la Rigoberto Urán e la sua EF Education First mentre a 49" è arrivata la Bahrain-Merida di Vincenzo Nibali che è stata in parte tradita dal lituano Navardauskas che ha perso contatto dai compagni di squadra abbastanza presto.
Male Landa e l'Astana, Cavendish caduto
Passiamo ora all'analisi dei grossi sconfitti di giornata o comunque di quelle squadre da cui si aspettava molto di più per organico e tradizione in questo genere di prove. Una è ad esempio la Movistar, quarta l'anno scorso nella cronosquadre di Lido Camaiore e solo dodicesima oggi: per Mikel Landa 50" di ritardo dalla testa della classifica sono tanti. Falsa partenza anche per il Team LottoNL-Jumbo e soprattutto per l'Astana: gli olandese guidati da Bennett e Roglic hanno lasciato per strada 51", peggio i kazaki che nonostante l'ottimo avvio di stagione generale non sono riusciti a far meglio di un 14° posto con Miguel Ángel López che parte da un distacco di 53" rispetto ai vincitori di oggi.
Molto male l'AG2R La Mondiale che oggi in Toscana ha accusato ben 1'03" rispetto alla BMC: tra l'Ardèche e la Strade Bianche, lo scalatore transalpino Romain Bardet ha fatto vedere di essere in ottime condizioni di forma, ma questo ritardo potrebbe essere assolutamente irrecuperali nonostante nel tracciato della corsa non manchino diverse insidie. Giornata totalmente da dimenticare anche per il Team Dimension Data: non solo Louis Meintjes ha perso già 1'16", ma Mark Cavendish è stato vittima di una brutta caduta durante la tappa con escoriazioni al volto e su tutto il corpo ed è finito fuori tempo massimo senza che i giudici mostrassero clemenza. Il primo arrivo in volata previsto domani sul traguardo di Follonica ha già perso un possibile protagonista.