Fernando chiude il Romandia con una volata alla Gaviria!
L'acuto del colombiano manda in archivio la corsa svizzera. Tempismo perfetto nell'anticipare Arndt ed Hayter; Garofoli 5°, Mozzato 6° e Sobrero 9° in top ten. La generale se l'aggiudica Adam Yates
La quinta e ultima tappa del Giro di Romandia è partita da Vufflens-la-Ville poco prima delle dodici in una giornata nuvolosa ma tutto sommato ideale per gara di ciclismo. L'arrivo previsto dopo centosettanta chilometri in quel di Ginevra (Genève in francese); nel mezzo non pochi saliscendi a separare i velocisti da una tanto agognata volata a ranghi compatti. Le difficoltà principali erano il GPM di seconda categoria di Grand Fuey (5.8 km al 7.5%) e a cinquanta dall'arrivo quello di terza di Le Molard (3.3 km al 6.8% medio). Poi una lunga discesa verso l'importante città svizzera.
La fuga ha preso il largo durante le prime battute di corsa ed è stata tenuta sotto controllo inizialmente da UAE Team Emirates e Movistar per i rispettivi capitani Adam Yates e Matteo Jorgenson. Cinque i fuggitivi, nomi molto interessanti: Robert Stannard (Alpecin-Deceuninck), Paul Lapeira (AG2R Citroën Team), Alexander Kamp (Tudor Pro Cycling Team), Antoine Aebi (Svizzera) e soprattutto Thomas Gloag (Jumbo-Visma), distante appena 2'14" dalla maglia gialla Yates in classifica. Ad UAE e Movistar si sono aggiunti presto anche gli INEOS Grenadiers per preparare il terreno alla volata di Ethan Hayter, già vincitore della seconda frazione in linea. Il margine dei battistrada, soprattutto a causa della presenza di Gloag, è sempre rimasto molto basso, anche troppo rispetto a ciò che prescriverebbe il manuale del ciclismo, non superando mai i tre minuti.
Lungo la salita di Grand Fuey Domen Novak (UAE) ha dettato un passo piuttosto allegro buono per recuperare un minuto rispetto alla testa della corsa (da cui si è staccato Aebi), scollinata con 1'15" di margine sul plotone. Dal gruppo in questo frangente si sono staccate diverse ruote veloci - su tutte Ethan Vernon (Soudal Quick-Step, 1° nella prima tappa in linea), Fernando Gaviria (Movistar) e Luca Mozzato (Arkéa-Samsic) - e anche la giovane speranza del ciclismo svizzero Jan Christen, presente al Romandia con i colori della rappresentativa nazionale. Rientrati sfruttando la discesa, si sono poi tutti ristaccati sull'ascesa di Le Molard, sotto il ritmo di Egan Bernal (INEOS), gregario d'eccezione per Hayter, uno dei pochi velocisti rimasti in gruppo insieme a Thibau Nys (Trek-Segafredo), Magnus Cort Nielsen (EF Education-EasyPost), che ha mandato la squadra a contribuire al lavoro in testa al gruppo per distanziare le ruote veloci rimaste attardate, e pochi altri.
Ai -50, scollinata anche l'ultima salita, il vantaggio dei fuggitivi era di appena quaranta secondi sul plotone e di 1'00" sul gruppetto di sprinter del calibro di Gaviria, Milan Menten (Lotto Dstny) e Clément Venturini (AG2R). Nel giro di venti chilometri situazione praticamente azzerata: fuga ripresa ai -33 e poco dopo il drappello di Menten e Fernando si è riagganciato a quello principale; gruppo quasi completamente compatto e pronto a giocarsi allo sprint l'ultima frazione del Tour de Romandie.
L'unico tentativo di anticipare la volata è stato quello promosso prima da Geoffrey Bouchard (AG2R) e poi dalla coppia Tudor Sebastien Reichenbach e Arthur Kluckers, rintuzzato solamente ai -2 grazie al lavoro della Movistar per Gaviria dopo un lungo e tiratissimo braccio di ferro. Il colombiano ha poi ripagato il lavoro della squadra con il suo marchio di fabbrica: la volata d'anticipo. Partito ai -350 metri, appena prima dell'ultima curva, ha colto di sorpresa Nikias Arndt (Bahrain-Victorious, secondo), Hayter e Menten, andandosi a prendere la seconda vittoria stagionale. Ben tre gli italiani nei primi dieci: Gianmarco Garofoli (Astana Qazaqstan Team) ha chiuso quinto, Mozzato sesto e Matteo Sobrero (Team Jayco-AlUla) nono. Nessun cambiamento nella classifica generale, Adam Yates vince il Tour de Romandie davanti a Jorgenson, maglia bianca, e a Damiano Caruso (Bahrain). Per il siciliano adesso ci sarà qualche giorno di riposo prima di riattaccare il numero sulla schiena in quel di Fossacesia, partenza del Giro d'Italia 2023.