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Volta ao Algarve 2023 - Analisi del percorso

In Portogallo si tiene l'altro appuntamento iberico di questa settimana, la Volta ao Algarve, che ripropone lo schema classico: due volate, due arrivi in salita e una cronometro piuttosto lunga

14.02.2023 18:45

Se in salita sarà soprattutto un test per arrampicatori, il tracciato dell'Algarve è meno specializzato e offre anche due tappe alle ruote veloci. Le due tappe di salita si chiuderanno sui tradizionali traguardi di Alto da Fóia e Alto do Malhão e la corsa sarà chiusa da una cronometro di quasi 25 km, destinata ad essere forse l'aspetto più rilevanti ai fini della classifica generale. Da segnalare, in confronto alle altre gare a tappe di questo periodo, i chilometraggi piuttosto elevati (la lunghezza media delle tappe in linea è di 192 km), dato che può essere esso stesso un test per i big in cerca di segnali per il prosieguo della stagione.

 

Mercoledì 15 febbraio - 1a tappa: Portimao > Lagos (200.2 km)

La corsa prende il via con una lunga frazione mossa ma destinata alle ruote veloci: non dovrebbero spaventare le due salite di Cruz de Assumada (1.7 km al 6.5%) e Nave (5.3 km al 4.8%). Tuttavia va detto che i 61.3 km che separano quest'ultima dal traguardo non sono semplicissimi e presentano altre due salite - seppur pedalabili - di cui la seconda termina a meno di 20 km dal traguardo, elementi che potrebbero favorire i velocisti più resistenti, vista anche la lunghezza della tappa. Da segnalare infine un intenso zampellotto di 300 metri posto a 2 km dal traguardo, ottimo trampolino per i finisseur e, in ogni caso, punto chiave per l'impostazione della volata.

 

Giovedì 16 febbraio - 2a tappa: Sagres - Alto de Fóia (186.3 km)

Alla seconda giornata il gruppo incontrerà il primo arrivo in salita. al termine di una tappa nel complesso piuttosto esigente. A centro tappa si percorrono le salite di Casais (3.9 km al 4.7%, con i primi 2 km all'8%) e Alferce (5.7 km al 6.2%), presumibilmente utili solo ad accumulare fatica. Le cose cambiano negli ultimi 35 km, con due salite brevi ma ripide non segnalate che anticipano il terzo GPM, quello di Picota (6.2 km al 6.5%). Pochi km di falsopiano e discesa portano subito ai piedi dell'ultima salita di 7.7 km al 6.3%: dopo un primo tratto impegnativo (max 9%) la salita resta costantemente al 5/6%. Le pendenze lievi abbinate al forte vento che spesso sferza le pendici della salita solitamente fanno sì che la corsa resti bloccata fino alla volata finale provocando soltanto selezione da dietro.

 

Venerdì 17 febbraio - 3a tappa: Faro - Tavira (203.1 km)

È la tappa più semplice delle 5, destinata a chiudersi con quasi assoluta certezza in volata. Dopo una prima metà di tappa abbastanza mossa, il tracciato si fa quasi completamente pianeggiante fin sul traguardo. Da segnalare che i 25 km che separano il traguardo volante dal traguardo sono tutti sul mare e potrebbero essere battuti da vento laterale, quindi occhio ai ventagli.

 

Sabato 18 febbraio - 4a tappa: Albufeira - Alto do Malhão (177.9 km)

Alla quarta giornata si torna a salire, stavolta per superare due volte l'Alto do Malhão. La prima parte della tappa è relativamente semplice, anche se di fatto per tutto il giorno c'è pochissima pianura. Si superano in questa fase i GPM di di Picota (1.8 km al 7.7%) e Vermelhos (3.2 km al 5.9%). Avvicinandosi a Malhão si scala la salita di Alte (2.2 km al 7.7%) antipasto del circuito finale dove dovrebbe concentrarsi la bagarre. Si raggiunge il traguardo una prima volta, percorrendo la rampa di 2.6 km al 9.3%. In vetta mancheranno 24 km per niente banali, essendo ondulati: da segnalare soprattutto uno strappo di circa 1 km al 10% posto ad una sola decina di km dall'arrivo, dunque molto vicino all'imbocco della salita finale. 

 

Domenica 19 febbraio - 5a tappa: Lagoa - Lagoa (24.4 km - Cronometro individuale)

La tappa conclusiva, come anticipato, è una cronometro piuttosto lunga, ma allo stesso tempo decisamente tortuosa ed ondulata (si contano almeno 5 strappi intorno ai 500 metri di lunghezza). Sarà fondamentale saper rilanciare la bici dietro tutte le curve e ad ogni cambio di pendenza. Dovrebbe, come in altri edizioni passate, risultare la tappa decisiva, perché le due tappe in salita non sono sufficientemente impegnative da scavare distacchi incolmabili tra i migliori.

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Francesco Dani
Volevo fare lo scalatore ma non mi è riuscito; adesso oscillo tra il volante di un'ammiraglia, la redazione di questa testata, e le aule del Dipartimento di Beni Culturali a Siena, tenendo nel cuore sogni di anarchia.