Ilkhan Dostiyev vince la prima tappa del Giro della Valle d'Aosta
Ciclismo Giovanile

Ilkhan Dostiyev sorprende tutti, sua la prima tappa al Giro della Valle d'Aosta

Il kazako dell'Astana Qazaqstan attacca a pochi chilometri dalla cima della salita di Plaine Joux e arriva in solitaria. Crescioli terzo, Widar attacca ma rimbalza

17.07.2024 16:57

Emerge un nome un po' fuori dai radar principali nella prima tappa del Giro della Valle d'Aosta, corsa che negli ultimi anni ha nell'albo d'oro nomi di scalatori ora rilevanti nel World Tour, come Pavel Sivakov, Mauri Vansevenant o Lenny Martinez. A vincere è Ilkhan Dostiyev, kazako classe 2002 dell'Astana Qazaqstan Development Team, che ha in comune nazionalità e squadra di appartenenza con Vadim Pronskiy, vincitore qui nel 2018.

Dostiyev è riuscito ad andarsene a poco più di cinque chilometri dalla vetta e ad arrivare da solo sul traguardo di Plaine Joux, aggiudicandosi la prima maglia di leader. Per lui è la seconda vittoria in stagione dopo quella nell'ultima tappa dell'Orlen Nations Grand Prix, dove si era rivelato per la prima volta battendo alcuni dei migliori scalatori di categoria. Per lui anche il terzo posto nella classifica generale del Tour du Rwanda a inizio stagione.

Giro della Valle d'Aosta, la cronaca della prima tappa

Prima tappa di appena 41 chilometri, interamente in Alta Savoia, ai piedi del versante francese del Monte Bianco. Partenza da Saint Gervais-Mont Blanc, trenta chilometri di fondovalle e poi la salita finale a Passy-Plaine Joux (10.6 chilometri al 6%).

Si arriva ancora a gruppo compatto allo sprint intermedio di Passy, dopo 17 chilometri, dove passa per primo Federico Biagini (VF Group-Bardiani CSF-Faizané). Dopo il traguardo, l'italiano prosegue l'azione verso l'attacco della salita, e dopo qualche chilometro viene raggiunto da Abdulla Jasim-Al Ali (UAE Team Emirates Gen Z), Colin Savioz (Equipe Continental-Groupama FDJ), Obie Vidts (Wanty-ReUz-Technord), Adrià Regada (Caja Rural-Alea) e Mael Soranzo, che corre per la selezione regionale dell'Auvergne - Rhône-Alpes. 

I sei arrivano con pochi secondi di vantaggio ai piedi della salita, e presto vengono ripresi dal gruppo. Dopo aver messo la squadra a lavorare già dai primi chilometri, Embret Svestad-Bårdseng prova ad attaccare già sulle rampe della salita, che ha già uno dei tratti più impegnativi nella prima metà. Con il norvegese della Arkéa B&B Hotels si muove anche Jarno Widar, vincitore del Giro Next Gen appena un mese fa e protagonista anche al Giro dell'Appennino con i professionisti. Il belga della Lotto Dstny si mette subito a tirare per cercare di scavare un solco considerevole con il resto del gruppo, dove nessuna squadra sembra prendere l'iniziativa per andare a chiudere.

Colpaccio di Dostiyev

Con il passare dei chilometri però l'azione della coppia di testa perde di efficacia, e il distacco che sembrava irrecuperabile viene rimangiato dagli inseguitori, e Svestad-Bårdseng e Widar vengono ripresi a poco più di sei chilometri dall'arrivo. A quel punto l'Arkéa prova a giocarsi anche la carta di Louis Rouland, che si unisce a un gruppetto di contrattaccanti. Il francese riesce poi ad andarsene in coppia con Dostiyev, ma non riesce a tenere il passo del kazako, che si invola in solitaria negli ultimi chilometri.

Alle spalle di Dostiyev si forma un gruppo ancora abbastanza numeroso, da cui nessuno riesce ad emergere se non nello sprint finale. Troppo tardi per andare a riprendere il fuggitivo, che arriva da solo con dodici secondi su Alastair McKellar (Hagens Berman Jayco), con Ludovico Crescioli (Team Technipes #inEmiliaRomagna) a completare il podio di tappa. Nel giro di pochi secondi anche il resto della top ten, con Widar ottavo a 18", dietro a Simone Roganti, in gara per la nazionale italiana. Top ten anche per Filippo Turconi (VF Group-Bardiani CSF-Faizanè), nono a 21", con il suo compagno Matteo Scalco undicesimo. Da segnalare anche le controprestazioni degli altri due del podio del Giro Next Gen: Pau Martí accusa quasi tre minuti, Pablo Torres addirittura 4'02". 

Domani ci dovrebbe essere meno movimento in classifica generale nella tappa che segna il trasferimento in Italia, con un paio di salite pedalabili dopo la partenza da Verrès e arrivo in piano a Borgofranco d'Ivrea.

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