Dal sangue di Sanremo alla gioia di Plouay: Matthews vince la Bretagne Classic
Alla Milano-Sanremo era stato protagonista di un finale di corsa davvero da applausi: nonostante una caduta sul Poggio, Michael Matthews era riuscito a recuperare e poi tutto insanguinato era riuscito addirittura a vincere la volata del gruppo conquistando un posto sul podio. L'infortunio alla mano patito in quell'occasione lo aveva costretto a fermarsi per qualche giorno, ma la condizione fisica non l'ha perso e oggi l'australiano del Team Sunweb è riuscito a far girare la fortuna dalla propria parte e ha colto una bellissima vittoria alla Bretagne Classic di Plouay. Adesso per Matthews non ci sarà in programma il Tour de France perché la sua squadra l'ha dirottato al Giro d'Italia dove dovrebbe avere più occasioni di conquistare dei successi di tappa.
Per questa edizione schiacciata nel programma dei Campionati Europei e dalla vicinanza con la Grand Départ del Tour de France, gli organizzatori della Bretagne Classic hanno optato per un percorso completamento diverso da quello degli anni scorsi: i 247.8 chilometri totali erano ottenuti attraverso un lungo tratto in linea da Plouay a Saint-Brieuc e ritorno, poi nel finale un solo giro attorno all'arrivo, ma senza la classica Côte de Ty-Marrec sostituita da altri strappi. I coraggiosi che sono andati in fuga da lontano sulle collinette bretoni sono stati Zhandos Bizhigitov (Astana Pro Team), Joey Rosskopf (CCC Team), Rémi Cavagna (Deceuninck-Quick Step), Floris De Tier (Alpecin-Fenix), Will Clarke (Trek-Segafredo) e Alex Cataford (Israel StartUp Nation) che hanno toccato i cinque minuti di vantaggio massimo.
La giornata ventosa e dal meteo molto variabile ha fatto sì che il gruppo principale tirato da Mitchelton-Scott, EF Pro Cycling, UAE Team Emirates e Team Sunweb si è avvicinato abbastanza presto ai fuggitivi e così quando mancavano 74 chilometri al traguardo il francese Rémi Cavagna ha scelto di provare a fare tutto da solo e ha staccato i compagni di fuga, ma ai meno 44 chilometri il plotone è tornato compatto. Qui si è aperta una fase di corsa molto nervosa, con scatti a ripetizione anche perché le stradine strette e tortuose aiutavano chi voleva rendere dura la corsa: a guadagnare qualcosa è stato quindi un terzetto formato da Harm Vanhoucke (Lotto Soudal), Robert Stannard (Mitchelton-Scott) e Albert Torres (Movistar), ma il loro tentativo è durato solo fino a 22 chilometri dall'arrivo.
Al passaggio dal traguardo a 14 chilometri il gruppo era ancora compatto, anche se abbastanza ridotto come unità presenti. Il circuito era abbastanza nervorso e ricco di strappi, ma non c'erano pendenze tali da fare selezione: di attacchi ce ne sono stati a ripetizione, ma il gruppo principale dopo aver lasciato qualche centinaio di metri di vantaggio è sempre andato a chiudere senza perdere il controllo. L'ultimo tentativo è stato quello del francese Victor Lafay (Cofidis) che, prendendosi anche qualche rischio nei tratti più tecnici, ha guadagnato 20" di vantaggio: da dietro, però, è stata la UAE a prendere in mano le operazioni e Lafay è stato raggiunto ai meno 3 chilometri quasi in cima all'ultimo strappetto di Pont-Neuf.
In contropiede ci ha provato anche il nostro Alessandro Fedeli (Nippo Delko Provence), un'azione decisa che ha portato ad un frazionamento del gruppo proprio all'ultimo chilometro con sette corridori a giocarsi la vittoria. Impressionanti le trenate finali di Nils Eekhoff (Sunweb) che ha tenuto altissimo il ritmo obbligando gli altri ad esporsi, ed in volata non c'è stata storia con un Michael Matthews che ha sfruttato perfettamente il lavoro del compagno di squadra e è andato a cogliere la sua prima vittoria del 2020.
In seconda posizione si è piazzato lo sloveno Luka Mezgec (Mitchelton-Scott) obbligato a partire lungo per chiudere su Eekhoff, poi terzo posto per Florian Sénéchal (Deceuninck-Quick Step), quarto Aimé De Gendt (Circus-Wanty Goberto), quinto l'ottimo Alessandro Fedeli; e poi a seguire sesto un bravissimo Quinn Simmons (Trek-Segafredo) sempre nel vivo dell'azione oggi, settimo Nils Eekhoff, ottavo Dan McLay, nono Anthony Roux e decimo Iván García Cortina, protagonista di una corsa d'attaco ma sempre con i tempi sbagliati.