Una Van Vleuten clamorosa trionfa di nuovo alla Strade Bianche
Era per tutta la netta favorita di questa Strade Bianche ed il gioco sembrava essere più sul distacco che avrebbe inflitto alla prima delle rivali che non al nome di chi avrebbe potuto metterla in difficoltà: la campionessa del mondo Annemiek van Vleuten ha rispettato appieno i pronostici, ma per la fenomenale atleta delle Mitchelton-Scott la giornata è stata forse più difficile del previsto per i giochi tattici che hanno provato le altre formazioni. Tutto vano perché la superiorità di Van Vleuten è stata clamorosa come già si era visto in Spagna nelle prime gare di fine luglio: con una gamba così, anche le prossime gare rischiano di avere un esito scontato.
La corsa è partita sotto il bollente sole di Siena senza tre atlete che erano presenti nella startlist ufficiale e che sono state tutte vittime di cadute durante l'ultima ricognizione degli sterrati effettuata ieri: la 22enne neozelandese Ella Harris (Canyon-SRAM) ha riportato una frattura al femore che richiederà un'intervento chirurgico, l'esperta scalatrice sudafricana Ashleigh Moolman (CCC Liv) è stata medicata con ben 60 punti di sutura rendendo impossibile la partecipazione alla corsa, ma anche la tedesca Clara Koppenburg (Equipe Paule Ka) questa mattina ha preso la direzione dell'aeroporto per tornare a casa dopo una rovinosa caduta in allenamento. Se si aggiunge il furto di biciclette subito stanotte dalla Trek-Segafredo, non si può certo definire una ripartenza facile.
Nei primi chilometri di corsa abbiamo assistito ad un paio di tentativi di fuga, il primo da parte di Melissa van Neck (BePink) e Giorgia Vettorello (TopGirls), il secondo di Omer Shapira (Canyon), che però non hanno avuto vita particolarmente lunga anche perché il plotone ha scelto di non lasciare spazio. Addirittura sul terzo settore di sterrato un'accelerazione di Trek-Segafredo e Boels-Dolmans ha frazionato il gruppo e ad un certo punto erano rimaste in testa alla corsa appena 13 atlete: in quel momento, però, mancavano ancora più di 90 chilometri al traguardo e la situazione si è rapidamente tranquillizzata permettendo a molte cicliste di rientrare in quello che era il gruppo principale.
Lo stallo è durato circa 25 chilometri ed in seguito abbiamo avuto un copione già visto anche nelle passate edizioni. Il quinto settore di sterrato era infatti quello di San Martino a Grania, il più lungo della corsa con i suoi 9.5 chilometri, e qui è esploso nuovamente il plotone sparpagliando atlete un po' dappertutto: questa volta il primo gruppo si è ridotto a circa 40 unità, apparentemente non lasciando scampo a chi era rimasta indietro. Uscendo da questo settore a 55 km dall'arrivo, però, si trova l'ultimo tratto veloce e scorrevole, un tratto ideale per i contrattacchi mentre le big rifiatano: ai meno 51 km è partito un gruppo di 11 atlete di 11 squadre diverse, senza le grandissime favorite ma con ottime atlete e vice-capitane molto pericolose.
Il drappello di attaccanti era composto da Amanda Spratt (Mitchelton-Scott), Mavi García (Alé BTC), Rasa Leleivyte (Aromitalia-Vaiano), Karol-Ann Canuel (Boels-Dolmans), Omer Shapira (Canyon-SRAM), Soraya Paladin (CCC Liv), Lisa Brennauer (Ceratizit WNT), Leah Thomas (Equipe Paule Ka), Stine Borgli (FDJ), Ellen van Dijk (Trek-Segafredo) ed Elisa Balsamo (Valcar-Travel&Service). Ma in una fuga così, con tanti interessi diversi in ballo, è difficile trovare un ottimo accordo e così la spagnola García ha deciso di fare tutto da sola: l'azione della maiorchina della Alé BTC City ha decisamente sconvolto la corsa, perché il plotone ha smesso di inseguire, ma anche le 10 inseguitrici hanno dato precedenza a marcature e giochi tattici più che a tenere alta l'andatura. A 30 chilometri dall'arrivo Mavi García si è ritrovata con addirittura 3'10" di vantaggio sul gruppetto di 10 con Amanda Spratt, mentre il gruppo principale era segnalato addirittura a 5'45".
Tra gli sterrati di Monteaperti e Colle Pinzuto, non inquadrata dalle telecamere, si è scatenata la campionessa del mondo Annemiek van Vleuten che è uscita dal plotone e si è riportata velocemente sulle inseguitrici di Mavi García dove ha trovato la compagna di squadra Amanda Spratt che è stato un punto d'appoggio fondamentale per abbattere il distacco dalla testa della corsa finché ha potuto. L'ottavo ed ultimo tratto di sterrato, Le Tolfe, iniziava a 13 chilometri dall'arrivo e qui il vantaggio della García era di 1'30" su Van Vleuten, Brennauer, Thomas e Canuel, ma proprio su questo strappo è arrivata l'ennesima accelerazione della straordinaria campionessa del mondo di Yorkshire 2019 che ha messo nel mirino la spagnola: ai 9 meno, il gap tra le due si era ridotto ancora a soli 22 chilometri.
In una giornata così calda, un'atleta in fuga da molti chilometri potrebbe vedersi spegnere la propria luce all'improvviso in qualsiasi momento: Mavi García è riuscita a gestirsi tutto sommato abbastanza bene, ma contro questa Annemiek van Vleuten oggi non c'era nulla da fare ed il ricongiungimento tra le due battistrada è avvenuto quando mancavano appena 6 chilometri al traguardo di Piazza del Campo. Si è riprodotto un po' lo stesso scenario dello scorso 23 luglio alla Emakumeen Nafarroako Klasikoa quando García aveva provato ad anticipare l'attacco ma era stata poi ripresa e superata da Van Vleuten.
Dal momento del ricogiungimento la spagnola della Alé BTC City si è messa a ruota e ha provato giustamente a rifiatare senza mai dare un cambio alla rivale fino all'inizio dello strappo finale di Via Santa Caterina quando ha dovuto definitivamente alzare bandiera bianca. Annemiek van Vleuten si è quindi involata verso il quinto successo di questo 2020 in altrettante gare disputate, confermando la netta superiorità di gambe e condizione fisica che aveva già mostrato anche nelle gare della ripartenza in Spagna.
Annemiek van Vleuten è entrata quindi a braccia alzate in Piazza del Campo per il secondo anno consecutivo, ma grandi applausi vanno a Mavi García che ha chiuso seconda staccata di appena 22". Il podio, con 1'53" di ritardo, è stato completato dalla generosissima americana Leah Thomas che, nonostante un doppio problema a Colle Pinzuto, ha dimostrato per tutta la corsa di avere un'ottima gamba. Beffate invece Anna van der Breggen, Elisa Longo Borghini, Marianne Vos e Cecilie Uttrup Ludwig che s'erano anch'esse mosse dal gruppo all'inseguimento di Van Vleuten e che alla fine hanno occupato le posizioni dalla quarta alla settima, con distacchi compresi tra i 2'05" ed i 2'40"; la top10 è stata invece completata da Lisa Brennauer a 3'26" e Karol-Ann Canuel a 4'20", arrivate assolutamente stremata dalla fuga e dal caldo, con la campionessa italiana Marta Bastianelli decima a 5'20".