
Tirreno-Adriatico 2025 - Analisi del percorso
Edizione dai chilometraggi elevatissimi, con tanto dislivello nel cuore dell'Appennino: tante salite separano la cronometro inaugurale dalla tappa regina di Frontignano
Il percorso della Tirreno-Adriatico 2025 propone molti tracciati inediti per la corsa, almeno dopo le prime due tappe e mezze che si svolgono su strade arcinote alla Corsa dei Due Mari negli ultimi anni. Inedito è già il finale in salita verso Colfiorito al terzo giorno, versione indurita della classica lunga tappa di preparazione per la Classicissima di primavera; seguono una cavalcata appenninica abruzzese con finale esplosivo a Trasacco, una tappa di media montagna verso Pergola e la tappa di montagna molto tosta di Frontignano. Spicca un dato impressionante: dalla seconda alla sesta tappa (escludendo quindi la cronometro e la passerella finale) si sommano 989 km, ovvero 198 km al giorno. Tutte queste sono peraltro molto raramente pianeggianti: sarà una vera corsa di fondo.
Segnaliamo che rispetto al percorso presentato inizialmente (lo trovate qui) alcune tappe sono cambiate in modo rilevante: per esempio è stato allungato il circuito di Trasacco, il finale di Pergola sarà percorso in senso inverso e non si scaleranno più le Arette nella 6a tappa. Qua sotto tutti i dettagli del tracciato aggiornato.
Le tappe nel dettaglio
Lunedì 10 marzo - 1a tappa: Lido di Camaiore - Lido di Camaiore (Cronometro individuale - 11.5 km)

Si comincia con la solita cronometro andata e ritorno a Lido di Camaiore, tutta pianeggiante e tutta sul lungomare, quindi facilmente condizionabile dal vento. Sarà un po' più lunga rispetto all'anno passato; stessa distanza dell'edizione 2023.
Martedì 11 marzo - 2a tappa: Camaiore - Follonica (192 km)

Prima tappa in linea destinata alle ruote veloci, quasi identica all'anno passato ma ancora più agevole. In partenza complica le cose la salita a Montemagno (2.6 km al 4.8%) ma servono più di 100 km pianeggianti o lievemente ondulati per incontrare un altro ascesa, quella al GPM di Canneto (4.1 km al 4%). Sono ancora del tutto pianeggianti gli ultimi 50 km di corsa, incluso il circuito finale attorno a Follonica
Mercoledì 12 marzo - 3a tappa: Follonica - Colfiorito (239 km)

Tappa infinita, perfetto allenamento per la Sanremo, ma con finale quasi in montagna, anche se abbordabile. Nei primi 120 km si concentrano le prime difficoltà consistenti, ovvero le salite a Roccastrada (5.4 km al 5%), Passo del Lume Spento (GPM; 12.4 km al 3.9%), San Quirico d'Orcia (3.2 km al 4.9%) e La Foce (GPM; 3.4 km al 5.4%). Tuttavia non inganni il profilo ufficiale: il percorso anche nei successivi km è molto mosso; in particolare dopo Castel del Piano inizia un tratto di una ventina di km, tanto tortuoso nella planimetria quanto nervoso nell'altimetria, con brevi salite a Pila, San Martino in Colle, Torgiano e Colle di Bettona. Poco più di 20 effettivamente pianeggianti portano a Foligno, quindi poco dopo ai piedi dell'ascesa finale: in tutto sono 18 km al 3.1%, divisi di fatto in un primo duro tratto di 2 km all'8.1% (max 14%) verso Colle di San Lorenzo e un secondo di circa 5 km al 4.6% (max 8%) che porta al valico di Colfiorito. Il GPM sarà a soli 4 km dal traguardo, di cui solo il primo è in discesa; si tratta di pendenze non tremende per buona parte della salita, per cui difficilmente ci saranno scontri per la classifica generale, ma ancor meno probabile sarà vedere i velocisti più puri resistere: chi ci riuscisse potrebbe essere un serio candidato per la Classicissima.
Giovedì 13 marzo - 4a tappa: Norcia - Trasacco (190 km)

Tappa strana, sostanzialmente di alta montagna, ma con un finale più agevole anche se non banale. Si parte in salita verso Forca della Civita (circa 16 km al 4%, ultimi 10 km appena più esigenti al 4.5%), seguita da un'ulteriore lieve pendenza fino al bivio per Selvarotonda (circa 6 km al 2.3%). Discesa e fondovalle molto veloce fino ad Antrodoco, dove inizia la salita alla Sella di Corno (14 km al 3.6%, più tosti i primi 8 km al 4.8%, max 7%). A fine discesa si torna subito a salire verso Poggio Santa Maria (4 km al 3.8%), San Menna (circa 1 km al 6%) e soprattutto al Valico La Crocetta (13 km al 5.7%, tratto duro di 4.5 km al 7.4% a 3.5 km dal GPM). Qui mancheranno ancora 80 km all'arrivo, quindi sarà difficile vedere azioni, ma è comunque una salita decisamente rilevante posta a ridosso del finale, che sarà fondamentale nell'interpretazione tattica della corsa. In vetta si attraversa la piana di Campo Felice per incontrare dopo 6 km il primo tratto di discesa; quindi si attraversa l'Altopiano delle Rocche fino a Ovindoli, con ancora qualche tratto di lieve ascesa. La lunga discesa fino oltre Celano porta nella Piana del Fucino, dove una decina di km pianeggianti e quasi completamente rettilinei portano a Trasacco. Prima di transitare sul traguardo occhio ad uno strappo di 300 metri al 10.5% (ufficialmente max 12%, forse qualcosa in più), che sarà ripetuto anche nei due giri conclusivi di 15.2 km, quindi in totale 3 volte in 35 km. In cima alla rampa mancano poco meno di 5 km all'arrivo: la strada resta in falsopiano (1/2%) per 1 km, poi scende leggermente fino agli ultimi 1500 metri di nuovo in lieve ascesa (1.1% di media). Già in questa frazione si comincerà a vedere qualcosa di interessante.
Venerdì 14 marzo - 5a tappa: Ascoli Piceno - Pergola (205 km)

Si comincia a scrivere veramente la classifica, con una tappa spaccagambe di quasi 200 km, quasi del tutto priva di pianura. Si parte subito in salita, per raggiungere la Croce di Casale (circa 7.5 km al 4.5%), a cui fanno seguito tutta una serie di salitelle e strappetti senza soluzione di continuità; tra questi segnaliamo Rustici (1.8 km al 6.5%), le Terme di Tolentino (2.5 km al 6%, max 12%), Corsciano (4 km al 5.5), Santa Marciana (GPM, 4.4 km al 6.1%, max 12%), Barbara (2.2 km al 4.6%, max 15%), Castelleone di Suasa (1.5 km al 5.5%). Una quindicina di km di respiro portano ad un primo transito da Pergola (breve punta al 10% in paese); si svolta a poche centinaia di metri dal traguardo per affrontare un circuito con le due salite decisive, dove ci si attendono le prime mosse degli uomini di classifica: per prima si scala la regolare Salita di Barbanti (6.3 km al 4.5%, max 10%) a cui segue una discesa ripida e tecnica; soli 6 km cuscinetto molto veloci (pendenza media del -2%) precedono la successiva scalata di Monterolo (ignorando il dato ufficiale, sono in tutto 7.5 km al 5.1%, con le pendenze più toste negli ultimi 4 km, fino al 15%). Una discesa molto ripida e piuttosto insidiosa termina a circa 4 km dall'arrivo, di nuovo in lieve ascesa; si riaffronta il breve strappo con punta al 10% subito dopo la flamme rouge, per poi giungere al traguardo in falsopiano (1/2%).
Sabato 15 marzo - 6a tappa: Cartoceto - Frontignano (163 km)

Tappa che nel disegno complessivo è tracciata sulla falsariga della precedente, ma con finale in alta montagna: sarà l'arrivo in salita di questa Tirreno, peraltro molto tosto e non propriamente unipuerto. Si incontrano letteralmente da subito le prime asperità non classificate: Cartoceto (circa 4.5 km al 3.5% ma irregolare), Orciano di Pesaro (4 km al 4.4%, ma irregolare), Loretello (1.8 km al 7%), Montefortino (1.8 km al 6.6%), Arcevia (3.5 km al 7%), Collegiglioni (2 km al 7.5%), Serre (800 metri al 10%). Un tratto più agevole conduce a Castelraimondo, dove la strada si rifà complicata con la salita di Crispiero (dal versante più agevole di 5.5 km al 5.0%, più tosti i primi 3 km, max 13%) seguita da altra pendenza fino a Torrone (circa 3 km al 5%) e a Camerino (circa 1 km al 6%); infine chiude questo blocco il Colle di Santa Barbara (2.5 km al 4.5%). Una quindicina di km di fondovalle (1.5%) portano ai piedi della salita alla Galleria delle Fornaci (3.7 km al 5.2%; quindi una discesa veloce porta a Visso dove mancano 7 km di falsopiano a salire (media 1.7%) per imboccare la dura ascesa conclusiva verso Frontignano: sono in tutto 7.7 km al 7.8%, nei quali si segnala un segmento di 2 km al 10.4% che termina a 3.5 km dall'arrivo (questi ultimi con pendenze prevalentemente al 7/8%).
Domenica 16 marzo - 7a tappa: San Benedetto del Tronto - San Benedetto del Tronto (147 km)

La tappa si chiude con il format della passerella per velocisti, strutturata come voleva la tradizione di inizio millennio con alcune asperità nell'entroterra seguite da un circuito pianeggiante sul lungomare, da ripetere nella fattispecie per 5 volte. I primi 43 km sono pianeggianti, poi si sale a Santa Maria della Fede (2.2 km al 6.6%) e al GPM di Ripatransone (ignorando la media ufficiale, 8.8 km al 4.7%, max 12%). Dopo la lunga discesa su Grottammare mancheranno tuttavia quasi 80 km di pianura, motivo per cui le salite in partenza non dovrebbero influenzare il risultato finale, se non appesantire le gambe dei velocisti più puri. L'arrivo è posto al termine di un lungo rettilineo di 800 metri, a cui si accede da una doppia curva (sinistra-destra).