Giro d'Italia 2023, 8a tappa: muri e (im)possibili sconquassi
Dopo la ridicola processione di oggi si può sperare in una tappa più frizzante, quantomeno per il successo di tappa, forse anche per i big. Il percorso, le nostre previsioni, orari e appuntamenti tv
Oggi non è successo assolutamente niente, ma se non altro hanno comunque pedalato per oltre 6 ore. Significa comunque arrivare un po' più appesantiti alla tappa di domani, che invece delle grandi salite propone un finale scoppiettante che, per paradosso, potrebbe essere più stimolante. Si tratta di un'altra frazione piuttosto lunga, che porta da Terni a Fossombrone in 207 km: nel finale pone in successione salite relativamente brevi ma molto ripide che possono stimolare azioni anche da lontano (siamo alla vigilia della cronometro più lunga) o magari cogliere qualcuno impreparato. Subito dopo il via si supera il Valico della Somma (circa 5 km al 6%) poi segue un lungo tratto pianeggiante che si preannuncia velocissimo a causa della battaglia per entrare in fuga. La strada torna lievemente mossa per scavalcare il crinale appenninico, fino a superare il Passo della Scheggia e scendere nelle Marche. In vista di Fossombrone si sale una prima volta la salita dei Cappuccini (punto chiave di una tappa della Tirreno-Adriatico 2019), complessivamente di 2.8 km al 7.9%, ma di fatto molto pedalabile (4%) per 1 km e poi durissima (media superiore al 10%, max 19%) per 1800 metri. Dopo la discesa tecnica si transita una prima volta sul traguardo di Fossombrone, per salire subito al Monte delle Cesane, ascesa spartiacque complessivamente di 7.8 km al 6.5%, ma molto più impegnativa di quanto suggeriscano questi numeri: poco dopo l'imbocco si affronta il tratto più duro di circa 2.5 km con una media poco inferiore al 10% e punte del 18%; poi rimangono 4.5 km molto irregolari che alternano brevi rampe in doppia cifra a tratti in lieve discesa, una montagna russa in cui anche gli uomini di classifica hanno potenzialmente terreno per stuzzicarsi e creare distacchi. In vetta mancheranno circa 36 km, con la prima dozzina di discesa tecnica, siamo dunque piuttosto vicini al traguardo. A questo punto si affronta il muro di Montefelcino, quantificabile in circa 800 metri all'11%; dopo un'ulteriore discesa si arriva a Fossombrone con una manciata di km di pianura, quindi si evita il traguardo con un altro strappo di circa 700 metri al 6% e si torna a percorrere la salita dei Cappuccini, con scollinamento a soli 6 km dal traguardo. La discesa termina ai -1900 metri, mentre un ultimo zampellotto posto dopo la “flamme rouge” immette sul rettilineo di arrivo di 700 metri pressoché pianeggiante. Ne risulta una sorta di tappa dei muri marchigiani, potenziata però dalla salita vera al Monte delle Cesane.
Fari puntati su…
La logica vorrebbe che, con un Evenepoel già in vantaggio e una cronometro alle porte in cui il belga può scavare distacchi abissali, domani qualcuno azzardasse qualcosa, essendo peraltro una tappa dove almeno quanto le gambe contano anche l'abilità di guida, il coraggio di provarci e l'esperienza; insomma una tappa che esce dal binomio montagna-cronometro e per questo consente a molti di inventarsi qualcosa. E non dimentichiamoci che tutto questo ragionamento potrebbe essere potenziato dal possibile maltempo, più che mai insidioso in un finale come quello di domani.
Tuttavia l'attendismo clamoroso di oggi non può lasciare particolarmente ottimisti e quindi risulta difficile pensare che gli uomini di classifica vogliano scannarsi e giocarsi il successo di tappa. In ogni caso saremo felici di essere smentiti.
La speranza è che quantomeno, anche andasse in fondo la fuga del mattino, questa sia più corposa e composta da uomini importanti. In tal caso potremmo trovare dentro sia uomini affezionati alle grandi cavalcate, partendo proprio dagli eroi di ieri Alessandro De Marchi (Team Jayco AlUla) e Simon Clarke (Israel - Premier Tech); e chissà che magari Mattia Bais (EOLO-Kometa) non voglia emulare il fratello. Oltre alla fitta schiera di fugaioli, da cui noi abbiamo pescato a casaccio tre nomi abbastanza scontati, potrebbero muoversi anche i velocisti, sia quelli più resistenti come Mads Pedersen (Trek-Segafredo) e Michael Matthews (Team Jayco AlUla), ma in generale tutti quelli che possono ambire alla maglia ciclamino e potrebbero voler rimpinguare il bottino al traguardo volante di Foligno: oltre ai due già citati potrebbero dunque farsi vedere al vento anche Kaden Groves (Alpecin-Deceuninck) e Jonathan Milan (Bahrain-Victorious).
Tra gli azzurri potrebbero ambire al successo di tappa tutti i vari corridori esplosivi da media montagna che già abbiamo visto più volte in top10, partendo da Vincenzo Albanese (EOLO-Kometa) che già si era buttato in fuga in una tappa ben più dura come quella di Lago Laceno; o magari Christian Scaroni (Astana Qazaqstan Team) che oggi ha approfittato della strana situazione per testarsi in salita e cogliere un inaspettato 10° posto. Ma ovviamente anche i compagni di squadra Samuele Battistella e Simone Velasco, oppure Stefano Oldani (Alpecin-Deceuninck), ma anche Andrea Vendrame (AG2R Citroën Team) e Filippo Fiorelli (Green Project-Bardiani CSF-Faizanè) che stanno iniziando a recuperare dalle botte di mercoledì.
Giro d'Italia 2023, gli orari dell'ottava tappa
La partenza ufficiale da Terni è in programma alle 12:00, mentre l'arrivo è previsto tra le 16:50 e le 17:30. La tappa sarà trasmessa in tv sia dai canali in chiaro Rai (su Rai Sport dalle 11:00 alle 14:00, poi su Rai 2 dalle 14:00 alle 18:10), sia su Eurosport, Discovery+ e GCN+ (dalle 11:30 alle 17:45).