Tejada vince a Santa Rosa de Viterbo su Andrea Piccolo ©tourcolombia2.1-IG
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Prima vittoria di Tejada al Tour Colombia, battuto Piccolo

Seconda frazione frizzante al Tour Colombia: nello sprint finale l'italiano si fa rimontare dal colombiano

07.02.2024 17:38

E' ancora un enfant du pays (o hijo del pais, visto che siamo in terra colombiana) a conquistare la seconda tappa del Tour Colombia 2024, e a farne le spese è ancora un giovane azzurro: dopo la vittoria di Gaviria su Persico nella prima frazione oggi è toccato ad Harold Tejada sverniciare un Andrea Piccolo che sembrava a tutti gli effetti l'uomo da battere sullo strappo che portava a Santa Rosa de Viterbo: entrambi sono stati bravi a restare con il gruppo di testa che si è giocato la vittoria nel finale, guadagnando 23" sui favoriti per la generale (Quintana, Bernal, Carapaz). Il terzo all'arrivo è stato un Óscar Sevilla a che a quarantasette anni proprio non ha intenzione non solo di smettere di correre, ma anche di lottare per la vittoria, alla ventiseiesima stagione da professionista: lo avevamo intervistato al Tour of Qinghai Lake e ci aveva detto che finché si fosse divertito avrebbe continuato a correre. Nel frattempo non solo non ha smesso, ma lo scorso ottobre ha pure vinto il Tour of Hainan.

 

L'Alto Moral accende la corsa

La tappa partiva da Paipa e arrivava a Santa Rosa de Viterbo (168.6km) : la fuga della prima ora ha avuto un il vantaggio massimo di 2'20", poi sgretolatosi ai -95. Mentre il gruppo saliva sull'Alto Moral infatti il forcing della Nu Colombia ha selezionato una trentina di corridori: nel rientrare sulla fuga ai-83 Andrea Piccolo ha cercato di portar via un altro drappello, selezionando ulteriormente il gruppo di testa, che aveva circa 1'30" sul gruppo della maglia oro, Fernando Gaviria (Movistar). Ai- 78 Óscar Sevilla (Medellìn)  è rientrato sul gruppo di testa seguito da Robinson Chalapud (Banco Guayaquil - Bianchi): il gruppo inseguitore con Egan Bernal (Nazionale Colombiana), Richard Carapaz (EF Education-EasyPost) e Nairo Quintana (Movistar) perdeva sempre più terreno fino ad arrivare a quasi 2'30 ai -30. A comporre il gruppo di testa erano rimasti in 17: Harold Tejada (Astana Qazaqstan), Andrea Piccolo (EF Education-EasyPost), Óscar Sevilla (Medellín), Robinson Chalapud (Banco Guayaquil-Bianchi), Aaron Van der Beken (Bingoal WB), Javier Ernesto Jamaica (Medellín) ,Efrén Santos (Canel's-Java), Jose Ramon Muñiz (Petrolike), David Santiago Gomez (Sistecredito), Yeison Sebastian Reyes, Brandon Alejandro Rojas (GW Erco Shimano) Edgar Andres Pinzon, Cesar David Guavita (Colombia Potencia de la Vida - Strongman),  Roberto Contreras (Nu Colombia), Byron Guamá (Ecuador) e due nazionali colombiani, Hugo Rodriguez e Juan Diego Alba. Ai -10 era posto un traguardo volante con abbuoni: i primi a muoversi sono stati Alba e Piccolo, ma poi sono partiti in contropiede Gomez, Sevilla e Chalapud: Gomez ha vinto lo sprint su Sevilla (che aveva già vinto due traguardi con abbuoni in precedenza), ma l'azione è di Sevilla e Chalapud è proseguita fino all'attacco dell'Alto Malterias-Pinos (2.6 al 5.2%), dove sono stati raggiunti da Piccolo, Tejada, Contreras, Pinzon, Rejes e Guavita: Piccolo era il più marcato e ha dovuto prendere l'ultima curva in testa. Appena Contreras ha poi lanciato la lunga volata si è subito portato sulla sua ruota, ma è forse uscito troppo presto facendosi rimontare da Tejada e mollando nelle ultime decine di metri. 

Il gruppo si sgretola sull'Alto Moral ©tourcolombia2.1
Il gruppo si sgretola sull'Alto Moral ©tourcolombia2.1-IG

Il colombiano ha così conquistato la prima vittoria in carriera, guadagnando il primato in classifica con un solo secondo su Sevilla, terzo al traguardo, e cinque su Piccolo. Il gruppo dei migliori negli ultimi chilometri è riuscito a recuperare sui fuggitivi, arrivando all'arrivo a 23" da Tejada

 

Nella terza tappa con un circuito per finisseur


Domani il gruppo affronterà la terza tappa a Tunja (Boyacá), con un percorso di 141,9 chilometri e un circuito di 13 km con due strappetti di 500 metri l'uno e 600 metri l'altro, entrambi con pendenze di poco superiori al 7%.

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