Inizio o fine, a Gaviria interessa solo la vittoria
Tour of Guangxi, quarto successo del colombiano nella tappa conclusiva. Secondo Bonifazio, generale a Wellens
Finisce com'era iniziata. Sia la corsa che la stagione. 23 gennaio, prima tappa della Vuelta a San Juan. 19 ottobre, prima tappa del Tour of Guangxi. 24 ottobre, sesta e ultima tappa del Tour of Guangxi. In comune, il nome del vincitore, ossia Fernando Gaviria. Che, per altre undici occasioni, ha esultato in questo 2017, che lo ha definitivamente lanciato nell'élite dei velocisti contemporanei.
Si chiude al meglio la stagione di un altro talento del ciclismo internazionale come Tim Wellens. Vincitore nel secondo (Trofeo Serra da Tramuntana) e nel terzo (Trofeo Andratx) giorno di gara, il belga si porta a casa la quarta classifica generale di una corsa World Tour: dopo le edizioni 2014 e 2015 dell'Eneco Tour e quella 2016 del Tour de Pologne, per il ventiseienne fiammingo è stato il momento giusto per scrivere il proprio nome anche al di fuori del Vecchio Continente, in una corsa inedita ma che, almeno per questa edizione, non ha certo scaldato gli animi.
Tre in fuga, c'è ancora Daniel Oss
116 i partenti nella Guilin-Guilin di 168.1 km, ultima giornata nell'edizione inaugurale del Tour of Guangxi. Almeno per una volta la fuga parte subito, e al gruppo va bene la quantità e l'identità dei partecipanti, tutti già in avanscoperta nelle precedenti frazioni. Si tratta dello spagnolo Jon Irisarri (Caja Rural-Seguros RGA), dell'italiano Daniel Oss (BMC Racing Team) e del cinese Meiyin Wang (Bahrain Merida).
Già al km 10 il gap supera i 3' e diventa di 4'20" al traguardo volante del km 23.8 vinto da Irisarri. La corsa sfila via spedita, senza cambiamenti di sorta, fino al secondo sprint intermedio al km 63.8 conquistato da Wang. Il gruppo, tirato da Lotto Soudal, Quick Step Floors e Team LottoNL-Jumbo, inizia a farsi sotto, transitando ai meno 60 km con 3'15" di margine. Il trio riesce a scavalcare senza problemi anche il primo gpm (km 115.8), con una dote di 2'40" sul plotone.
Il trentino conquista la classifica degli scalatori e ci prova fino all'ultimo
Ma al loro inseguimento, nel corso dello strappetto, si è mosso Andriy Grivko. L'ucraino dell'Astana Pro Team, però, non va molto lontano e viene ripreso prima del seguente gpm di Yanshan Hill (km 126.9). Qui, come nel caso precedente, è Oss che passa per primo, consolidando e così assicurandosi la vittoria nella graduatoria relativa agli scalatori. Un bel modo per salutare, dopo quattro stagioni, la compagine statunitense prima dell'approdo alla Bora Hansgrohe.
Ai meno 30 km il ritardo del plotone è diminuito a 1'45", riducendosi a 50" ai meno 20 km. L'ultimo traguardo parziale, ossia lo sprint intermedio del km 149.1, va all'unico cinese in gruppo, ossia Wang. Il quale è bravo a resistere all'attacco che Oss porta a circa 15 km dal termine; non così Irisarri, che si rialza venendo ripreso dal plotone. Sorte che capita anche ai due superstiti, la cui azione viene annullata a 4000 metri dal termine.
Nuovo sprint, nuova vittoria di Gaviria. Numeri mostruosi per lui e la Quick Step
Si giunge così allo sprint, dopo un importante lavoro effettuato dal Team LottoNL-Jumbo, galvanizzato dalla vittoria di ieri. Ma oggi, per loro, il risultato sarà diverso. Ad imporsi, come avvenuto nella prima, nella seconda e nella terza tappa della corsa, è Fernando Gaviria. La volata del colombiano del Quick Step Floors non lascia scampo agli avversari: per lui la quattordicesima affermazione stagionale.
Eguagliato Marcel Kittel nella lista dei plurivittoriosi del 2017. Per la compagine belga la gioia numero 56, la trentesima nel World Tour. Meglio di AG2R La Mondiale (due), Cannondale (tre), Dimension Data (tre), Bahrain (quattro), Katusha (quattro), FDJ (cinque) e Trek (sei) messe assieme. E per il team di Lefevere il totale del quinquennio 2013-2017 tocca l'astronomica cifra di 279 vittorie.
Secondo posto per Bonifazio, quarto Guardini e settimo Pelucchi
Secondo posto, e miglior risultato stagionale eguagliato, per Niccolò Bonifazio. Il ligure della Bahrain Merida ha vissuto un'annata con pochi sprazzi; l'augurio è che il 2018 sia più fruttuoso. Stesso auspicio che vale per gli altri due italiani della top 10, ossia il veneto Andrea Guardini, quarto nell'ultima apparizione in maglia UAE Team Emirates, e il lombardo Matteo Pelucchi, settimo e che rimarrà alla Bora Hansgrohe.
Terzo posto di giornata per l'olandese Dylan Groenewegen (Team LottoNL-Jumbo), quindi quinto il danese Magnus Cort Nielsen (Orica-Scott), sesto il tedesco Max Walscheid (Team Sunweb), ottavo l'argentino da tempo residente nel vicentino Maxi Richeze (Quick Step Floors), non il tedesco Roger Kluge (Orica-Scott) e decimo lo sloveno Grega Bole (Bahrain Merida).
Generale a Wellens, traguardo importante per l'Eritrea
Generale invariata rispetto al mattino, per cui il primo nome sull'albo d'oro della corsa cinese è quello di Tim Wellens. Il belga della Lotto Soudal sale sul podio finale assieme all'olandese Bauke Mollema (Trek-Segafredo) e all'irlandese Nicolas Roche (BMC Racing Team), distanziati rispettivamente di 6" e 11".
Seguono il francese Julian Alaphilippe (Quick-Step Floors) a 15", il belga Ben Hermans (BMC Racing Team) a 18", lo sloveno Matej Mohoric (UAE Team Emirates) e l'olandese Wout Poels (Team Sky) a 24", lo svizzero Silvan Dillier (BMC Racing Team) e l'estone Rein Taaramäe (Team Katusha-Alpecin) a 29". Chiude al decimo posto l'eritreo Mekseb Debesay (Team Dimension Data) a 31": questo piazzamento rappresenta la prima top 10 ottenuta da un ciclista del paese del Corno d'Africa nel World Tour.