La Madison delle azzurre finisce con un brutto patatrac
Ai Mondiali su pista Martina Fidanza cade a cinque giri dalla fine: gara neutralizzata, si riparte con la sola Chiara Consonni che fatalmente non riesce a completare la rimonta da podio: oro britannico. Velocità a Lavreysen. Le gare di domani
Fino a 5 giri dalla fine della Madison femminile ai Mondiali su pista 2023 di Glasgow, la coppia italiana era pienamente in corsa per una medaglia: quarta con 14 punti, a inseguire le irraggiungibili britanniche a 26, le australiane a 19, le più abbordabili polacche a 17; a 12 c'erano le francesi. Fino a quel momento Chiara Consonni e Martina Fidanza avevano fatto una gara in linea con la necessità di gestirsi al cospetto di avversarie molto forti e di colpire quando possibile: avevano appena vinto il secondo sprint della loro serata (l'undicesimo e penultimo; in precedenza si erano imposte al sesto e avevano raccolto inoltre un terzo e due quarti posti) e si apprestavano a giocarsi il tutto per tutto con la volata finale, premiata da punteggi doppi (10-6-4-2).
In quel momento però la gara ha preso la piega più spiacevole: l'olandese Maike van der Duin ha perso il controllo della propria bici in entrata di parabolica ed è finita giù. Su di lei è piombata Martina Fidanza, che stava risalendo posizioni a centro pista, pronta a lanciare di lì a poco Chiara Consonni che avrebbe sprintato. L'azzurra non ha potuto fare nulla per dribblare un impatto a quel punto inevitabile, ha colpito la collega sul casco ed è andata giù a propria volta, prendendo una botta che l'avrebbe lasciata intontita ma per fortuna cosciente (intanto la bici della Van der Duin abbatteva l'irlandese Alice Sharpe.
Fine dei giochi per la coppia italiana, ma dietro l'angolo c'era ancora una sorpresa: la Gran Bretagna era in allungo, proiettata a vincere lo sprint finale che avrebbe suggellato una prova decisamente rilevante (tre volate vinte fin lì e una presenza costante nelle prime posizioni e nella zona punti); ma a un giro e mezzo dalla conclusione, coi sanitari che entravano in pista per soccorrere in particolare proprio Martina, la giuria ha sospeso la gara, neutralizzandola.
Quando la Madison è ripartita, sono stati concessi 9 giri (e non i due scarsi che restavano per completare la prova); uscita di scena Fidanza, Consonni ha dovuto fare tutto da sola, ed è stata anche molto brava a tenere le prime posizioni; purtroppo per lei, le avversarie potevano darsi il cambio, sicché nelle tornate conclusive Chiara è scivolata indietro, dicendo addio al sogno di fare un'impresa da medaglia.
Chi ha beneficiato nettamente della vicenda sono state Clara Copponi e Valentine Fortin, le francesi che prima dell'interruzione non erano in lizza per fare punti all'ultimo sprint, e che invece hanno ritrovato verve involandosi verso i 10 punti in palio, a danno tanto dell'Australia (che a propria volta stava provando a beffare le britanniche con un interessante anticipo che teoricamente sarebbe potuto valere l'oro), superata in dirittura, quanto della Polonia, scavalcata in classifica e ricacciata fuori dal podio.
Alla fine 28 punti per la Gran Bretagna (Neah Evans-Elinor Barker), 25 per l'Australia (Georgia Baker-Alexandra Manly), 22 per la Francia, 21 per la Polonia delle sorelle Daria e Wiktoria Pikulik. Per l'Italia un contrariato quinto posto a 14 punti, con la speranza che per Martina Fidanza non ci siano conseguenze di sorta a parte la botta presa.
Nessuna sorpresa invece nell'altra finale della serata, quella della Velocità maschile: qui l'olandese Harrie Lavreysen ha battuto per 2-0 il trinidense Nicholas Paul conquistando così il quinto titolo consecutivo nella specialità. Dal 2019 lo sprint mondiale non ha altri padroni che lui; in totale (contando anche Velocità a squadre e Keirin) per il 26enne nato a Luyksgestel siamo a 13 maglie iridate, accompagnate da 9 titoli europei e dai due ori olimpici conquistati a Tokyo (Velocità individuale e a squadre). Il bronzo è andato al britannico Jack Carlin che ha battuto - pure lui per 2-0 - il polacco Mateusz Rudyk.
Mondiali su pista 2023, il programma di domani 7 agosto
La penultima giornata dei Mondiali su pista 2023 si aprirà domani alle 13.30 con gli ottavi di finale dello Sprint femminile, a cui seguiranno i quarti alle 14.48. Gli accoppiamenti: Emma Finucane (Gran Bretagna)-Mina Sato (Giappone), Sophie Capewell (Gran Bretagna)-Taky Marie Divine Kouamé (Francia), Lea Sophie Friedrich (Germania)-Martha Bayona (Colombia), Yuan Liying (Cina)-Kristina Clonan (Australia), Emma Hinze (Germania)-Hetty van der Wouw (Olanda), Mathilde Gros (Francia)-Kelsey Mitchell (Canada), Pauline Sophie Grabosch (Germania)-Ellesse Andrews (Nuova Zelanda), Lauriane Genest (Canada)-Guo Yufang (Cina).
Alle 15.04 si svolgeranno le qualifiche del Chilometro maschile, con finale in programma alle 18.25, in apertura di sessione serale. Per Matteo Bianchi provare a migliorare il risultato di Saint-Quentin-en-Yvelines 2022 sarà difficilissimo, ma siam qui per provarci: in Francia l'azzurro fu secondo in qualifica e quinto in finale (vinse Jeffrey Hoogland che sarà di nuovo tra i favoriti).
Alle 19.04 partirà il Keirin maschile, col primo turno; i conseguenti ripescaggi si svolgeranno a partire dalle 20.19. Nessun italiano in gara, i favoriti sono i soliti olandesi, Harrie Lavreysen e ancora Jeffrey Hoogland, occhio agli australiani Matthew Richardson, Thomas Cornish e Matthew Glaetzer (che farà pure il Chilometro).
Alle 19.42 nella Corsa a punti femminile torna in scena Silvia Zanardi, che nella specialità l'anno scorso fu seconda agli Europei e che nel 2018 fu pure iridata juniores. La piacentina sarà senz'altro competitiva, anche se dovrà vedersela con alcune avversarie ai limiti dell'ingiocabile, in particolare la belga Lotte Kopecky e la Neah Evans fresca iridata nella Madison. Podio difficile, ma un bel piazzamento è alla portata per l'azzurra.
Alle 20.44 il gran finale della serata sarà la Madison maschile, con Elia Viviani e Michele Scartezzini che se la vedranno con una serie di coppie notevolissime. Difficile sceglierne una, si potrebbe pescare bene anche a occhi chiusi in mezzo a tutto quel ben di dio: i francesi Benjamin Thomas-Thomas Boudat, i tedeschi Roger Kluge-Theo Reinhardt, gli olandesi Jan Willem van Schip-Yoeri Havik, i belgi Lindsay de Vylder-Robbe Ghys, i neozelandesi Aaron Gate-Campbell Stewart, i danesi Lasse Leth-Michael Mørkøv, i britannici Oliver Wood-Mark Stewart, gli spagnoli Sebastián Mora-Albert Torres… oddio, questa startlist fa tremare i polsi a chi ne scrive, solidarietà a Elia e Michele!