Widar: "Mi fanno correre troppo, per questo sono crollato all'Avenir". Professionismo? Nel 2025
Il talento belga vincitore del Giro Next Gen spiega la controprestazione all'Avenir lamentando della cattiva gestione della Lotto Dstny: troppe corse e pochi allenamenti
Dopo aver dominato il Giro Next Gen a giugno e il Giro della Valle d'Aosta, il talento belga Jarno Widar era il grande favorito anche per il Tour de l'Avenir 2024. Dopo un buon prologo e due buone prestazioni nella terza (2°) e nella quarta tappa (3°), il belga è uscito di classifica nella quinta tappa, non riuscendo a seguire l'attacco della Gran Bretagna sul Moncenisio, per poi crollare nettamente nella sesta e ultima tappa, conclusa in cima del Colle delle Finestre, dove è arrivato a più di 28" dal vincitore Pablo Torres.
"Servono più allenamenti e meno gare"
In un'intervista rilasciata a DirectVelo, il classe 2005 ha cercato di dare una spiegazione alla defaillance:
"Ero davvero devastato, lo si vede dalla mia prestazione e dal risultato", ha detto Widar nell'intervista dopo la tappa "Ho corso troppe gare. Avevo già detto alla squadra due mesi fa che stavo facendo troppe gare, ma non mi hanno ascoltato e vedremo cosa succederà. Questa settimana ha dimostrato che devo allenarmi di più e fare meno gare”.
“Ci riproverò, da ora solo grandi obiettivi e non piccole competizioni”
“Tornerò qui (al Tour de l'Avenir, ndr) l'anno prossimo e poi ci riproveremo. In questa stagione gareggerò solo ai Mondiali (U23) e al Giro di Lombardia. Mi concentro solo sui grandi obiettivi e non più sulle piccole competizioni”.
Anche il selezionatore del Belgio Sven Vanthourenhout ha voluto dire la sua sui risultati di Widar: "Forse non è così male per lui, perché le aspettative intorno a lui sono sempre più alte", ha commentato dopo che Widar è uscito di classifica alla quinta tappa. “Non è perché non ha vinto il Tour de l'Avenir che non avrà un futuro brillante. Deve imparare da una gara del genere e dalle delusioni. Tutti sono ancora molto orgogliosi di Jarno, ma non era pronto per questo Tour de l'Avenir”.
Ha poi proseguito Vanthourenhout: “Il mio lavoro è insegnargli cose e prepararlo per il futuro. Sono solo un pezzo del puzzle. Abbiamo imparato molto da lui, lui ha imparato molto da noi e dal Tour de l'Avenir, questa è la cosa più importante. Ha ancora 18 anni, è Espoir 1. Ha già fatto un'ottima stagione. Deve progettare il futuro”.
Il futuro: il professionismo potrebbe arrivare già l'anno prossimo
“Ad inizio anno avevo già le gambe per giocarmi la vittoria della Settimana Coppi e Bartali con i professionisti" aveva detto sempre a Direct Velo in un'intervista precedente al Tour de l'Avenir."Solo i problemi di posizione nel gruppo mi hanno impedito di arrivare all'con i migliori. La morte di Gino Mäder al Giro della Svizzera ha avuto un enorme impatto su di me. E quando sono caduto tre volte in rapida successione nella categoria junior, la gente diceva che non avevo tecnica e non sapevo guidare in discesa. Oggi le cose stanno migliorando, ma se possibile preferisco restare in fondo al gruppo. Se tutto andrà bene, potrei andare al ProTeam l’anno prossimo. La squadra mi darà la possibilità di scegliere. Quest’anno ci tenevo soprattutto a vincere tanto tra i giovani”.