Un'altra stagione tourcentrica per Jonas Vingegaard © Visma-Lease a Bike
L'Artiglio di Gaviglio

Jonas, che occasione persa!

Tra la doppietta col Giro e quella (minore) con la Vuelta, il danese ha scelto la seconda, rinunciando a un possibile appuntamento con la storia

29.01.2025 14:10

E quindi niente, alla fine Vingegaard ha scelto la Vuelta: a luglio correrà il Tour, naturalmente, ma come secondo grande giro ha optato per quello spagnolo, preferendo il tentativo di accoppiata decisamente meno rischioso, ma anche, e proprio per questo, meno prestigioso. Già, perché un conto è sacrificare parte delle proprie chances alla Grande Boucle essendo prima calati in Italia, altra cosa è fare all-in sulla maglia gialla e poi valicare i Pirenei prendendo quello che viene nella gara iberica. Avendo comunque - almeno sulla carta, poi naturalmente è tutto da vedere - messo a posto la stagione a Parigi.

Vingegaard al Giro avrebbe avuto tutto da guadagnare

Saremo sinceri: avendo previsto tutto questo, dati causa e pretesto, non ci saremmo aspettati le attuali conclusioni. Un anno dopo, infatti, il buon Jonas si trovava esattamente nelle condizioni di Pogacar a inizio 2024 e, per gli stessi identici motivi dello sloveno, avrebbe avuto tutto da guadagnare a schierarsi al via del Giro.

Perché proprio come Taddeo dodici mesi fa, lo scandinavo è oggi nella condizione di battere chiunque al Tour pur avendo nelle gambe il Giro. Tutti, ad eccezione del rivale diretto rispetto al quale, invece, partirà comunque sfavorito sebbene abbia scelto di puntare tutte le sue fiches sulla Grande Boucle.

Jonas Vingegaard al Tour, Wout van Aert al Giro © Visma-Lease a Bike
Jonas Vingegaard al Tour, Wout van Aert al Giro © Visma-Lease a Bike

Perché certo, la scorsa stagione la bruttissima caduta ai Baschi lo ha debilitato ben più di quanto, nel 2023, lo scafoide fratturato a Liegi avesse rallentato quell'altro; ma è fuori di dubbio che, nel frattempo, Taddeo abbia fatto quell'ulteriore salto di qualità che lo colloca in pole position rispetto a chiunque altro. Anche rispetto a Jonas, al quale quindi sarebbe assolutamente convenuto almeno provarci, a passare prima dalla corsa rosa. Tanto più che, a differenza di Pogacar, Vingegaard non ha nemmeno una campagna delle classiche da curare, e dunque non gli sarebbe costato nulla, in termini di obiettivi, incentrare il proprio 2025 esclusivamente su Giro e Tour.

Tour-Vuelta: una scelta rinunciataria per il danese

Anche perché se vuoi passare alla storia di questo sport come uno dei più grandi corridori da gare a tappe di sempre, non puoi certo limitarti al solo Tour e ti fai poco anche della doppietta minore con la Vuelta (che, per inciso, avresti già centrato due anni fa, maledetta ammiraglia allora Jumbo oggi Visma!), se non hai prima almeno tentato l'Accoppiata con la A maiuscola, quella appena conquistata da Pogacar ma con la quale si sono comunque misurati, pur senza riuscirci, tutti i più grandi - da Contador a Froome passando perfino per Quintana e Dumoulin - pure nell'epoca del più esasperato tourcentrismo.

Inoltre gli anni passano e se non ora, quando, verrebbe da chiedersi, dare per la prima volta l'assalto alla maglia rosa? Insomma, comunque la si giri questa mancata calata di Vingegaard in Italia, a maggio, è veramente un peccato. Speravamo che la già annunciata partecipazione di Van Aert - colui che alla fin fine resta il miglior "gregario" a disposizione del danese - fosse il segnale della sua venuta, e invece ciccia: ci dovremo accontentare di Simon Yates.

Ma a rimetterci non è tanto o comunque non soltanto il Giro: a rimetterci è soprattutto Vingegaard, che se anche in questa stagione riuscirà a vincere Tour e Vuelta (e glielo auguriamo) avrà però rinunciato a priori a qualcosa di ben più grande e, per quanto certamente difficile, alla sua portata. #Limorté, Jonas!

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