Per Merlier è la vittoria più difficile della carriera, Tadej attacca e si diverte
Le dichiarazioni dopo la terza tappa. Il belga vince soffrendo, Milan riconosce la sua superiorità. A Pogacar lo scatto ha ricordato la propria giovinezza, Thomas segue a fatica
Ecco le dichiarazioni di alcuni dei principali protagonisti della terza tappa del Giro d'Italia, la Novara-Fossanto vinta oggi da Tim Merlier su Jonathan Milan e Biniam Girmay.
Tim Merlier: “La vittoria più dura in carriera, non sapevo quando lanciare la volata”
“Questa è stata la vittoria più dura della mia carriera. Il finale era complicato, abbiamo rimontato bene posizioni nel finale, ma nell’ultimo chilometro sono stato costantemente all’aria. Non sapevo quando lanciare la volata, e quando ho visto Milan partire dall’altro lato della strada sono partito anch’io. Ero presente anche nella fuga dei velocisti dopo lo sprint intermedio, ma noi della Soudal-Quick Step non eravamo nella condizione ottimale perché altri team avevano più uomini, e abbiamo rallentato il ritmo per farci riprendere dal gruppone.”
Jonathan Milan: “Ci siamo un po' persi nel finale, ma Merlier era più forte”
“È stato tutto molto caotico, a causa dello strappo nel finale. L’attacco di Pogacar ha fatto molto male alle gambe, e io ho perso i miei compagni di squadra. Siamo riusciti a ritrovarci solo negli ultimi 500 metri, io ho sfruttato un po’ il lavoro di Trentin per lanciare la mia volata, ma semplicemente oggi Merlier era più forte, gli faccio i complimenti. Ci riproverò sicuramente domani, ma già oggi mi sono divertito.”
Tadej Pogacar: “Non credevo che potessimo arrivare al traguardo, speravo in qualche cambio di Thomas”
“In realtà non ho attaccato, ho solo seguito la ruota di Mikkel Honoré (sorride, ndr). Si è creata una bella situazione. Ho provato ad andare avanti, ma non ho mai creduto davvero che potessimo arrivare a giocarci la vittoria. Sarebbe stato bello se Thomas mi avesse dato qualche cambio, ma non è avvenuto. Ho provato a lanciare la volata lunga, ma 400 metri erano davvero troppi. Avevo buone gambe e questo tipo di terreno mi si addice perfettamente. L'attacco mi ha ricordato la mia giovinezza, perché con i miei amici gareggiavo così, mi sono divertito.”
Olav Kooij: “La caduta non ha lasciato gravi danni, negli ultimi metri sono scoppiato”
“Era una tappa tranquilla, ma dopo lo sprint intermedio è cambiato tutto. In quella fase ci siamo mossi bene, non abbiamo parlato molto tra velocisti, ma quasi tutti partecipavano all’azione. Il finale è stato molto caotico, non sapevo dove posizionarmi nel gruppo; alla fine ho sprintato sulla destra, ma negli ultimi metri ho finito le energie.
In ogni caso sono soddisfatto di stare bene dopo la caduta di ieri. Non sono come nuovo, ma comunque non ho avuto gravi ripercussioni. Speriamo che tutto torni alla normalità nei prossimi giorni.”
Geraint Thomas: “Non ho dato cambi a Pogacar perché facevo già fatica a stargli a ruota”
“Non era sicuramente il piano attaccare nel finale. Eravamo concentrati nel rimanere avanti fuori dai guai, poi quando è scattato Honorè ho visto Pogacar seguirlo e per non lasciarlo scappare mi sono gettato all’inseguimento subito. Mi ha chiesto il cambio, ma gli ho fatto capire che ero stanco e facevo già fatica a tenere la sua andatura in pianura. Per me va già bene così, la forma è buona e spero che continui a migliorare nel corso del Giro.”
Luke Lamperti: “Tim il più forte velocista quest’anno, ma l’attacco di Tadej mi ha spaventato”
“È una grande emozione ed un onore avere un ruolo così importante come componente del treno di Tim Merlier nel mio primo grande giro in carriera. Sapevamo che è uno dei migliori velocisti al mondo ed in ottima forma, ma la concorrenza era molto alta e una vittoria non era scontata. Sull’ultimo strappo mi sono un po’ spaventato, ma con il vento contrario del rettilineo finale ero fiducioso che il gruppo l’avrebbe ripreso.”