Una domenica americana: Faulkner e Stephens vincono Hageland e Almería

Una domenica di ciclismo femminile in cui si è parlato americano, oggi. E una bella impresa a illuminarla: quella di Kristen Faulkner, che in Olanda ha lasciato un segno profondo quanto un solco nella Omloop van het Hageland 2024. 129.2 km da Aarschot a Tielt-Winge su un tracciato increspato dalla serie di classici muretti della regione, fattore che solitamente non impedisce che la corsa venga decisa da volate di più o meno nutriti gruppetti.

Stavolta però le cose sono andate molto diversamente, con un'azione nata a 55 km dalla conclusione e condotta in porto con successo: a muoversi è stata Kristen Faulkner, alle prime uscite con la EF Education-Cannondale. La 31enne proveniente dall'Alaska si è giovata nella prima fase della propria azione sulla collaborazione delle compagne, che in testa al gruppo si spendevano in una pignola operazione di rottura dei cambi. In tal modo Faulkner è volata a 4' di vantaggio, e quando infine il plotone è riuscito a organizzare un più efficace inseguimento, i buoi erano più o meno scappati dalla stalla.

Per Faulkner prima vittoria in maglia EF Education-Cannondale

Per Kristen questa settima vittoria da élite è la prima in una corsa in linea, lei che è molto tagliata per le crono e per le fughe di montagna nelle gare a tappe; al traguardo ha lasciato a 1'41" un primo gruppetto, nel quale Mischa Bredewold (SD Worx-Protime) ha preceduto per la piazza d'onore Pfeiffer Georgi (DSM-Firmenich PostNL) e Christina Schweinberger (Fenix-Deceuninck). Più indietro, in un secondo gruppetto a 1'51", Elisa Balsamo (Lidl-Trek) e Chiara Consonni (UAE ADQ) sono state precedute per l'undicesimo posto da Lorena Wiebes (SD Worx).

Faulkner stessa, dopo la gara, ha ammesso: “Il fatto che il terreno di oggi non fosse quello mio d'elezione mi ha permesso di stare massimamente tranquilla, e quando è così possono arrivare i risultati più inattesi. In realtà il mio obiettivo non era di andarmene da sola così lontano dall'arrivo, avrei voluto che si creasse un gruppetto, ma di fatto nessuna mi ha seguito e quindi ho deciso di fare da sola. Ho deciso di correre un rischio, e ha funzionato”.

Clásica Almería, sorriso per Lauren Stephens

Contemporaneamente in Spagna si disputava la seconda edizione della Clásica de Almería femminile su una distanza di 102 km con partenza e arrivo a Puebla de Vícar. Nei primi chilometri c'è stato il tentativo di fuga di Connie Hayes (Doltcini O'Shea), poi il vento l'ha fatta da padrone provocando ventagli e frazionamenti nel plotone. Già a metà della corsa erano rimaste davanti in 10, poi un nuovo rivolgimento ha permesso a Lauren Stephens (Cynisca), Yuliia Biriukova (Human Powered Health) e Adèle Normand (Eneicat-CMTeam) di provarci sull'Alto Aljibe de la Cruz.

La canadese ha però perso le ruote delle altre due, che hanno superato il Gpm con 25" su un drappello composto da non più di 20 unità. Favorite anche dal fatto che una buona metà dei 26 km che dividevano la vetta dell'Aljibe de la Cruz dal traguardo fossero in discesa, e che il vento a quel punto fosse a favore, Stephens e Biriukova sono riuscite a completare l'opera, presentandosi a Puebla de Vícar con un margine sufficiente a giocarsi il successo.

Nella volata a due l'espertissima statunitense (37 anni) ha piegato la resistenza dell'ucraina, regalando alla Cynisca Cycling la seconda vittoria da quando il sodalizio è stato fondato un anno fa. La prima, esattamente 12 mesi fa, sempre alla Clásica de Almería, in quel caso con Emilie Fortin. Il primo gruppetto inseguitore è arrivato a 9" dalle prime e la ticinese Linda Zanetti (Human Powered Health) ha conquistato il podio davanti a due italiane, Arianna Fidanza (Ceratizit-WNT) e Laura Tomasi (Laboral Kutxa-Fundación Euskadi).