Bennettflix, la nuova serie è già un successo
Edoardo Affini in maglia rossa dopo la seconda volata di fila vinta da Sam alla Vuelta a España. Battuti a Breda Mads Pedersen e Daniel McLay, domani riposo e rientro in terra iberica
Si è sempre saputo che Sam Bennet fosse un velocista "di striscia", ovvero uno di quelli capaci di inanellare una lunga serie di successi nel breve periodo quando la sua forma è ottima, alternando filotti vincenti a momenti di ombra in cui sembra essere la brutta copia di sè stesso. Ecco, il Sam Bennett di questa Vuelta appartiene alla prima, luminosa, versione di un atleta ritrovato nella sua Bora-Hansgrohe che l'ha portato al successo internazionale. Lo sprint odierno, conquistato in una maglia verde di cui diventa ora il principale favorito, è una lampante dimostrazione di solidità, anche se non va sottovalutato l'apporto di Danny van Poppel, suo preziosissimo ultimo uomo in grado di tirare il proprio capitano fuori dai guai di un finale in cui rischiava di rimanere imbottigliato troppo dietro. La maglia rossa resta in casa Jumbo-Visma cambia invece nuovamente possessore, andando a vestire ora Edoardo Affini, cronoman 26enne mantovano all'esordio nella corsa spagnola, bravo nell'essere il primo del team a tagliare il traguardo, guadagnandosi così l'onore di vestire il simbolo del primato per via della somma dei piazzamenti. Salutata la tre giorni olandese domani la corsa riposa per riprendere martedì dalla Spagna, dove ci sarà un italiano a vestire la maglia rossa.
Il percorso di questa terza ed ultima tappa olandese è completamente pianeggiante con un solo, insignificante, GPM di 400 metri al 3.7%. Attenzione però all’aspetto planimetrico, tutt’altro che banale nel corso dei 193 km con partenza ed arrivo a Breda, nella regione del Brabante Olandese. Occhio infine anche al vento, vista la vicinanza con il mare e lunghi tratti esposti: è questa l’unica possibile variabile ad un probabilissimo arrivo in volata, rivincita della tappa di ieri.
Ma passiamo alla cronaca di questa ultima frazione in terra olandese. A differenza della giornata di ieri, quest’oggi la fuga della prima ora è più corposa. Prendono subito il largo in 7, e tra loro diversi nomi noti: all’attacco troviamo la maglia a pois Julius van den Berg (EF Education EasyPost), Thomas De Gendt (Lotto-Soudal), Jan Bakelants (Intermarché-Wanty-Gobert), José Herrada (Cofidis), Ander Okamika (Burgos-BH), Pau Miquel (Kern Pharma) e Mikel Iturria (Euskaltel-Euskadi). Il gruppetto viene lasciato andare da un gruppo controllato dalle squadre dei velocisti, con il gap che non supera però mai i 3’. Nel plotone sono solo tre uomini a fare l’andatura, uno per ogni squadra degli sprinter più quotati: la Alpecin-Deceuninck di Tim Merlier, la Bora-Hansgrohe di Sam Bennett e la Trek-Segafredo di Mads Pedersen. La situazione di gara si assesta e procede identica per lungo tempo, e l’unico avvenimento saliente da riportare è la caduta con conseguente ritiro di Mike Woods (Israel-PremierTech), che nutriva ambizioni di classifica generale, un duro colpo per la formazione israeliana.
Il vantaggio dei battistrada tuttavia non accenna a diminuire, e a 100 km dalla conclusione Trek-Segafredo e Alpecin-Deceuninck decidono di aggiungere rispettivamente un uomo in testa al gruppo per alimentare l’inseguimento. La nuova linfa apportata inizia a dare i suoi frutti e i fuggitivi, che continuano a collaborare con grande foga, si ritrovano presto con un vantaggio di soli 2’ da gestire. Si giunge quindi nei pressi del GPM di giornata, niente più che un semplice falsopiano, e lo sprint tra i fuggitivi è vinto da De Gendt su Van den Berg che conserva però la maglia. Nel frattempo l’avventura dei 7 sembra essere veramente giunta agli sgoccioli, con un irrisorio gap di 40” a 50 km dal traguardo. La spallata decisiva alle ambizioni dei battistrada è apportata dalla Alpecin-Deceunick, non senza qualche difficoltà tra le numerose insidie planimetriche del percorso, che comportano la caduta, apparentemente senza conseguenze, del terzetto di lusso Carapaz-Sivakov-Geoghegan Hart (Ineos Grenadiers). De Gendt vince anche lo sprint di Sint Willbrord, e l’avventura degli attaccanti si esaurisce definitivamente entrati negli ultimi 15 km.
Giunge quindi il momento delle grandi operazioni di preparazione dello sprint, con le squadre degli uomini di classifica che monopolizzano la scena prima di lasciare spazio ai velocisti, con la maglia rossa Mike Teunissen (Jumbo-Visma) a lavorare in testa. I treni delle ruote veloci entrano in azione solamente negli ultimi 2 km, senza che tuttavia una squadra riesca a prevalere nella lotta per le posizioni, con la Alpecin-Deceuninck che si spegne nuovamente sul più bello. Riesce ad uscire in testa dall’ultima curva la UAE, che lancia la volata di Pascal Ackermann forse troppo presto. Rimonta però come una furia dall’altro lato della carreggiata la Bora-Hansgrohe con Danny van Poppel che si porta sulla ruota Sam Bennett; l’irlandese è autore di uno sprint poderoso, che riesce a respingere i tentativi di rimonta in extremis di Mads Pedersen e Daniel McLay (Arkéa-Samsic). Vince dunque ancora Bennett, Pedersen è nuovamente secondo, McLay completa il podio. Quarta posizione poi per Bryan Coquard (Cofidis), quinto Fabian Lienhard (Groupama-FDJ), solo sesto Tim Merlier (Alpecin-Deceuninck). Settima posizione per Kaden Groves (BikeExchange-Jayco), ottavo Cedric Beullens (Lotto-Soudal), nono Pascal Ackermann e decimo Danny van Poppel.
Sale al comando della classifica generale il mantovano Edoardo Affini, che supera i compagni di squadra in virtù del migliore piazzamento, grazie al suo ventesimo posto sul traguardo di Breda. Seguono allo stesso tempo i compagni di squadra Sam Oomen, Primoz Roglic, Sepp Kuss , Mike Teunissen (che perde così il simbolo del primato dopo un solo giorno) e Robert Gesink, tutti con lo stesso tempo. A 13″ gli Ineos Grenadiers, nell’ordine Ethan Hayter, Richard Carapaz, Carlos Rodríguez e Pavel Sivakov. A 14″ ci sono invece Remco Evenepoel e gli altri Quick-Step Alpha Vinyl, a 31″ Simon Yates e i BikeExchange e così via.
Domani la Vuelta riposa, per consentire lo spostamento logistico di tutta la carovana in terra di Spagna, dove si riprenderà martedì con la quarta tappa. Si riparte con la Vitoria-Gasteiz-Laguardia di 152 km, dove potrebbero cominciare a vedersi in azione i protagonisti della classifica generale. Si tratta della classica tappa collinare della prima settimana della corsa spagnola, e saranno da affrontare le salite di Puerto de Opakua (5 km al 6.9%) e del Puerto de Herrera (7.3 km al 4.8%), che terminerà a soli 14.5 km dalla conclusione. Facilmente però sarà tutto deciso nel finale, con lo strappo finale di 1 km che porta fino all’arrivo di Laguardia, per una tappa mossa e nervosa, aperta a più possibili scenari.