I team 2018: Quick Step Floors
Squadra rinnovata ma piena di grandi nomi. Jungels per le corse a tappe, Gaviria e Viviani per le volate, Alaphilippe e Gilbert per le classiche. Ce n'è per tutti i gusti
Con oltre cento successi nelle ultime due stagioni che ne fanno la squadra di gran lunga più vincente in circolazione, la Quick Step Floors si avvia al nuovo anno seguendo la strada di un deciso rinnovamento (e svecchiamento) della rosa. Persi leader come il ritirato Boonen, Kittel e Martin, oltre che pedine come Bauer, De la Cruz, Brambilla, Trentin, Velits e Vermote, la stagione dei belgi sarà incentrata come da tradizione sulle grandi classiche, nessuna esclusa, e sulle volate, che vedranno protagonisti Gaviria e tre dei sei nuovi innesti, l'italiano Viviani e i giovanissimi Hodeg e Jakobsen.
ROSA
Julian Alaphilippe (Fra, 1992), Eros Capecchi (Ita, 1986), Rémi Cavagna (Fra, 1995), Laurens De Plus (Bel, 1995), Tim Declercq (Bel, 1989), Dries Devenyns (Bel, 1983), Fernando Gaviria (Col, 1994), Philippe Gilbert (Bel, 1982), Álvaro Hodeg (Col, 1996), Fabio Jakobsen (Ned, 1996), Bob Jungels (Lux, 1992), Iljo Keisse (Bel, 1982), James Knox (Gbr, 1995), Yves Lampaert (Bel, 1991), Davide Martinelli (Ita, 1993), Enric Mas (Spa, 1995), Michael Mørkøv (Den, 1985), Jhonatán Narvaez (Ecu, 1997), Maximiliano Richeze (Arg, 1983), Fabio Sabatini (Ita, 1985), Maximilian Schachmann (Ger, 1994), Florian Sénéchal (Fra, 1993), Pieter Serry (Bel, 1988), Zdenek Stybar (Cze, 1985), Niki Terpstra (Ned, 1984), Petr Vakoc (Cze, 1992), Elia Viviani (Ita, 1989)
L'ANALISI
CORSE A TAPPE: Senza De la Cruz e Martin, la Quick Step punterà su Bob Jungels il quale, dopo le due top ten conquistate al Giro d'Italia, cercherà di alzare l'asticella testando le sue qualità al Tour de France. Verosimilmente nella Corsa Rosa il capitano potrà essere Laurens De Plus, che dopo il buon esordio nel 2017, potrebbe essere in lizza per la maglia bianca. Altro classe '95 è lo spagnolo Enric Mas, speranza del movimento iberico per i grandi giri, mentre di un anno più grande è il tedesco Maximilian Schachmann: entrambi al secondo anno nel roster, sono molto attesi dopo aver fatto vedere nel 2016 tra gli Under 23 cose molto interessanti nelle corse a tappe, in parte confermate nel primo assaggio tra i grandi. Da seguire anche la crescita di due neoprofessionisti come Jhonatán Narvaez e James Knox: per loro sarà una stagione di apprendistato, ma dove potranno sicuramente mettersi in mostra grazie alla poca profondità del gruppo belga in queste prove. Eros Capecchi sarà faticatore per i suoi capitani, sia in pianura che in salita: entrato in questa dimensione da gregario che gli sta permettendo di continuare a correre nel World Tour, difficilmente si ritaglierà degli spazi personali.
VOLATE: Anche nel 2018 le volate saranno terreno di caccia per la squadra di Lefevere. Confermato Fernando Gaviria che quest'anno sposterà le sue attenzioni sugli sprint del Tour de France, per un Kittel in uscita, c'è abbondanza in entrata: Elia Viviani si dividerà con il colombiano i gradi di capitano in tante corse di un giorno dal profilo altimetrico meno impegnativo (ad iniziare dalla Sanremo) e tornerà al Giro d'Italia per vincere qualche tappa. Dietro di loro cresceranno l'olandese Fabio Jakobsen, mattatore nelle categorie giovanili e il colombiano Álvaro Hodeg, corridore adatto anche ad arrivi più impegnativi. Il nuovo acquisto Michael Mørkøv, i fedelissimi Fabio Sabatini e Maximiliano Richeze e il giovane Davide Martinelli, andranno a comporre un treno con pochi eguali, con quest'ultimo atteso ad una stagione del riscatto e che gli darà la possibilità di mettersi in mostra anche nelle corse sul pavé.
PAVÉ: Si scrive pavé, si legge Quick Step Floors. Nonostante il ritiro di Boonen e l'addio di Trentin, i fiamminghi continueranno a puntare in maniera decisa su queste corse: in questo senso è da considerare l'acquisto del francese Florian Sénéchal, uomo da pietre di grande talento, il quale si va ad aggiungere alle solidissima base formata dai veterani Niki Terpstra e Zdenek Stybar, due che, pur non vincendo spesso, sono sempre in lizza per i grossi traguardi. L'instancabile Iljo Keisse sarà preziosissimo nel lavoro da lontano mentre avrà maggior spazio rispetto al passato Yves Lampaert, chiamato al salto di qualità. E poi c'è Philippe Gilbert. Dopo la cavalcata trionfale al Fiandre, il vallone comincia la stagione con due principali obiettivi: Milano-Sanremo e Parigi-Roubaix sono le uniche due monumento che mancano al suo sterminato palmares e che, se conquistate, lo porterebbero definitivamente nell'Olimpo con il clamoroso Grande Slam.
CLASSICHE: Se Gilbert punterà a tutte le grandi classiche di inizio stagione senza alcuna distinzione, Julian Alaphilippe ha già cerchiato in rosso tre corse: Milano-Sanremo, Freccia Vallone e Liegi-Bastogne-Liegi. I due, sulle strade della Classicissima, dovranno dividersi i compiti con Gaviria e Viviani, formando un quartetto di una caratura difficilmente riscontrabile in altri team. La gestione di questi puledri sarà complicata, ma nel team belga sono abituati a tale abbondanza. Se il ceco Petr Vakoc potrà essere un interessante specchio per le allodole in diverse situazioni, avendo pure la sparata giusta per togliersi soddisfazioni in corse di un giorno, Peter Serry e Dries Devenyns rappresentano l'usato garantito da spendere in fughe da lontano o da mettere davanti al gruppo a tirare a seconda dei momenti della corsa.